CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Anno II.
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    PREZZI d? abbonamento
    Anno . . L 9
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    Trimestre. » 8
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    Per Y Esiero auménto delle spesa postali
    Mercoledì 12 Genxaetio 1876
    Un numero separalo cent. IO
    POLITICO-LETTERARIO
    Esc© il ^^eroolecii e il Sabato IIM TERAMO
    N. 4
    La Direzione ti Avmini straziane tene fievitile liamente p tua la Tipografia iti giornale
    Inserzione in i* pagina eent. Ifl p*r linea lunghezza di colonna - In 3* pagina eent. 15 - Per più inserzioni si fa une sconto - Le lettere affrancate e vaglia postali debbono essere diretti all' affleie dei Carrière Abruzzese ja Teram*
    55 O CQ
    CO <
    La nuova Legge sul notariato
    1.
    Col primo gennaio venne in vigore la nuova legge sul notariato, da cui oltre gl'immancabili vantaggi della unificazione, ti1 è dato sperare un notevole miglioramento alle condizioni, tanto scadute, del ceto notarile.
    Questa provvida legge prima di riportare la definitiva sanzione, ha dovuto soi'r re il lungo indugio di circa nove anni, tempo per altro che non passò inutilmente, poiché gli studi che sopra di essa si fecero, le acquistarono una forma ed un carattere più spiccato di pratica utilità: tanto che può dirsi addirittura cho forse nessuna legge organica è stata più di questa studiata, elaborata
    
    rano sotto l'ombra della garentia pubblica gì' interessi dei viventi, tramandano ai tardi nepoti i loro costumi, le loro tendenze, ciò che forma V autonomia di un popolo, C. M.
    Le elezioni di Castellamare
    In altra parte del giornale i nostri lettori troveranno notata la deliberazione della Deputazione provinciale sulle elezioni di Castellamare Adriatico, di cui questo giornale si è occupato. La Deputazione ha accolto il ricorso doi nostri amici, ed ha revocato la deliberazione del Consiglio comunale che le aveva annullato. Non invano dunque noi abbiamo levata la voc§ a difesa dei diritti di quegli elettori.
    DA ROMA
    retto cammino per quanto riguarda la quistione interna. Il vostro giornale colma questo vuoto per la vostra cara provincia, o scioglie il debito che ogni cittadino onesto ha verso il proprio paese e l1 Italia. Nè gli sforzi generosi cadranno indarno; poiché posso assicurarvi con piena coscienza e con vera soddisfazione, che il Corriere Abruzzese è ricercato e letto avidamente in taluni ministeri, e specialmente in quelli dell' interno, delle finanze e dei lavori dubblici, nei quali tè già penetrata la persuasione delle anormali condizioni fatte da pochi anni in quà a codesta provincia, già tenuta in conto di una delle migliori dello Stato. Ma basti oramai del preambolo e veniamo a noi.
    Mute le aule parlamentari, il mondo diplomai co e politico intonto ai ricevimenti uffici ali, la politica tace in questi giorni. ?Coiv si dee però arguire da ciò che il mondo sìa
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    tura che forse nessuna legge organica ò stata più di questa studiata, elaborata c» discussa,
    Ora sta allo stesso ceto notarile di applicare la nuova legge in modo da trarne il maggior partito materiale e morale possibile; avvegnaché la retta e sapiente applicazione di una legge ne rende meno gravi g.]' inconvenienti se cattiva, ne fa scaturire in maggior misurai vantaggi, se buona.
    Non sappiamo chiudere meglio queste brevi parole sul notariato se non che riportando un brano dell' accurata relazione del Ministro Guardasigilli (De Falco,} al progetto di legge presentato in iniziativa al Senato nella tornata 23 marzo 1866.
    « L1 ufficio del notaio ha una grandissima importanza sociale.
    « Il notariato è una specie di magistratura popolare, che rappresenta l'intervento della società alla formazione dell' atto per la presenza di un ufficiale ri-" vestito di un carattere pubblico,che lo rende idoneo a constatare la verità della convenzione, il tempo della sua redazione» e a divenire il testimone più autorevole perchè certificante.
