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Merooledi 26 Gennaio 1S76
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PREZZI D' ABBONAMENTO
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POLITICO-LETTERARIO
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DODICI MESI DI FINANZA
La Direzione generale del Tesoro ha pubblicato, nel giorno 15 d%ii corrente mese, la situazione dei pagamenti e delle riscossioni effettuate nell'unno 1875 dalle casse cie'Jo Stato.
Benché non ci siano^nofce che le cifre riassuntive delle varie attività e passività, pur tuttavia si può affermare che la pubblica flnaaza fu nell' anno decorso florida anzichenò.
F/ certo che non sono del pari floride le scarselle dei poveri contri buenti;,que-sto però poco importa all' on. Minghetti. Gridi pure il malato, egli dice^ma il^de/icit sia domato....
Diciamo domato e non scomparso, perchè nel 4875, malgrado V applicazione di nuove imposte e ]' aumento di quasi tutte le vecchie, il de/ìcU assoluto è stato di L.
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Entrate diverse straordinarie lire 105,508,249.
Entrate dell' Asse ecclesiastico lire 48,833,410.
Paragonato !' anno 1875 al 1874 troviamo che sono state nel 1875 in aumento la ricchezza mobile (esercizio 4875) per L. 5,319,924 - Il macinato per L. 7,763,231
- Trapasso di proprietà ed affari lire 14,008,352 V imposta di coltivazione e fabbricazione L. 774,182 Dazi di confine L. 3,003,194 - Privative L. 9,995,892
- Lotto L. 2,726,8(6 - Servizi pubblici lire 11,83(3,431 - Patrimonio dello Stato lire 5,517,426-Dazio di consumo L. 2,614,098
- Entrate diverse L. 208,996 - Entrate straordinarie L. 45,038,736.
Furono nel 1875 in diminuitone, oltre 1* imposta fondiaria, la ricchezza mobile per L. 8,787,614 in arretrati; rimborsi lire 1,014,092; asse ecclesias. L. 3,088,595. Bisogna notare che gli aumenti veri-
infingerst ed ora destreggiarsi per causare un decisivo cimento ; ma non vi fu mai una grave qitistione, nella quale possa dirsi che il suo voto e Ir sue manifostazioni sieno stale arra sicura e testimonio di vera fiducia. Scorgiamo questa maggioranza, fatta decrepita innanzi tempo, vivere la vita di chi doman morrà, e andar maturando nel tempo e nel piccolo battagliare un lavorio di scioglimento, per ricomporsi con nuovi elementi, ringiovanita nella vita d'oggi, studiata accuratamente ne' suoi bisogni e nelle sue tendenze. E non ha torto, perchè nel corso mutabilissimo della (politica, guai a chi voi -«se attagliare alle presenti condizioni quelle idee, che ebbero il loro predominio in altri tempi? Il ministero fscorge nei fatti parlamentari che i suoi vecchi amici si segregano e distaccano da quella proverbiale solidarietà, che rese possibile il governare ila qui, rendendo altresì possibili i molti errori
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La Direzione ed Amtr.ini strazi o:u in» f ravviti*innttn:* pinne la Tif»grtfia iti giuritele
laseraene is 4* f^itu cent. 10 per li- ® se* lunghezza di colonna - In 3V pagina. ^ eent. 1S - Per pi .1 in-emoni si fa une sconte - Le leltere affrancale e vaglia postali debbeme essere direlti all' ulhoie del Corritit Jkiutses* in Teramo lYon ti rutilai stono i manoscritti.
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sia domato....
Diciamo domato e non scomparso, perchè nel 1875, malgrado 1' applicazione di nuove imposte e 1 aumento di quasi tutte le vecchie, il deficti assoluto è stato di L. 27,968,486.
Poiché mentre riscosse lo Stato lire t.387,496,000 pagò lire 1,415,464,000.
Neil' anno 1874 non s'erano incassate che lire 1,294,205; in guisa che nel 1875
spillarono dalle tasche dei contribuenti circa lire 39,000,000 in più.
Se si pon mente alle previsioni del bilancio definitivo 1875 con l'aggiunta delle entrate e delle spese approvate successi vamente con leggi e decreti speciali, le riscossioni ascendono afiora a L. 1,391,843.168 eipagam. alla grossa cifra di L. 1,579,290,224
Prendendo per base di partenza queste cifre, allora il deficit sale a L. 187,447,055 della qual somma una gran parte rimane trasportata nel bilancio dell'anno corrente.
L'imposta fondiaria ha fruttato nel 1875 lire 182,747,203, più L. 3,449,613 per arretrati, con una differenza in meno sul 1874 di lire, 3,216,106,840.
