CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Ho! Avere in braccio una creali»* ^plasmata come quella bella ¦%lia di Francia, è già una grande vittoria il tenere la te-B sia a segno.
    V
    I Sternini tra alcuni giorni farà una beneficiala per sè. Signore e signori, io vi prego a salvare quest' anima del Purgatorio, sotto le spoglie d' impresario teatrale.
    I Intanto la Deputazione, a semita dire, prowederà per ftuel sozzume ebe fa mostra di sè nei corridoi. 11 maggio-
    Tetto poi (il famoso miggiorelto) prevedendo una scarica Burnirò la sua illuminazione.... all' oscuro, mi ha dato parola Hparola di Maggiore Ilo ¦! ) che da ora in poi, l'ilUt .umazione parà meno infelice del solilo,,
    I Eco teatrale!. *
    [ Madamigella De Lest mi ha scritto una gentile e profu-fenala letterina, in cui tutta si rivela la sua modestia. Nella Redazione del Corriere (non vale dissimularlo) essa ha degli ^¦rdenli ammiratori. V' ha chi, per far dispetto a me tedescofilo. non éès'sa di gridare: viva .la Francia' V'ha poi Sin altroché sciorina versi con una fecondità fenomenale. (Oggi ne ho scelti alcuni che, quasi un fiore a madamigella, ¦pubblico:
    Vaga fanciulla!. Venere, Colla sua man di giglio Sopra il tuo fronte niveo, Sovra il sereno ciglio,
    Irseli' ebrezza d' un' estasi, Pinse beltà, candor Rivo dì gioie e fremili Di giovenlude al cor I .
    BellaI. E lo sai - D' un silfido Euterpe ti larg'ia Il canto soavissimo Cbe i nostri cori india : Segui: e la cara immagine, La tua ridente età Un astro d' or dall' etere
    Di luce inonderà.
    ?
    * *
    14. Pagarsi il soprassoldo ai Capisquadra forestali del 2.° semestre 1875.
    15. Nominarsi il difensore della Provincia Circa l'allodi appello falle dai signori Cernili e Silenzii controia sentenza del Tribunale di Teramo riguardante il pagamento della somma residua dovuta dalla Provincia all' impresa del ponte sul Tavo e da questa ceduta ad altri.
    ECHI DELLA PROVINCIA
    Montorio al Youiano 19 Gennaio 1875
    Voglio anch'io, quantunque un pò tardi mettere la penna in carta per riferirvi le favorevoli impressioni prodottesi fra noi alla comparsa dell' ottimo ed indipendente Corriere da voi bravamente diretto.
    Un bravo di cuore perciò ai coraggiosi iniziatori dagli amici di qui, i quali se non tanto per numero, >cerlo però per la loro posizione sociale indipendente, e per la serietà e fermezza del loro carattere, formano la vera maggioranza del paese.
    Dopo questo breve e necessario esordio mi pare utile darvi ragguaglio delle cose nostre; ed il fal ò con una serie di corrispondenze, cominciando da questa.
    Il nostro paese, e per le posizione e per altre moltissime circostanze, avrebbe potuto essere davvero uno dei paesi ricchi, colti, civili, e perciò uno dei primi,della Provincia : laddove, mercè 1' interesse dell1 elezioni politiche, dal 1862 ad oggi n' è divenuto uno tdegli ùltimi.
    Qui la pubblica istruzione primaria non dirò già trascurata, ma presa a scherzo, e di soppiatto anche avversata.  Qui le rendile delle Opere Pie largite non a scopo vero di pubblica beneficenza ed utilità, ma
    ad ubhidienti e-
    al 9 novembre 1874, di cui fu parlato nel N. 9 del Corriere (25 Die. 1875). Però 1-uomo propone...... e Dio dispone.
    Per oggi fó punto, perchè non intendo a~ busare dell' ospitalità accordatami nelle colonne del vostro giornale.
    Con altra mia seguiterò i ragguagli.