    « Depositario dei grandi interessi delle famiglie, il notaro ha in mano le tradizioni della civiltà, poiché sotto V egida della fede pubblica assicura i diritti dei viventi, e tramanda ai futuri insieme coi dritti i costumi, la lingua, lo spirito, la fede e tutto ciò insomma, che costituisce la vita di un popolo. »
    Noi aggiungiamo che tuttociò che la scienza dei diruto può avere di più sublime e di più perfetto, applicando le regole della legge ai fatti umani, trova il suo compimento negli atti del notaro. Essi edificano il gran monumento della vita civile dei popoli, dappoiché mentre assicu-
    DA ROMA
    (Noflro carteggio)
    8 gennaio 1876
    Assai mi gode l'animo nel dar mano a una corrispondenza politica pel vostro giornale. À-more mi muove non del natio loco, ma di tale che io tenni in conto di patria adottiva. Scrivendo al vostro giornale io vivrò con voi di lontano, siccome vissi per alquanti anni vicino a voi amando riamalo, chè anima gentile fu sempre nei teramani. Vi dirò poi che in me vinse il naturale ritegno, che io ebhi sempre di dare per le stampe forma ai miei pensamenti, lo scorgere nel programma del vostro giornale, ne' suoi apprezzamenti giusti e temperali, nel tutto insieme della sua tessitura tale comunanza di principi e di aspirazioni, che nel leggerlo e-sclamai : ecco un giornale, come dovrebbe scriversi in ogni capo-luogo di provincia. In questa baraonda della capitale, se i nostri reggitori, meno preoccupandosi dell' alta politica, fossero più intenti a studiare le condizioni interne del paese* a scovrirne le piaghe e ad apporvi pronti ed efficaci rimedi,- se per raggiungere questo scopo aggiustassero più fede agli organi della pubblica opinione franchi, spassionati, indipendenti e liberali, che loro mostrino il paese qua!' è, non quale i loro a-genti Io dipingono, sia, ad argomento di loro avvedutezza, annunziando mali che non esistono, da essi scongiurati o repressi, sia dando per ordinato ogni andamento della pubblica azienda, plaudente T universale ad ogni atto, che sia fattura di governo, per rendersi ac-cettevoli e stimati presso il potere; oh! molte illusioni cadrebbero, e forse si sarebbe in più
    plomat co e politico mimi tu ai . ----- ...
    Sciali, la politica tace in questi giorni. Pfon si dee però arguire da ciò che il mondo sia tranquillo e sereno, come si vorrebbe far credere. Pur troppo l'anno testé incominciato potrebbe maturare il frutto del lungo faticoso e costante lavorio della diplomazia europea. Leibnitz diceva che un seeolo è gravido dell'altro, accennando con questa forinola alla storia razionale delle nazioni ; ma io dirò Invece, nelle presenti condizioni, che un anno è gn-vido dell' altro. Se il 1875 non fu ¦otevok, che per grandi e disastrosi avvenimenti ee?t-nomici, pure grandi furono le incertezze politiche; e queste accennano sempre ai tenebrosi maneggi della diplomazia. Non voglio dare un gran valore «vile parole pronunciate dal Capo dello stato agli ufficiali superiori cteM' esercito il giorno di capo d' anno « se qualche nuovo fatto ne presenterà loccasione, V esercito risponderà alla mia fiducia, ed a quella del paest » : i fogli ministeriali, o amici della pace, e i bellicosi danno a queste parole quella interpretazione, cho più loro talenta. Certa è che il 1875 ci lascia un retaggio di grandi evvenimenti. Il bisogno della pace sta in cima ad ogni altro, ma un torrente irresistibile di fatti la minaccia ad ogni piò sospinto. La qui-stione d' Oriento è sempre viva. Sui campi dell' Erzegovina si sparge sangue cristiano, misto a quella dell' antichissimo nemico, e il vessillo della Croce guida una schiera di forti ad abbattere quello della Mezza-luna. L' Erzegovina come la Grecia ha i suoi Marco Roz-zaris- e noi dobbiamo augurare a quei generosi la stessa sorte della Grecia rigenerata.
    In questi momenti di gravi apprensioni ve-desi riprodotto ciò che avviene d' ordinario nell'epidemie. Tutti i fenomeni che avvengoaa in un me do qua! siasi, si attribaiscone a