CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    lilà: tutti vivere una vita languida, estenuata, cascante ; come il municipio che li riassume, come T Eco del Tronto che li rappresenta. Il quadro dunque della vita di Ascoli si compen-tia tutto intero in due parole: silenzio e sonno. Non già che ai pubblici uffici non si mostrino talvolta uomini di mente e di virtù cittadine, che nelle società e nelle famiglie non si agitino ingegni e nobili cuori, che nel bel sesso, nei giovani, nelle milizie non si verifichi qualche movimento. Ma son desse forze latenti, son potenze disgregate, di cui non si può tracciare la risultante; son fiammelle che sebbene vivaci ciascuna in sè, non sanno [centuplicare in fascio la luce e il calore della combustione che le alimenta : ardono isolate, si consumano lontane in tanti fuochi inavertiti : si spegneranno in mezzo all' aer grosso e scuro d1 inazione, oude qui tutto isterilisce e si dissacca. Non mi provo a diminuire il fosco di queste tinte; perchè è viva in mela speranza di vederle presto rischiarate, e perchè credo che l' autorità del Carriere Abruzzese affretti la trasformazione che desidero, lo spero che 6i mastri finalmente chi sappia, possa e voglia raccogliere ed ordinare le forze vive della città, lo spero che la gioventù apra ornai la sua strada e rinnovi gli elementi nello rappresentanze e nelle società cittadine; che strappi una volta il manto del potere da coloro che non sanno e non vogliono far nulla, e tutta la loro forza esauriscono nel tenersi stretto alle spalle quel manto. Avanti i giovani, ove è forza, amore e vita 1 E l1 aria negli ambienti della città sarà rinnovala: e pura e ossigenata diventerà quesf atmosfera che ora ai soffoca; e che è insopportabile e uggiosa per le esalazioni di coloro che, inebriati al nappe
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    a due sole e squallide stanze: quà sette o otto persone che fanno il ohilo dissimulando lo sbadiglio nella disattenta e macchinale lettura d'un giornale; là altre sette od otto persone che cacciano il sonno coi pungenti stimoli del gof-fetto. E il povero carnevale ha un bel ricordare i serali trattenimenti, le feste di ballo, le cene... degli altri anni! nessuno gli dà retta, almeno per ora. 1 signori della società filarmonica si adagiarono troppo presto sui verdi allori che ottennero: par che non .pensino che quegli allori furono spontaneo e gradito tributo allo splendido esordire della simpatica società; ma cadrebbero ben presto appassiti e sfrondati, s'e anche in quest' anno tutto si riducesse a due o tre accademie. Era stato promesso al carnevale che sarebbe stato egli presentato alla società in un nuovo e più am-.pio locate, messo per benino, con nuovi arredi, con molta luce... Ma il povero carnevale non riceve nessuno invito, almeno per ora. E la società, che s'intitola proprio dal Carnevale, aspetta la quaresima a dar segni di vita? Ovvero studia di erogare in qualche nuovo narcotico le risorse di cui dispone?...
    Dunque è giusto il grido: Avanti i giovani l Per cosiffatte cose non possono, non devono essere nè elettori nè eleggibili che i soli giovani. E qui fo punto, chè, a seguitare, si potrebbe la stessa condizione trovar giusta e necessaria in molti posti, in molti e .molti co-miaii. Ciò apparirà evidente quando la libertà, lo studio e la prova avranno discoperta tutta la miseria che sinora nascosero le venerate J parale di se*ao virile e di prudenza senile.
    Piccolo Corri ere
    viaino reclami contro queir uffieio postale perche il " " , * abruzzese più d'una volta non ha trovato la tirata rivare ad alcuni suoi associati,
    fu
     » a « *
    La questione dei differimenti al tribunale non t^j
    a terminare cosi presto, purché, ben inteso, non ei tatù
    mane la divina provvidenza. 11 Presidente in una delie pu.
    sale udienze voleva far trattare una causa dell arv. Man, ^
    riuscito, come tutti sanno, da una grave malattia. L'atv. ^
    Rlezucelli Dionisio che rappresentava la parte contraria, ti
    contentò piuttosto a far decadere la causa E un atto «*" ! '
    uro
    onora altamente il sig. Mezucelli, ma, sgraziatamente, di- rola mostra ancora una volta che il Presidente Miele ha uu 4 D caparbietà degna di essere imitatala. .. no* dagli uoaiaj.
