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riesca a scuotere , indifferenza della prefettura per ottenere qualche provvedimento ad evitare, se possibile, la pronunciatasi crisi di questo disgraziato comune, che in altri anni poteva dirsi uno dei più regolati.
Con altra lettera siamo avvertiti che il decreto di nomina del sig. Domenico de' Gui-dobaldi, distinla persona, a sindaco di Nereto, arrivò I' altro ieri, ma a corso di posta fu respinto alla Prefettura, la quale ben sapeva che .per motivi indeclinabili quegli non avrebbe accollato la della carica.
%* Scrivesi da S. Omero :
« La difterite nella Valle della Vibrata in Abruzzo ultra 1° I É questo il titolo di una memoria del dolt. Francesco Piermarini di Nereto. L' ho letta con gran piacere, e mi son convinto ancora una volta dello ingégno e della operosità dell'autore, lo non saprei far di meglio che raccomandarne la lettura non pure ai colleghi della Valle della Vibrata; ma a tutti i medici ; giacché in essa troveranno ad ammirare e la serietà delle osservazioni e il giusto apprezzamento del morbo. Tutti quelli poi che amino il pubblico bene, si augureranno con me che , autore coni nui nei suoi studii a-vendo i requisiti necessari a compiere cose utili pel paese e lodevoli per sè. Nè fa mestieri che io gli avverta come molti sono gli argomenti eh' ei potrebbe toccare nella nostra provincia per far sì che vi migliorino le condizioni sanitarie. » G. Pelliccioni
Cronaca Abruzzese
Aquila. Scrivono alla Gazzetta di Aquila che a Tocco Casalina nella notte del 21 corrente la contadina Angelautonia Sinni dava alla ¦ IH Knmhini vitali e ro-
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tempi, ò di non esser furbi?... 0 attendeva proprio che la bugiarda Pizia parlasse dagli spechi di Monlorio, e la confortasse all'impresa? Basti, ciò eh'è stato, è. stato: pensiamo ora all' avvenire.
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Da banda gli scherzi.
Lei, sig. Crucioli, è oggi il sindaco della nostra città. Se io le facessi, ora che 1' incertezza è finita le mie congratulazioni, non mi crederebbe, come io non ho creduto fin qui alle sue proteste e ai suoi dinieghi. Ed io, schietto come sono con tutti,non gliene faccio neppure a nomo della Redazione. 11 perchè lei, che.... ò uomo di spirito, lo intender! meglio di me. Il Corriere vuole vederla alla prova: esso non ha fatto ne farà giammai questioni personali. Se ripiglierà la feconda tradizione de' suoi antecessori e darà nuovo vigore a'ie cose dèlia città (ed io glielo auguro di cuore, perchè noi giovani dobbiamo sperare nei giovani) ci avrà amici utili o costanti; e neppure il Piccolo Corriere (di cui tanto teme, ma che in fondo è un buon figliuolo anch'esso) ardirà di toccarle un pelo della barba non ancora veneranda: ma se per contrario lascerà cadere le cose e non informerà la sua condotta di uomo pubblioo ai principi di libertà e di progresso, in nome dei quali 1* Italia si è ricostituita, ed allora?... allora cariche a fondo in prima pagina e fuoco di fila nella ter/.a.
Le paro che questo sia parlar franco?
Ed ora, onorevole sindaco e non ancora cavaliere, si abbia
dal Corriere abruzzese il saluto di rito.
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Ed un saluto, ma di cuore, a Lei, onorevole Moschioni. Ella ha raccolta due volle l'Amministrazione municipale in tempi difficili, e quel che ha fallo è stato frullo della sua onestà e del suo buon senso. Il ca/. Maccaferri, che rimunera così bene gli utili servizi prestali al governo, non ha tenuto conto di questi meriti. Non se , abbia a male!... I veri a-mici del paese avranno sempre memoria1; dioici: ma le dorrebbe per avventura se io le dicessi, coli' usala franchezza, che non le sta poi tanto male la le/.ione ricevuta per gua-riria da certi vecchi amori, che le han fatlo qualche rolla dimenticare amori forse meno vecchi ma piii;lcali e più generosi?!...
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La serata del baritono Ponzctti è riuscita affollatissima. Il walizer cantabile eseguito dalla signora Ciccaglia piacque
Il fatto di Vestea
Pubblichiamo per debito d' imparzialità la seguente lettera dell' Abate di Vestea, che conferma nel fondo il contenuto della nostra conrispondenza, astenendoci da ogni commento sui particolari narrali per lasciare la parola al nostro corrispondente, uomo colto e di gentile sentire, di cui abbiamo piena fiducia.
