CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    JL..1 J
    rèplica (immancabile coma ne' terremoti) «l'onore è mio» « il piacele è mio » E poi son pur io di codesta famiglia, e vecchio amico di molti che la compongano, ond' è che stringendoti la mano (oh! la mano la siringo volentieri a' bravi amici come te; vo addirittura alla ragion di questa mia.
    S iji'.Ti dunque che trovo diletto nel leggerti, e con me malti aliri; fra' quali uno ;e bravo davvero) mi seri :ea non ha guari.
    « Come vuoi, mi associo alla gazzetta E spero che correndo corra tanto Da sembrare un corride una staffetta »
    Ma questo diletto mi vièto mino per quel maledetto indirizzo di Gas ellamare Adriatico, cagione del tuo giugner-xni a passi di tartaruga. Dà dunque di frego a quel Ca-oiellamàre Adriatico e ponvi in vece sua - Pescara , e sì che allora sarai per me un vero Corriere - una staff j"la. Or uiò perchè questo ? E qui- non basterebbero le tue colonne , se lutto voleri dire-dico solo come in questo mio porero
    paese vi ha una cav.a .il - indi * idui cui il libito è licito......
    ÌL Vi è un Ufficio postale, e , impiegato fa pa. tila doppia) è vice-segretàrio comunale, e postale. Spesso (non so se psr i ifermiià o per cure del suo primo impiego^ ho visto nel-1' ufficio a disimpegnare il geloso incarico della Posta una Donna.... sì una donna! Stanno negli uffici telegrafici, e perchè nò in quelli postali ? - Ne prenda nota il commendatore l»arbavara e ne faccia una proposta - Ma (e c'è sempre un ina) se Eva pur plasmata dal Padreelerno non seppe (come " contano le sacre stòrie) farsi il fatto suo nel pa adiso ter-[ restre - come se lo può fare una Eva moderna in un uffici® postale, vero emporio di quella tale curiosila che forse più [ del pomo la solletica ? Pia, vi ha pure un Adamo - postino i il quale intasca lettere, giornali e plichi, e a suo benepla-\ cito li va distribiendo qoaudo per caso trovasi a passare la ove e la persona cai son diretti - e delle volte per giunta eoa una buaggine di novo conio si aifida a persone e-s ranee per ricapitarli allo indirizzo. Capirai bene - mio gemile Corriere ~ che con queslo sistema le lettere o vanno disperse - oppure arrivano quando il postino vuoie - e spesso questa sorte e toccata a te, e ti sarà serbata ancora se ìioit cangi indirizzo. Non fo commenti - registro falli.
    E da ultim- a proposito dell* tua passeggiata favorita da' caldi raggi di messer Febo, ho a notare un fatto che ba qui riscontro.
    Ti lamenti clie ilfuss9 innanzi i Cappuccini non anco ¦sien riempito..... e che^dirwli se venendo qua ne vedessi un' altro, pur avanti. I\altro de' Cappuccini - non fosso ma burrone che già già minaccia d' ingoiare le mura chesonvi si»- -all' interno?'-Dico-questo. poicln; vi si fa un continuo sca-
    Circondirio ed a! Comizio e sopralutto benefica aìla patria agricoltura.
    Da Àtri ci pervicno una lettera del sig. Giuseppe de Simone in risposta a qiieìla del sig. de Lauretis pubblicata nel N. 8 del Corriere Abruzzese. Siamo dolenti cho la strettezza dolio spazio non ci permeila di pubblicarla per intero. ,j§ èss i però (ragghiamo che il sig. de Simone si riserva di rispondere più minuta nenie « stanlechè oggi v'ha un verbale di I MMinaia dei [{II. Carabinieri da discutersi: si taccia la luce ed illuin'ni anche i monocoli. » Prendiamo pure nota di questa .dichiarazione che « i testimoni del Ferretti che.furono malmenati nella Stazione ferroviaria, di Mutignàno sono tutti indipendenti non avendo nulla di comune coli' accusalo ».
    Ci scrivono da Sellante:  L'autore della corrispondeuza bellantese che ben seppe descrivere i pregi del quadro situalo nella Cappella laicale della Chiesa parrocchiale, ha dimenticalo di notare clie esso appartiene alla famiglia del sig. Davide. Casalena, mercè il beneficio fondalo B 1622 da G. Cesare Evan-i gelista Renori di Ascoli Piceno.
    *# fi scrivono da Notaresco:  Il giorno 2fi dello spiralo mese, tornava qui il Senatore Devincenzi, onde fare i preparativi di partenza per Roma, dove si tratterrà tutta la stagione jemale.
    La notte precedente al suo arrivo tutte le mura del paese si trovarono tappezzate di cartelli a stampa con questo parole: « Viva l immortale Giuseppe Decincenzi - Viva , illustre Consigliere della Corona     Tutti credevano che ciò fosse una satira, di guisa che il Sindaco impallidiva, il Pretore si allarmava e si accingeva ad aprire un processo; ed i vigili Carabinieri strappavano gli I avvisi a stampa, e ne riferivano il fatto al loro Capitano, che di' galòppo qui si è reòato per iscoprire gli aiiiori di quel fallo. Ma dopo breve gestazione la montagna partorì un ridicolo topo. Dilati i si è constatalo irrefragabilmenle che alcuni servi del
    I Qr>nalnri> iiwitnti ria rmalfhfì fflnnti^n fnrnnn
    essa, e vi ho scorto i membri della Giunta, i membri della Deputazione, j membri del Tribunale, i membri appartengati all'istruzione secondaria.... e cosi via via.
