CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    BBBBS^OBBIESBffli
    . vjuì. MMW mnmm
    ino numero, cho cioè il Ministero, mostrandosi pieghevole e largo per altri tronchi ferroviarii, spera di tirare a sè nuovi proseliti, fossero pure della Sinistra. Sarebbe il caso di esclamare: felix culpa; perchè io non fo mài que-* slìoTie di persone nel giudicare gli atti di un' Amministrazione,
    È tempo dunque che i deputati di quelle Provincie, com' è la vostra, che hanno interessi a far valere,' si muovano e non restino con le mani in panciolle, Il Deus nobis haec otia fecit non è per essi. Quando questa occasione, che pur potrebb' essere avventurosa, sarà passata senza profitto, i loro elettori a buon diritto faranno loro aspro rimprovero della colpevole inerzia in cui si son lasciati cullare.
    LETTERE TEATINE] II.
    Chieti 25 gennaio 1878
    (?) Vi sono senza dubhio delle condizioni storiche e naturali, che determinano lo spirito d' una popolazione e t suoi sentimenti politici. Colui, che a questi sentimenti popolari unisce un'^estesa cultura e un'attività determinata, può a buon dritto essere chiamalo il rappresentante morale del collegio. Coerentemente allo spirito del governo rappresentativo, in cui la volontà popolare è il vero sovrano, , azione governativa per lo meno non deve porre o-stacelo a che il rappresentante morale divenga il rannresentante legale del paese. Fu Io sco-
    /i a; hnnn
    I on. Mezzanotte, rappresentante di tali sentimenti, il prefetto suscitò le candidature di altri, taluni dei quali godono fama europea, sia nel campo scientifico, sia nel politico, ma non avevano che un solo, ma radicale difetto, di non rappresentare le opinioni del collegio. Io non intendo di spender parole siili ultima lotta politica in Chieti, che destò viyo interesse in tutta Italia. Il prefetto fu così poco cauto nelle sue violazioni di legge, cosi poco accorto nelle arbitrarie compilazioni di liste, che la Giunta parlamentare dovè annullare l1 elezione.
    Ma invece di questo racconto, generalmente troppo noto, m'intratterrò nella prossima lettera d' un altro collegio, la cui storia, benché poco conosciuta, riuscirà, spero, ai lettori del Corriere Abruzzese interessante ed istruttiva; il cho io farò per aprirmi la strada a discorrere delle condizioni amministrative della provincia, le quali sono in deplorevolissimo stato, imperocché è norma del prefetto Berlini che, purché ottenga I' appoggio di un partito nelle elezioni politiche, nulla importa se questo slesso partito spadronrggi e provochi lo sperpero dei denari dei comuni e della provincia.
    Piccolo Corriere
    Dunque ?
    Questa volta habemus pontifìcem ! Veramente il sindaco di Teramo non dovre&b' essere un papa; ma visto e considerato che l' araldo della comunicazione della notizia ufficiale fu un prete, e d' altronde quella è una frase fatta, che si cava dagli arsenali nelle grandi occasioni , così anch' io ripeto: habemus pontijicem : , avv. Giovannantonio Crucioli è nominato sindaco della nostra città.
    x sai)tir Ini ìip.rò resta ancora nel bivio, non ostante
    Da Notaresco mi avvertono, che nella pianura del Vomano si aggira un lupo che fa degli studi anatomici sul eorpoa-mano. Invece due ingegneri governativi vi completano lo stadio di alveamento e di arginazione del fiume. Studio eterno.
    esclama il nostro corriipondente, paga il Governo!
    *
    # #
    Si preannuncia il Gran Sasso di' Italia periodico bimcn-sile, scientifico-letterario, che sarà diretto dal Prof. PisielU.
    Auguro al direttore ed al giornale uaa buona gestazione.
    *
    # #
    Un telegramma del Direttore della Gazzétta d'Italia in Firenze mi pi ega « di trovare e spedire ria jg'o pagato compositori tipografi. »
    Co'oro che intendono accettare vengano nell' ufficio del Corriere:
    * # #
    È partito per Aquila il capo della nostra Procura. Dicosi che non siano estranei certi appelli a sentenze della Camera di Consiglio, non che 1' arresto arbitrario , da noi
    denuncialo, commesso a Notaresco.
