CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876 |
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POLITICO-LETTERARIO Esce il Mercoledì e il Sabato IN TERAMO La Direziona ed Amm'ni il razione tono pi ovvisoi i amen le presso la Tipografìa del tjiornaie Inserzione in pagina cent. IO per linea lunghézza di colonna - In 3a pagina eent. 15 - Pier pfa inserzioni si fa uno sconto - Le lettere affrancate e vaglia postali debbono essere diretti all' affici® del Corriere- Abruzzese in Teramo. Non si restituiscono t manoscritti. La politica della settimana Una grave comunicazione riceveva il Saint Public di Berlino, il rifiuto assoluto cioè della Turchia ad accettare l'intervento delle potenze nel dominio delle riforme interne. Naturalmente questo altiero contegno avrebbe prpfondamente scossi i tre gabinetti del nord. Noi in verità accogliamo sotto riserva questa notizia, imperocché comprenderemmo un siffatto ontegno in una potenza che non sia la Turchia. Le condizioni anormali di questa, per la intestina insurrezione che la travaglia, non le permettono di mettersi in aporia rottura con quei potentati che reggono in mano i destini d$ Europa. Intanto, come accade sempre, nascono gior-do per giorno delle voci allarmanti. Così, In Spagna si è anche nel primo periodo della lotta per le elezioni delle Cortes. Ca-stelar ha fatto già il suo programma: e il governo ha autorizzata a Valenza una riunione di partegiani della candidatura del primo o-ratore europeo. D' altra parte farà sequestrare una lettera del Vescovo di Valenza che dichiarava empi i fautori della tolleranza religiosa. NOSTRI? CORRISPONDENZE Palermo 18 gennaio 1876 Anche in questa città si è ripercossa T eco del vostro Corriere Abruzzese, e i pochi nelle cui mani è pervenuto, non mancano di tributarvi elogi dell'onesta fermezza che dimostra, sebbene, per verità, qui s' interessino assai poco delle co- te, osa di levare la voce o solo mostra di accorgersene, ne tocca senza pietà. Nel-T opera della Commissione d'inchiesta generalmente si crede poco, tra pei vizi di origine, che dinanzi a popolazioni così calde e imaginose le tolsero ogni autorità, e massimamente per la nomina del Gerra, che si crede da tutti, a torto o a ragione, essere stata ispirata dall' occulto pensiero di mandare a monte ogni cosa, ricoprendo il fuoco di cenere ingannatrice! Pessimo calcolo se fosse vero ! Tutti invocano giustizia, pubblica sicurezza, lavoro delle braccia e del pensiero valutato e retribuito a dovere, argine alle tasse,' loro equa ripartizione e moderata riscossione; ma se il più abik gridatore fosse invitato lui a fare, non si troverebbe meno imbarazzato degli altri, perche il |
A Berlino si è aperta la Dieta prussiana, ed è notevole il discorso inaugurale cho deplora il malessere che pesa sul commerc o germanico. Non è questa la prima volta che la Germania si addolora dei pochi avanzamenti del suo commercio. Ora ritrae il frutto della condotta belligera che ha tenuto e tiene tuttora con i suoi armamenti colossali. II discorso del trono spera che l'energ a del popolo sormonterà le attuali difficoltà. Noi non disperiamo certamente delle forze e fibre del popolo tedesco; ma le condizioni odierne della vita commerciale della grande razza nordica danno luogo a serie considerazioni sulle conseguenze inevitabili delle guerre, e peggio degli armamenti permanenti. Alla Germania non sono stati bastevoli cinque miliardi in oro per sanare le sue piaghe: ecco un fatto degno di severi studi per parte degli econo-ttisti! In Francia si fecero nel giorno 16 le e-kzioni dei delegati senatoriali, e da notizie t ¦Sciali risulta che sono quasi tutte favorevoli ai eoft**rvatori, e nell' ora. in cui scriviamo la Frauda sta per conoscere il risultato dc-6 a diro di questa seconda avvisaglia elettiva. Anche in questa città si è ripercossa 1 eco del vostro Corriere Abruzzese, e i pochi nelle cui mani è pervenuto, non mancano di tributarvi elogi dell' onesta fermezza che dimostra, sebbene, per verità, qui s' interessino assai poco delle cose del continente. Dopo la breve meteora del congresso scientifico, che brillò di luce benefica, e i facili entusiasmi suscitati dalla presenza di tanti uomini illustri, siamo ricaduti nelle antiche divisioni e nei fieri odi di parte. Qui non vi ha idea del combattere ad armi cortesi, come voi fate, ma si adopera sempre le aguzze e taglienti. Non vi ha paese, in cui le diverse dominazioni forestiere abbiano lasciato vestigi tanto indelebili quanto in questo. I nostri costumi sono tuttavia una strana mistura di crudeltà araba e gonfiezza spagnuola, miste ad altrettanta alterezza e fierezza nativa. Nè la mutazione politica, avvenuta nel 1860, di cui fummo tanta parte, ci ha gran che modificati. La rigenerazione morale dei popoli è opera lunga e pazientissima; nè potevano cancellarsi in sì breve ora le tracce di una diuturna e ignobilissima servitù. Oltre a ciò non si può dire che il governo avesse posto addirittura il dito sulla piaga; mentre invece studiandosi di conquistare la Sicilia coi benefìzi materiali, le negò la giustizia, che è il vero alimento dei popoli, e tenne in questo i modi del suo predecessore, come acutamente osservava alla Camera l'on. Taia-ni. Quali deplorabili conseguenze ne siano seguite, non è facile a dire ! Vi sono dei pubblici uflìziali, ehe ricevono un doppio stipendio uno dal governo e P altro dalla mafia: e chi, dei continentali rnassimamen- voro delle braccia e del pensiero valutato e retribuito a dovere, argine alle tasse,' loro equa ripartizione e moderata rw scossione; ma se il più abile gridatore fosse invitato lui a fare, non si troverebbe meno imbarazzato degli altri, perchè il male è profondo e mette radice nella perturbazione dei costumi e nella depressione del principio di autorità. La storia un giorno potrà chiedere severo conto ai moderati d'Italia, se per gare di parte continuano a nascónder " i mali di Sicilia, e a comperarvi favore a prezzo di corruzione, perchè questa, secondo la bella e-spressione di Dante, è f isola del fuoco , e i vulcani presto o tardi prorompono! Ascoli Piceno 19 gennaio 1876 ,Nella mancanza di fatti che oltrepassino i confini delle particolarità cittadine, e che in qualche modo valgano ad impegnare F attenzione altrui, io ho pensato di ritrarre le condizioni generali della vita pubblica ascolana; di offrire al Corriere Abruzzese la ynostra situazione, come dicono i francesi, per dar così principio all' appagamento di un vivo desiderio. Intendo il desiderio di dar mano ad una serie periodica di corrispondenze per co-I testo giornale, che mostrino pubblicamente le affettuose ed intime relazioni fra i teramani e gli ascolani: che manifestino al mondo italiano la concordia di due città, che le passate ti-, rannidi e molli errori vollero disgiunte, ma la ! natura e la comunanza degli affetti e dei costumi fecero collegate e sorelle. Nel cercar forme però a questo pensiero, cade sconfortata la penna; perchè ovunque io rivolga lo sguardo, alle società, alle industrie, ai commerci i, agli studi , agli uffizii governativi e cittadini, tutti io vedo strascinarsi con una stanchezza così affaticata che somiglia P irnmobi- |