    L'on. Maccaferri non ha di che lamentarsi davvero
    lo ne ho visto parecchie di queste rappreeentao'.e 11 sig Cerulli-Irelli per esempio 1' ho scorto per di dietro , insieme al suo violino di spalla che, nel nostro caso sarebbe il segretario. Si avviava con passo celere verso il palazzo prefettizio. Sixoae egli rappresenta dae cariche, quella di presidente della Camera di Commercio e quella di presidente del Casino, cosi aveva lasciato a casa metà di se, eioè la rappresentanza di quest' ultima parte, niente ufficiale e mol.o cittadina
    Dappre>so alla piazza ho veduto ritornare il esrpo d impiegati appartenenti all' Intendenza di finanza: avevano tutti, compreso il cav. Sibilla, un' aria contrita, andavano a due a dae, a passi lenti,
    « come i frati minor vanno per via ».
    Sono entrati tulli, tranne il sig l'archetti, nel palatse vescovile , ed allora ho mangiale la foglia. L' Intenderne di finanza òhe aspira alla santili si vuol tener buono col Vescovo, ed io non ho nulla che ridire. Un posticino al Paradiso è sempre buono per ogni evenienza.
    D'altronde, anche la Giunta comunale è solita di andarci E vero che, non ostante il bacio del Signore , il bilancio comunale non naviga in baone acque; ma questo è un altro paio di maniche, e non saremmo noi che io altribuiremn»
    alle conseguente di un salamelecco.
    *
    IWHB # # ,
    Ieri vi fu l'inauguratone deli' anno giuridico presso il
    Tribunale; io non vi sono andaio perché in quelle sfere . fatte le debite ecce/ioni, non si usano certi riguardi alla stampa, mandandole un biglietto d'invito.
    ilo sentilo però che gli aspettatoli erano peehini. Nessun avvocalo, e due procuratori e mezzo Cosa insolita. Sarà forse una protesta? Al' informerà.
    A proposito di Tribunale, ho eolio il seguente dialogo di dae avvocati :
     Ehi! hai sentito, collega, la novità del giorne ?
     Che cosa ?
     Il Presidente Miele, dopo , appunlo dal Gerriert , n dice che voglia aggrapparsi al regolamento.
     Davvero? E come?
     Ingiungendo agli avvocati d' indossare la toga
     lo ci slo, se non altro per dare una sodisfuiona all' on. Miele che ormai lascia l' officio della B Vergine par occupai'oi di Codice. Era te.npo.
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    oa caini ai ut usaci icuj, uu a uu>u>v «" «
    hd qui riscontrò.
    Tj lamenti che il fossi* innanzi i Cappuccini non anco
    > i?n riempilo..... e che;di.rosli se venendo qtfà ne vedessi
    6»' aliro, pur ava .ili . l'.altro de' Cappuccini - non fosso ma burrone che già già minaccia d' ingoiare le mura chesonvi ail' internò ? - Dico questo, poiché vi si fa un continuo scava*- ili-ghiaia per conio del Municipio che alla fine (meglio urdì che mai ! mosso a pietà delle maleandale strade col Lui irò aio de' ruoli esecutivi per le prestazioni d'opere, le va fa.' Mido racc meiare - Egli è vero che non è tempo a ciò-che vaisi a rilento-e a diaccio, ma o bene 1 male si camminerà in appresso senza dar nelle ponzacchcre. E in fine si colmerà sto cavo? e quando? 0 resterà là una sconcezza ò quel che è peggio un continuo pericolo po' viandanti, e pe' carri ? A tal proposito non ha guari due consiglieri coiuinali mentre erano intenti a caricar la ghiaia sai carri, bisticciavano sul se, e come, e quando sarebbesi dal municipio ricolmalo il cavo; e siccome discordi erano, il meno crederne alle opere m.inicipali3 giovane e snello-disse ah' altro, un figaro allo e grosso: Si riempirà, sì, ma sol con persone dello stampa tuo !
    Seado eosV, mi penso che la faccenda rimarrà sospesa, sino a che il figuro alto, e grosso non si deciderà a compiere per aitri? di pàtria il sacrificio di capitombolarvi giù.
    Da Penne ricevo nna ietlera-circoìsre del Presidènte del Comizio di Penne sig. Ing. Barbieri, dalia qaale rilevo che nel prossimo inno vi sarà una Fiera dei prodotti agricoli.  Le pubbliche mostre, scrive il Presidente, furon sempre lo stimolo, o mogi o la leva più polente del progresso.
    il concorso dei prodotti forestieri eccita ravviamento al meglio ed al buono. In fatto poi di istrumenli agrari, mentre da noi poco si conosce quanto valga il loro perfezionamento neli' arte della terra, I1 esposiziona in veglierà i nostri proprietari e contadini a gitlare i loro vecchi arnesi adamantini ed a surrogarvi ali Irmi più razionali e di migliore riuscita.