    Eet Ma
    L avvocato che fu vittima delle incongruenze, delle quali lU j è parola negli appunti giudiziari ùltimi, mi prega di ao- dazi tare che il motivo per cui egli nel 28 giugno 1.875 non si predato lenti in udienza non fu quello di aver dimenticato che in quel giorno *i filo, fosse udienza, ma bensì 1' altro, che, nel recarsi in tribi-naie ad esclusivo oggetto di accudire alla causa della qiuit ** n è proposilo, gli sopraggiunsero delle notizie gravissime eh» gli cagionarono vivissimo dolore, e lo sconcertarono a segno da non essere in quel punto presente a sè stesso, « rammentarsi della eau&a. Si è allora che allo apprender» nel giorno seguente il caso eccezionale, di essersi decisa fo causa subito dopo l'udienza, fece delle riiuostraa     Ho ricevuto il regolamento compilato dal Direttore dell* Biblioteca cav. Fistetti per la istituzione di una sala di l*> tura di riviste nostrane e straniere di scienze, Ietterò ** arti. Sarà costituita la società appena raccolte 100 tim»
    La tassa mensile ò di lire 1, 50; la la*>a d' entrata p* le spese d'impianto, è di lire 1. 1 periodisi diventai».» pricià della Biblioteca.
    # # Da
    Ipsilon ha scritto: « Alcuni hanno detto intero*»»^* '' cambiamento improvviso dall' amore al dispreizo «he ^ ^ i l renimi versa  . ».
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    strappi una volta il manto del potere da coloro che non sanno e non vogliono far nulla, e tutta la loro forza esauriscono nel tenersi stretto alle spalle quel manto. Avanti i giovani, ove è forza, amore e vita!£ l'aria negli ambienti della città sarà rinnovata: e pura e ossigenata diventerà quesf atmosfera che ora gì soffoca; e che è insopportabile e uggiosa per le esalazioni di coloro che, inebriati al nappo del comando, dormono e russano.
    Un campo di battaglia è già conquistalo dai giovani : il carnevale è giunto e, poveretto, non sa ancora se cammina tra vivi o tra sepolti. I due teatri chiusi ermeticamente nelle porte, nelle finestre, negli abbaini, assicurati coi più robusti chiavistelli, sono condannati ad assoluto silenzio e alla più buia oscurità. Vuoili così colà dove si puole ciò che si sogna e più non dimandare..  I signori della società del Gasino par che non si accorgano che quel geniale ritrovo j§ è miseramente ridotto
    APPENDICE
    rassegna musicale
    Ogni promessa è nn debito ed io, perchè il p-omisi col Corritre di mercoledì, torno oggi a parlare di questo sparlilo per quanto attiene soltanto ai suoi pregi e difetti come composizione musicale. E poiché non ho il vezzo, nè la presunzione di spular sentenze ex ca'.hedra, così dirò francamente come al solilo il mio parere, è valga quel che vale, senza oliare all' in fallibili ti.
    Il Ruy-Blas ba già fatto il giro d' Italia e, mono che a Napoli, à stalo da per tutto accolto con plauso  La musica eh' e del maestro Filippo Marchetti, ha un carattere a sè, che non divide la gravità e dottrina della scuola tedesca, nè contempera all' elaboralo ordito islrumcntale quella dolcezza di canto, tutia propria d' Italia, che fa ardere incensi all'immortale Cigno-di Catania, dopo il quale la tragedia eia sica mancale non ba trovato un interprete che lo eguagli. Vincenza Bellini, dice il chiarissimo Edwart, creò il nuovo non «olaui'tnie nella parte idealmente melodica, ma nella vena robusta, e nel tragico, e la di lui musica ò la vera manife-
    trebbe la slessa condizione trovar giusta e necessaria in molli posti, in molti e tmolti co-miaii. Ciò apparirà evidente quando la libertà, lo studio e la prova avranno discoperta tutta la miseria che sinora nascosero le vc*erate parole di se*no virile e di prudenza senile.