    Ci scrivono da Garrano:
    Mi sono trattenuto diversi giorni a respirare l1 aria gelida, ma pura delle montagne facendo centro di fermata il villaggio di Garrano, e dirò che vi si sta benissimo.
    Poche case agglomerate in due punti, distanti l'uno dall' altro un chilometro circa, formano il doppio villaggio, di cui il più elevato chiamasi Garrano alto, e quello al di sotto Garrano basso. Quest'ultimo non raggiunge il numero di duecento abitanti, i quali sono ospitalissimi, frugali e laboriosi, tanto che niun povero vedesi qui pitoccare 1' elemosina. I costumi di questi abitanti sono semplici, e moralizzati dal lavoro, ed una prova irrefragabile se n'ha in questo, che nessun Garranese fece parte del brigantaggio, tuttoché il villaggio fosse esposto e senz' alcuna difesa alle insidie dei feroci reazionari, che sullo scorcio del 1860 si rinfocolarono nella vicina fortezza di Civitella del Tronto.
    L' orizzonte è bellissimo. La qualità delle terre nei dintorni del villaggio, e specialmente nella vallata sottostante, sulla quale va sviluppandosi con bellissime curve la strada rotabile Teramo-lscoli, è ottima, preponderandovi la base calcarea. L'agricoltura vi è sviluppata in oliveti, caparmeli ed in alberi di frutti d'ogni specie, tanto che i Garranesi dì
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    « uu* 1 uusn i curi inaia :
    Segui: e la cara immagine, La tua ridente elà Un astro d' or dall' clero
    Di luce inonderà.
    *
    # *
    Da Nereto mi perviene una lettera nella quale si dtplora fefee un certo tale di Civitella del Tronto non sia stato., cro-giHLsso.
    Ohi mie^cari amici, se sapeste quanti dissidi son nali' ,»a famiglia per le recenti nomine di cavalieri. Nemmeno il «4v. Maccaferri, il maestro dell'orchestra, ha ricevulo un'al-Itra decorazione, neppure quella, tanto famosa, dell' ordine
    peir OCA;
    È tulio dir* per Dio 1
    # ? *
    La Deputazione provinciale di Teramo nella sedata del (11 gennaio 1876 deliberò:
    1. Rigettarsi 1' istanza dell' appaltatore del mantenimento i delia strada Penne-Pianella per risarcimento di spese per tre^iauri in tale strada.
    2. Nominarsi un assistente ai lavori di ampliamento a ì forsi nella caserma di Giulianova.
    3. Pagarsi altra spesa falla per I' avvenimento dello frane atei L tratto della strada Teraino-Penne.
    4. Pagarsi il 4. trimestre 18*75 dell' eslaglio di manleni-[jnento della strada Cepagatti-Catignano.
    5. Procedersi alla vendila del retratte della siepe esistente presso il ponte sul Tavo.
    6. Pagarsi all' appaltatore del mantenimerfto della strada adriatica le spese per 1' espurgo delle cavale.
    7. Richiedersi al Genio Civile governativo l'incartamento riguardante il tratto stradale Teramo-Vomano per lo scio-,j meato di alcune quistioni riguardanti esso trailo.
    8. Rinnovarsi la scrittura di fitto per la oascrina di Tos-Mcta.
    I i. Rigettarsi I' altra istanza fatta dal vecchio appaltatovi éei casermaggio per anticipazione di fondi.
    lt Pagarsi le spese di fornitura d' acqua alla caserma Bl Cit a r>. Angelo.
    j !f Pagarci la contabilità del 5° bimestre 1875 relativo il m*lcuithtuUt dei menlecalli nel Manicomio di Pesaro.
    B atto dell' invio d' un opuscolo del Medico
    <ée, Mafiicomio di Aversa.
    il la contabiliti del trimestre 1875 del manto mtmu* e$pmti nel Brefotrofio di Teramo.
    1862 ad oggi n1 è divenuto uno .degli ùltimi.