    Sarà questa la prima fiera agricola del nostro Circondario, con premi, feste, lotterie di lene'ic^nza, esperimenti agricoli e conferenze pubbliche; insomma disposta per filo e per s^gno, speriamo, da attrarvi numeroso concorso e «la farla r,uscire brillante , onorofìca al
    citiioi -u ?u     al loro Capitano, che di' gà toppo qui si è recato per iscoprire gli ' aìltori di quel fallo.  Ma dopo breve gestazione la montagna partorì un ridicolo topo. Difalli si è constatalo irrefragabilmente che alcuni servi del Sonatore, incitati da qualche fanatico, furono gli autori di quei notturni affissi, i quali da sacrileghi tosto add vennero edificanti.
    E così Panno 1875, tanto funesto per questo paese, si è chiuso con uno scherzo ed una risata.
    Piccolo Corriere
    11 Capo d'annoi La giornata campale pe' mariti, per le serve, pc'"cavalieri e per tutto il mondo cosi dello ufficiale.
    Fra noi e in molte provincie limitrofe si usa di dare nientemeno che miàie di questi giorni. E un augurio quanto impossibile, altrettanto imbecille. Figuratevi un individuo co' calli ai piedi, co' geloni alle mani e qualche alt.-a piccola miseria che vada sotto la giurisdizione di lpocrate ; con la moglie che l'avrà fatto disperare perchò non' le ha regalato un abito, con quattro o cinque marmocchi Che si bisticciano cjnùauanientc; figuratevi dunque ques o povero diavolo che uscendo di casa trovi un coso qualunque .che gli tiri a bruciapelo un mille di questi giorni, non vi pare che sia in pieno diritto di rispondergli con la scopa?
    Eppure, in'u^rte sfere la non è cosi.
    Nella capitale, per esempio, Vittorio Emanue'e è obbligato, suo malgrado, a slaro un* mattinata intera a disposizione di quinti hanno una posizione ufficiale. In un capoluogo di provincia tocca al Prefetto che rappresenta il governo, di s are con g.iaali gris pelle, ahi o nero , cravatta bianca ad atle.iderc gli auguri pia o men Sinceri di coloro
    che sono arruolali nel numeroso esercito d' impiegati.
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    A, quest' ufficio ha adempiuto con serenilà di monte il ni'Slro Prefetto, non ostante che pria avesse letto il Corriere Abruzzese 11 mio primo abonato ha trovato \ e: ognuno una parolina, un ò propus; e molli sono andati via contenti come pasque per aver veduto la barba del cav. Maccaferri ben lisciala ed arzima'a.
    Un mio reporter che bazzica nella prefettura, mi ha por-lato una nota delle dignità che salirono sibilo 1« scale di
     Davvero? b come?
     ingiungendo agli avvocati d' indossare la toga
     lo ci sio, se non altro per dare una sodisfizione all' on. Miele che ormai lascia l' officio della B. Vorgina per
    occuparci di Codice. Era tempo.
    *
    a' ini " . ' . * *
    Occhio ai biglietti da cinto. Ne ho veduto uno, eon lattiere XZ e col/.n imero 582 in carta glacèe, che era una meraviglia. ma I' ufficio postale, a cai era pervenuto da quello di Penne, 1' ha seques rato perchè falso. L' occhio di lince di un iaipiegato alla Banca può riconoscerlo da altri Bagni particolari ; noialtri possiamo riconoscerlo dalla carta eh' " assai liscia e levigata.
    * * "
    Chiedo la fotografia di lpslon. Figuratovi, che per far eoo»-' prendere una sua.... gentilezza ha conciato per le feste la sig. Ciccaglia, che, poverina, non ce ne aveva colpa. Ma, bi-s gnava difendere il proprio gusto estetico, - e non «' « «ha dire. Prima cha. itas incipit a «e.
    Nostre informazioni
    Ci scrìvono da Torino in data 1 correnti: 15 progetto promosso dal cavaliere Costantini,vnella qualità di sindaco di codesta Città, in concorso deli'ing. comm. Borella, per uua ferrovia a sezione ridotta da Teramo a Giu-lianova, di cui nel giugno ultimo furono raccolti i dati da gì' ingegneri Raimondo e Piana, fu completamente ultimato, e presenta i seguenti risultati definitivi:
    Costruzione - Corpo stradale ed opere d'arte L. 1, 125,000 Materiale - Fisso per armamento della linea L. 595, 000 Mobile-locomotive e veicoli L. 335,000 Esercizio - (Provviste per) mobiglio, attrezzi et. hk 40. 000
    Cauzione L._80, 000
    ~L. 2, 475 000 Si attende il ritorno da Roma del eomm. Boreila per V ulteriore sviluppo di questo affare, che messo su questo terreno acquista i caratteri di una perfetta praticabilità.
    F. TArFlQRELU, Direttore responsabile