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    # #
    Il nostro corrispondente Rafaele M,àia grida di Castella mare ba spedito una lettera raccomandata alla Gazzetta, in risposta a quella del Pandolfi. Speriamo che la Gazzetta non vorrà negare il diritto della difesa a chi fu trattato da vile nelle sue colonne, tanto più che l'egregio nostra corrispondente, per tenere alta e rispettala la bandiera del Corriere Abruzzese, ha tentato pure di definire la vertenza nei modi cavallereschi.
    * # *
    Lettera aperta di un borbottone.
    11 corrispondente X della Gazzetta d'Italia fece non ha guari una descrizione delle nostre condizioni nuUciriali, c-lia ninno può negare; ed io .più volto ho stimmatizzato P incuria in cui i nostri amministratori lasciano la ci Uà In abbinato mi spedisce una lettera lunghissima ebe un pò per volta pubblicherò. E incomincio da oggi, raccoaundandoU alla Giunta, quantunquo io sia ,ersuasissÌmo cho nen i'Su peggior sordo di chi non vuol udire.
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    spirilo del governo rappresentativo, in cui la volontà popolare è il vero sovrano, , azione governativa per lo meno non deve porre o-a colo a che il rappresentante morale divenga il rappresolifailé, legate del paese. Fu lo sco-noscimento di tali principii, semplici e di buon senso, che produsse la caduta di tanti governi in Francia, e diede sì violente scosse ai varii Stati europei. Possiamo dire in generale che nelle nazioni latine il costituzionalismo diede sinora meschini risultati, perchè non praticato con sincerità, Qual' è la ragione di tanta apatia nella Camera dei deputati, dei quali gran numero vanno a Roma solo perchè chiamati dal telegrafo, si aggirano muti nelle aule di Montecitorio, votano per un Ministero purchessia e .partono ? La ragione sta nelle celebri parole del Iacini: l'Italia reale non è r Italia legale. Gì1 intrighi prefettizi inviano alla Camera una turba di persone senza personalità politica, senza legame col collegio c-lettorale, senza una base propria, che li renda indipendenti, Vivono ignoti, e muoiono incompianti. Anche in Inghilterra molti parlamenti furono il risultato dj intrighi^ Ma in Inghilterra ci fu sempre un vigore di vita locale, che compensò la fiacchezza o P egoismo dei grandi corpi politici. Bisogna in conseguenza desiare I1 attività politica locale, ed accrescerla, dove già si ratlrova. Onore dunque alla «fampa locale indipendente, e, por quanto ri-puar la gli Abruzzi, alla coraggiosa Redazione del Corriere Abruzzese.
    Lo scopo propostosi dal prefetto di Glieli,, nelle elezioni politiche della Provincia, fu sem-fr* quello d'abbatterei rappresentanti morali 4*j collegi, per mettere al loro posto delle parsone ebe non avevano col collegio alcuna 'Wimnzn di vita e di sentimento.
    j§ illuminalo collegio di Chicli non è guari t'^ro dell' stillale indirizzo amministrativo e "«'in fi e /" 111 ii finanziaria, dimostrata in 15 di govrno, dal partiti dominante. Contro
    fucsia volta hahemus poniificem ! Veramente il sindaco di Teramo non dovre&b' essere un papa; tua visto e consideralo che 1' aratro della comunicazione della notizia ufficiale fu un piote, e d' altronde quella è una frase falla, che si cava dagli arsenali nelle grandi occasioni , così anch' io ripelo: habemus pontificem : 1' avv. Giovannanlonio Crucioli è nominalo sindaco della nostra città.
    A sentir lui però, resta ancora nel bivio, non ostante le informazioni del Corriere, Quindi si è perciò, che non si è potuto adempiere ad una seconda funzione prescritta dal rituale per le elezioni doi papù Eletto un papa, mene appallo a quanti sono addentro* ai misteri vaticani, il cerimoniere o chi per esso, usa dj ardere innanzi al neo-eletto alcuni fili di stappa, gridando: sit t/an&it gloria mundi.
    fucsia funzione, naturalmente, è riserbata nel nostro caso al basivo della, città. Funaiolo commovente), spettacolosa, come vedrete a suo tempo. Sarà presente anche il cav.