    Qui la pubblica istruzione primaria non dirò già trascurata, ma presa a scherzo, e di soppiatto anche avversata.  Qui le rendite delle Opere Pie largite non a scopo vero di pubblica beneficenza ed utilità, ma di rimunerazione ai docili ed ubbidienti e-lettori.
    Qui, ad onta di generosi doni (fra i quali va primo ricordalo quello del CAV. PONTI di Milano in lire 5000, 00), non si è stati capaci d' insti tu ire un asilo infantile per non aver saputo e voluto a tempo opportuno far riformare le Opere pie ; ed ora che si è giunti a riformarle , alcune difficoltà si sono poste di mezzo a ritardarne l'esecuzione Tutto ciò perchè, per ragione elettorale, non si è voluto disgustare gli avversarli di così utile ed umanitaria istituzione.
    Di abbellimenti materiali non si è mai curato di dotare il nostro paese: se si eccettua la strada del corso lastricala a simi-glianza delle strade delle grandi città durante il sindacalo del sig. Guglielmo De Panicis , al quale in premio si diede lo sfratto dal Municipio nel 1869 ; mentre battimani ed o-nori a iosa sono stati pronti per chi ci ha regalato la mostruosa traversa interna nella strada nazionale aquilana (che bel tema egregio direttore, pel vostro giornale !!!.,..), e tante altre cose che il tacere è bello.
    Oh ! come sono stizziti ed irrequieti i nostri rurali (ne abbiamo anche noi di rurali caro direttore, e più onorevoli dei vostri di costà), e con essi il cav. Maccaferri, del risultato dell1 ultima elezione amministrativa nel nostro comune; e maggiormente di quelle della Giunta: T una e l1 altre favorevoli al nuovo elemento!!... Avvezzi alle t facili vittorie, mal sanno adattarsi alla parte dei pifferi di montagna. Vollero del resto scendere in campo (sic) e sicurissimi (sic) di vincere, s' apparecchiarono a rinnovare i fasti della notte dall' 8
    terre nei dintorni aei villaggio, e specialmente nella vallata sottostante, sulla qualo va sviluppandosi con bellissime curve la strada rotabile Teramo-Ascoli, è ottima, preponderandovi la base calcarea. L1 agricoltura vi è sviluppata in olì veti, capanneti ed in alberi di frutti d'ogni specie, tanto che i Garranesi di questi ultimi fanno un1 industria speciale; col fornirne la piazza di Teramo. In una parola allorché la rotabile Teramo-Ascoli sarà condotta a termine, Garrano potrà divenire una deliziosa villeggiatura estiva pei signori teramani. Se non che dovranno questi, per potervi rimanere anche poche ore, recar seco loro una buona provvista d' acqua per dissetarsi, mentre qui sebbene esista uff ottima sorgente d1 acqua potabile, pure questa si sperde, non essendosi mai pensalo di ridurla in un recipiente di fabbrica, e questi poveri Garranesi sono costretti, per dissetarsi, di attingere le acque nel luogo medesimo dove bevono e s' insudiciano i più schifosi animali. Che fosse toccata a Noè la sorte di far pasto comune con gli animali di tutte le razze durante il cataclisma del diluvio, transeal; oggi però sa proprio troppo del vecchio testamento il tollerare ulteriormente che gli abitanti di Garrano continuino ad abbeverarsi in una pozzanghera insieme alle mandre delle pecore e dei maiali.
    I Garranesi sono anche cittadini italiani, pagano pure essi le non lievi tasse, che il governo si compiace tuttodì farci piovere addosso; hanno dunque ancor essi il diritto di possedere una fontana di acqua potabile, la quale, dopo l'aria, è l'elemento più necessario alla vita.
    II Municipio di Teramo adempirebbe quindi ad un atto non di giustizia distributiva, ma riparatrice verso i Garranesi, soddisfacendo, con la costruzione di una fontana, ad un bisogno impreteribile ed urgente di questi po-vori Amministrati.
    ìl Taffiobrlli Direttore responsabile