Vestea, li 21 Gennaio 1876.
Pregiatissimo Signor Direttore,
Prego V. S. ad avere la compiacenza d'inserire nelle colonne del suo riverito Giornale le seguenti poche parole da servire di rettificazione, non di risposta a quanto si contiene a mio riguardo nel pietoso articolo sul cadavere di Angelo Granché Hi di Veslea, riportato nel prelodato suo Giornale del di 19 corrente.
Per il disimpegno di alcuni affari stato il giorno 3 del p. p. Dicembre in Givitella Casanova, tornai in quella residenza il mattino del giorno appresso. Non appena posi piede in casa, alcuni parenti di Angelo Granchelli mi si presenlarono annunciandomi la costai morte, e dicendomi che ad onta delle molte promesse fattegli aveva ritiutalo con parole di disprezzo gli estremi conforti di religione, mi porsero istanza che ne avessi accolto il cadavere nella Chiesa parrocchiale per onorarlo di esequie. Io non potetti acconsentire a questo loro desiderio, perchè vietatomi dai Sacri Canoni, ai quali per ragione del mio ministero sono sottoposto e debbo e professo ubbidienza,; e credo che con essermi addiportato cosi non possa essere menomamente appuntato, perche se Ì era delle intolleranze religiose t fmta, non però è cessato mai 1' obbligo di rispettare le altrui credenze. Questo fu tutto, ebe in quella circostanza ebbi a trattare coi congiunti del
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Cronaca Abruzzese
Aquila. Scrivono alla Gazzetta di Aquila che .1 Tocco Casauria nella notte del 21 corrente la contadina Angelantonia Sinni dava alla luce 3 (diciamo tre,) belli bambini vitali e robusti. L' ordine della uscita, la quale seguì senza gravissime difficoltà, fu il seguente: prima una femmina, poi un maschio, e poi una femmina ancora. Ci si fa sapere del pari che quel Municipio provvederà a sue spese all' allattamento di una parte di quei marmocchi, stante la condizione povera dei genitori.
Già, novantanove volte su cento, è sempre alla classe meno favorita dalla fortuna che toccano di questi gratlicapo, e le tocca per giunta di essere invidiata da coloro che avendo un nome illustre da perpetuare o una cospicue, eredità da ti ammettere, non riescono ad impastarne òlio che possa raccoglierla, E così va il mondo!
Con nobile proposito un Comitato cittadino ha pubblicato testò ill Compendio storico di Città Ducale dall' origine al 151)2 del D. Sebastiano Marchesi lavoro che conservavasi nella biblioteca dell' illustre patrizio aquilano, Marchese Dragonctti de Torres.
Chieti. La Banca popolare di Lanciano ci ha indirizzata la sua situazione a tutto il 31 Dicembre. Hilevasi che il totale delle attività è di L. 17J50, 22, quello delle passività Hi L. 17232, 90. Il Dividendo 1874 (ammontare a pagani) è di L. 11,52. Il Presidente è il sig. Nicola del Bello, il direttore è 1 avv. Pasquale Spinelli.
Piccolo Corriere
L'organino della prefettura annuncia in tuono ufficioso, *%«. I' avvocalo Crucioli ha accollato la carica di sindaco oogtra ci;là.
fmglmtoie! Ercole è uscito dal bivio, e si accinge alla tr+4. ^>mi fatica!... Ma ci volea poi tanto per dar ragione ¦* ùtrntfc^. Ah, onorevole Crucioli, se fossimo ancora in f»* < k eh « ei e fuggita per sempre, pregherei questa wmilt ti im if- lrt, perché le desse una buona tiratina di o->**"¦. * ' Y>.» i iir.jn\ i che la migliore furberia, in certi
mici dici paese avranno sempre memoria? di.Jei : ma le dorrebbe per avventura se io le dicessi, coli' usata franchezza, che non le sta poi tanto male la le/.ione ricevuta per guarirla da certi vecchi amori, che le han fallo qualche volta dimenticare amori forse meno vecchi nu più tleali e più generosi?!...
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La serata del baritono Ponzetli è riuscita affollatissima. Il waliier cantabile eseguilo dalla signora Ciccaglia piacque moltissimo, e , autore di esso, sig. Dati, ebbe due chiamale al proscenio. Fu bissato il pezzo del Crispino e la Coniare, che i coniugi Ponzetli eseguirono con esilarante vivacità. Poco intesa la bellissima romanza della Dinorah, ma non ehbe minori applausi.. Forse il Ponzetli la dovrebbe far riudire in qualche sera.