La ricchezza mobile ha fruttato nel 1875 L. 176,595,147, più L. 8,135,037 per arretrati.
La tassa sulla macinazione dai cereali L. 76,642,310. .
L^ imposta sul trapasso di proprietà e sugli affari L. 149,757,248.
La tassa sulla eoi Ovazione e sulla fabbricazione L. 3,233,281.
1 dazi di confine lire 104,168,284.
I dazi interni di consumo L. 60,087,565.
Le privative L. 164,018,342.
II lotto L. 75,685,546.
I proventi sui servizi pubblici lire ¦ I ¬ 7,709,953.
Le rendite del patrimonio dello Stato
tfre 64,177,368.
Entrate eventuali diverse L. 9,028,221.
Rimborsi e concorsi alle spese lire 8M19,i32.
- juuui «iu*? ui Tersa i,. xucvjyo - t-nimte
straordinarie L. 45,038,736.
Furono net 1875 in diminuzione, oltre T imposta fondiaria, la ricchezza mobile per L. 8,787,614 in arretrati; rimborsi lire 1,014,092; asse eeclesias. L. 3,088,595,
Bisogna notare che gli aumenti verificatisi in quasi tutte le imposte furono al disotto dei calcoli del ministro delle finanze per L. 4,346,750.
Come pifre è a osservarsi che fra le L. 93,291,082 riscosse in più nel 1875 sono comprese L. 54,334,975, state mutuate al T csoro dalla Banca Nazionale e dalla Cassa di Risparmio di Milano per restia tuzione alla Società ferroviaria dell' Alta Italia.
Non v' è dubbio che una tale cospicua somma graviterà sui bilanci avvenire e concorre a formare quel disavanzo di lire 187,442,055 sopra accennato e che pesa in parte sul 1876.
DA ROMA
(Nostra carteggio)
2i gennaio
Non è senza grande meraviglia, che vedesi prorogato per altri due mesi il parlamento. Non si ebbe fin qui il coraggio di sciogliere la sessione, ma corre voce che questo provvedimento sarà preso. Si dirà al solilo che nelle grandi ansie, che premono gli animi dell' universale, la parola augusta del Capo dello Stato li rinfrancherà da ogni dubbiezza. Nei giorni decorsi si spinsero le congetture e le dicerie sino al punlo di accreditare un probabile scioglimento della Camera. Ma questa voce, che pure rumoreggiava in qualche circolo politico, non è punto attendibile. È ben vero però che la maggioranza, della Camera è troppo debolo puntello all' attuale amministrazione. Noi la vediamo nelle sue evoluzioni parlamentari ora
j dizioni quelle idee, che ebbero il loro predo-j minio in altri tempi! 11 ministero Jscorge nei l fatti parlamentari che i suoi vecchi amici si j segregano e distaccano da quella proverbiai® I solidarietà, che rese possibile il gevernare fin qui, rendendo altresì possibili i molti errori generalmente deplorali; ma sarebbe assai strano che cercasse rimedio al destino, che lo sovrasta, tenlandò una novella, prova selle elezioni generali. Qual sorte lo attenderebbe impigliandosi in una novella lotta, se già de quel- ¦ la tanlo aspramente combattuta, e di cui vive tuttora il triste retaggio, non uscì cogli onori della giornata ? Sembra invece probabile che pensi a prolungare la vita come meglio polrà. Ben vero che i mezzi adoperati non sono sempre i migliori, e se raggiungono momentaneamente lo scopo, non sono per fermo commen-devoli. Niuno ci mondo ebbe a lodarsi del vederlo ia così gravi momenti, quando 1' Eu.ro-j pa è minacciata di tal guerra,. che a memoria d1 uomo non ebbe mai !' eguale, separarsi dal , paese, prorogando il parlamento, e trincerarsi in un tenebroso isolamento. Anche nei governi assoluti, presso i quali la nazione non ha personalità politica, il Sovrano, nelle gravi situazioni, raccoglie intorno a sè quanti possono dargli ammaestramenti e consigli. Gli ultimi dispacci, è vero, inneggiano alla pace; da per tutto concordemente le notizie accennano alla pace, ma non bisogna illudersi. Questo fatto, prodotto in gran parte dalla sollecita iniziativa del gabinetto di Vienna, non è che una sosta, un prender lena. La nota del conte An-drassy va intesa come un farmaco, un etere solforico destinato a .produrre T assopimento in un corpo, ebe non potrà causare una cruenta e ben lunga operazione cerusica. Sì sconfessano i disegni di guerra colle voci di accordi e di più o meno probabili transazioni, perchè non vi è nazione in Europa, che non sia intenta all'opera del proprio riordinamento e dalla guerra di Crimea fino all' ultima lotta
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