    Piccolo Corriere
    U sig. T. (Pandolfi ha voluto partorire e ha trovato facile nicchia nella Gazzetta. Quelli che avranno letto la lettera del Pandolfi e il Coniere del 15, non avranno certamente rinvenuto alcun che di nuovo, poiché io, quantunque il Pandolfi, non essendo stalo nominato, c' entrasse come cavolo a merenda, ebbi la gentilezza di riassumere la sua lunga cicalala. La quale poi parla di anonimi, ma 'prende un granchio a secco. Gli anonimi non esistono nel Corriere abruzzese, sia detto una volta per sempre: noi sopprimiamo i nomi o le iniziali dei corrispondenti, sol perchè è uso giornalistico. D' altronde il sig. Pandolfi sa che dà col naso più volte al giorno nel nostro corrispondente. E poi parla... di anonimi. Piuttosto ^avrebbe dovuto pensare che noialtri rice-
    stazione ed illustrazione del dramma La Norma è la tragedia musicale; e la musica vi è regina, 'magnilo quente. Grandi contorni, periodi finiti, nesso logico, un tutto infine, da cui emana un senso comprensibile che si cambia in emozione. Il dramma che Wagner lenta di stabilire sul teatro tedesco, è invece basato inleramenle sull' indefinito: non più il lutto ma il dettaglio, 1' episodio: non più un discorso, ma degl' incisi: il principio della disgregazione sostituito a quello dell' aggregazione. r
    A niuna delle due scuole s'informa la musica del Marchetti, la cui tavolozza islrumcnlalc primeggia generalmente sul canto , e 1' arte vi copre ila spontaneità dei concetti. I continui parlanti, di cui è specialmente ripieno, il B° alto dello spariilo, vi spargono la monotonia}, snervandone l'azione.
    Questi sono i nói della composi ione del Marchetti, il quale per -altro possiede anch' egli Q arie di scuotere le fibre del cuore, e di vivificare con la sua musica il linguaggio dei personaggi del dramma, in modo da trasfondere nel pubblico le passioni dei personaggi islessi: ed eccone i pregi.
    L' aria di Don Sallustio nel 1° allo, ha un contorno musicale finissimo, che dipinge al vero , offesa all' indomito suo orgoglio. <
    Al duello segue la marcia reale, grave, maestosa, ed inspirala al riverente affetto spagnolo verso il re, o il principio monarchico. 11 coro del 2. allo è musicalo italianamente, e la romanza della regina è bellissima.
    Biblioteca cav. Pislelli per la istituzione di una sala di tritura di riviste nostrane e straniere di scienze, lettere ti arti. Sarà cosliluila la società appena raccolte 100 liruir
    La tassa mensile ò di lire 1, 50; la lassa d' entrata par le spese d'impianto, è di lire 1. i periodici direniate proprietà della Biblioteca.
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    Ipsilon ha scritto: « Alcuni hanno detto inreroaimile il cambiamento improvviso dall' amore al disprezzo che fa la regina verso lluy-Ulas nell' apprendere la tua bassa tradizione » Sua? di chi? della regina odi Ruy-Blas? idurn!... Mad. Pullié - Dc-Lest non verrà più imparare da Ipsilon U
    lingua francese. Se si prendono delle eantonale italiani ! * *
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    Il teatro è 1' avvenimento della giornata e non posso lasciarlo slare. Figuratevi,se io posso dimenticare che il pubblico teramano è slato preso da una delestite acuta!
    11 teatro seguita ad essere fioritissimo : anche le pari cominciano a mettersi in carreggiata. Fra gli artisti, il Pon-zetli, 1' elegante Don Sallustio, è quegli che cen arte squisita e multa intelligenza, riscuote applausi a josa. Madamigella De Lest è, tra le artiste, quella che più fanatizza il pubblico e fa prendere pure qualche scantinata a Sardella. Slide
    Nella musica, che riveste la ballata, il Marchetti fa parlare il cuore. Casilda è la voce della ragione, che si ribella al mendacio dell' ipocrisia, il fuoco della libertà che divampa sotto il dispotismo, 1' espressione della coscienza alle prese con la credenza tirannicamente imposta.
    Il quintetto a palestrina, che spicca; per bellezza ed «-nità di concello, forse non è secondo al quinletto del Nabucco, scritto dal Verdi.
    L' aria di Iluy-Bias nel 3. alto è forbita per purezza di stile ed espressione : ed il duetto d'amore con la regina forma la squisita frase dialettica di slancio, che il Marchetti con fino accorgimento fa dominare in tutta la sua composizione.
    La scena finale del 3. atto tra Ruy-Blas e don Sallustio è toccata con sì ammirabile tinta di verità, e bellezza musicale da appagare i più schifiltosi.
    11 4. atto è un intero quadro. Dai mesti lamenti della romanza di don Cesare al duetto tra Casilda e don Sallustio, che la sorpresa dell' una e 1' ironica ilarità dell'altro mirabilmente dipinge: dalla trepidazione del pazzo amante di Maria alla vendetta dello scaccialo ministro di Spagna: dalla disperata risoluzione di Ktiv-Blas alla sua morie, la musica del Marchetti è tutta inspirata, e di squisito buon gastw, mentre 1' azione drammatica vi corre spedita al suo termine.
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