V A zonzo per le [scene.
Si lamenta da molti la pochissima luce po' corridoi del nostro teatro.
Sabato, serata del tenore Sardella. Dunque? Bisogna andare a teatro. Esser esso un nostro bravo concittadino ci obbliga a non far ripetere il nemo propheta in patria. Non ho avuto ancora tra le mani il programma ; so però che verri cantata un* aria francese nell' opera Pierre de Médecis di Ponialowski. I versi furono liberamente tradotti da uno dei 1 nostri appendicisti, sig. E. Cernili.
Madamigella De Lest è ristabilita in salute. Lunedì sera emise delle note bellissime : gli slessi professori d' orche-I stra 1' ammiravano. E dire che, a sua insaputa, s' era fatto scrivere alla porta che madamigella fosse indisposta. Fu e-quivnco innocente? 0 fu effetto di invidiuz/.e che sarebbe tempo di soffocare? Misteri di palcoscenico 1
I giornali di Roma son pioni di lode per il baritono V. Quinlili-Leoni cho ha cantalo all' Apollo nella Dolores del M. Autori. Dicesi poi che sia stato scritturalo per 1' America con 12 mila lire mensili. È il caso di dire che il nostro
concilladino ritornerà in patria con un sacco di quattrini.
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Al Casino si passò lunedi sera una bellissima serata. Vi comparvero anche duo mascherine: segno dei tempi.
La mascherata dì domenica riuso', sfarzosa ed ebbe la pubblica approvazione. 11 Corriere e la Gazzetta erano tra le rappresentanze che uscivano incontro a S. Maestà il Carnevale : il primo un bel marmocchio tra le fasce, la seconda una vecchia che, Dio la bonedica e conservi lungamente, faceva le calze.
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La Gazzetta... dei bandi ha pubblicato la risposta del nostro corrispondente sig Malagrida; ma l'ha fatto di cosi mala voglia che l'ha messo tra i bandi giudiziari ed ha fi-nanco dimenticato di stampare nel giornale la firma del gerente: caso previsto dall' articolo 42 della legge sulla slampa.
1 i ¦ loro desiderio, perchè vietatomi dai Sacri Canoni, ai quali per ragione del mio ministero sono sottoposto e debbo e professo ubbidienza,; e credo che con essermi addiportato cos'i non possa essere menomamente appuntate, perchè se /' era delle intolleranze religiose é finitck, non però è cessato mai P obbligo di rispettare le altrui credenze. Questo fu tutto, che in quella circostanza ebbi a trattare coi congiunti del defunto Granchelli, e non s' interloquì nè punto nè poco sul seppellimento del cadavere, dal perchè da ognuno ormai è risaputo che i cimiteri sono sotto il governo del potere laico e non chiesastico.
Nondimeno i parenti del Granchelli inorriditi della costui morte irreligiosa, non si consigliando da nessuno, o forse credendo che il mio rilìuto a far le esequie valesse pure divieto di sepoltura (equivoco questo potuto accadere dal fatto che in Yestea non esiste cimitero per sistema d'inumazione, ma sì per tumulazione dentro la Chiesa rurale di S. Hocco) e non ottemperando al disposto dell' art. 13 del Regolamento annesso alla Legge sulla sanità pubblica, senza perdere tempo e senza gittare la spoglia del decesso sul lastrico della via per lasciarla ludibrio alla pioggia e preda ai cani\ ai corvi, ai nibbi ed agli avoltoi, come vorrebbe dare a credere P autore del pietoso articolo, corsero a depositarla in una fossa, che sollecitamente scavarono in un luogo acconcio presso il comune cimitero© non sotto le grondaie.
Rettificato a questo modo il racconto del seppellimento di Angelo Granchelli, non vedo ragione per la quale ne debbo io essere incolpato per tirarmi addosso le declamazioui di uno, il quale pare che per entrare nel nuovo ufficio di corrispondente di giornale aveva bisogno di appostare una circostanza simile per almanaccarvi sopra una patetica novelletta, con che far colpo sulP animo dei lettori nel suo début.
Non rispondo agi1 insulti ed alle enfatiche parole, perchè la mia dignità di Sacerdote vi ripugna.
La ossequio, Sig. Direttore, e mi professo.
Suo devotissimo servitore Carlo Abate Rosim
F. Tai'FIOrelli Direttore mptniaUile
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