    Settimio Costantini, nostro amico e collaboratore.
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    Stasera, meet al teatro. Il Pj^zoili non ha bisog.no. di soffietti per raccomandarsi al pubblico teramano a cui è simpaticissimo. Inoltre egli ha un programma madesto, ma abbastanza appetitoso, C è la romanza dell' ultimo atto della Dinar ah che vale un ferii, e il Ponzetti mi assicura chela farà gustare davvero stasera; perciò i palchi son presi tutti. Egli m,i promette triplicata illuminazione. Gli raccomando di illuminarmi quella Reggia., Capisco che la Reggia] di Madrid è stala sempre oscurantista, ina non tale come ce la dà il buon Sternini, che (sia detto p«r incidente) è ritornato a suonare il clarinetto.
    In teatro si. preparalo dello tombole: avviso ai giuo-ca.lori,
    * ? *
    Sembra cho si voglia smettere la musoneria nella nostra città. Affa buon' ora. Semel in anno licei insanire. La Società borghési ci ammannisce per domani una mascherata rappresentante 1' ingresso di Carnevale,-Guazziero. Gli usciranno incontro le rappresentanze più o meno ufficiali: a tal uopo sonosi ricercate tutte le carrozze delle nostre famiglie signorili. Spero che anche la banda comunale uscirài domani; altrimenti, perchè ci sta?
    So di buona fonte che la detta società voglia farsi iniziatrice di alcuni festivals in piazza negli ultimi giorni di carnevale. Io credo che col teatro aperto e cvn alcuni divertimenti popolari, si possa richiamare molta genie in,citta, ed animare il piccolo commercio, Meniamoci in mente che il divertimento è un' industria come tante altre: Così la pen^ sano a Milano, a Napoli, a Torino, a Bergamo, a Cremona ed a motte altre città secondarie. Così la dovrebbe pensare anche il municipio di Teramo.
    Il corrispondente X della Gazzetta d'Italia fece non ha guari una descrizione delle nostre condizioni materiali, cha niuno può negare; ed io .più volle ho stimmatizzato I' incuria in cui i nostri amministratori lasciano la città. Un abbinato mi spedisce una lettera lunghissima che un pò per volta pubblicherò. E incomincio da oggi, raccomandandola alla Giunta, quantunque io sia persuasissimo che non v'Ita peggior sordo di chi non vuol udire.
    Egregio signor Direttore,
    La buon' anima di D. Carlemidio, quando, come cappellano di questo carcere, predicava ai de.cnu;i, diceva che Dio è come un rospo abbotta, abbotta, abbotta, e poi crepa. Non è già eh' io xolessi mettermi a paragone di Din; questo no; ma volentieri mi pongo alla condizione del rospo. Quindi dopo tanto vedere e sentire, sentire e vedere alla (ine crepo, ossia parlo.
    Premetto però che io sono un uomo, cui piace di parlar chiaro come 1' acqua della fontana della Noce, la quale per chiarezza supera quella di S. Giuseppe di Porta Romana, e 1' altra ancora ohe sta poco lungi dall' abitato, nella strada che mena a Giulia.  Dunqu» incomincio.
    (Continua)
    Nostre informazioni
    L' ing: Baldini, già direttore del Genio civile di Chieti, è stato traslocato a Forlì.
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    * ?
    Sulla grave vertenza del ponte in costruzione sulla Pescara, il Ministero dei lavori pubblici ha dichiarato, in risposta all' ultima deliberazione delle due provincie interessate, che da ulteriori studi fatti eseguire risulta potersi continuare la costruzione in fabbrica limitandone la spesa a circa lire 1,100,000, ovvero adottare la costruzione in ferro, che rileverebbe a circa lire- 800,000; che il governo intende mantenere all' opera il promesso sussidio, limitato però alla metà della somma preventivata, senza sottostare all' eventualità delle maggiori spese, che cederebbero a carico delle due provincie, a cui verrebbe rassegnala la direzione dell'opera; e che infine ha divisato di proporre all' uopo un progetto di legge al Parlamento.
    F. Taffiorelli Direttore responsabile