CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Anno II.
    Sabato 5 FelDiDi-aio lS7e
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    POLITICO-LETTERARIO
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    Esce il Meir^oolfedV e il Sabuto
    Un Rumtr* separato cent. IO
    IISJ TERAMO
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    Ia"ei'YÌ«ne in i" pagi«% peat. Il per li--" e* lunghezza dii catana» - la t' pagina cent. 15 - Per più in erzjnni si fa une «" cotte - Le lettere affrancate e vaglia poetali debbono essere dirètti aH' ufficio del Ctrriir» Aiiniziti! in Teramo.
    Km si reilituiicono i swimwrtllv
    La politica della settimana
    La elezione dei senatori in Frairtria è l'avvenimento del giorno. Il telegrafo ci ha fatto già sapere Y esito della votazione, ma non così chiaro da non rendere necessari nuovi schiarimenti. L' ultimo telegramma faceva conoscere i risultati di 219 elezioni, notando gli elelti sotto qùeste categorie: 130 raccomandati dal, governo, 8 bonapartisti non raccomandati, 63 radicali o repubblicani, e 15 del centro sinistro. Il segreto sta a vedere quali piano i raccomandati dal governo ed in quale proporzione, stiano gli orleanisti, i legittimisti giacché ha pur fatto capolino questo nuovo partito, i magentìan» o fautori ad oltranza tlol Maresciallo Màc-Mahon. Qualche giornale ìia già delineato le gradazioni dei nuovi eletti: sarebbero 84 monarchici e 34 bonapartisti [in complesso 118 conservatori ?),'e 107 repubbli-^«amn niultosto disattendere qit«iI
    In Italia il Ministero lliegrfti riceve delle scosse non lievi. Non ancora ©^allontanata del tutto r eco dei ftftti di Piombilo, che vsorge un nuovo fatto gravissimo, il fomento della Trinacria e la probabile perdita di cinque milioni per conto dello Stato. Noli tratteremo più sotto -di questo argomento e inénifesteremo le; nostre idee in proposito. Per óra basii notare I' atteggiamento ostile che vanfio prendendo V Opinione ed altri giornali rìtónisteriali. La Libertà conteneva non ha guavV'un fioro-articolo contro il Ministero per I* continuazione della proroga della Camera. (Ti si assicura però che questa verrà riaperta col 'marzo. Si prevedono nuove lolle, da cui noli si sa cone riesca il gabinetto che è ora il potere.
    IL FALLIMENTO DELLA'TRINACRIA
    Un telegramma da PaTéfino (lei 2 voi-
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    nePdéptf fatto De Zerbi.a cui» tosto. -diede sulla voce il Nicotera, sostenendo vivacemente la convenienza della legge, ed osservando che se mai vi fu caso in cui il "governo potesse essere giustificato di provvedere* per decreto reale (quante volte la Camera, come si temeva, per difetto di numero non avesse potuto approvare la legge) sarebbe stato questo.
    Il 17 dicembre ultimo, quando le condizioni della Società erano sensibilmente aggravate, dietro indagini eseguite per ordine del Ministero dalla Camera di commercio di Palermo sullo stato finanziario' della medesima, e previe le prescritte formalità, venne eseguito il versamento. Non andò guarii però, e si sparse hi voce che. P accennata anticipazione; coiaunqtec cospicua, non valesse a salvare la Trinacria dal* naufragio, e non servisse che a scam-
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    », giacche ha pur fatto capolino questo nuovo fatlilp, ì uva genoani o fautori ad oìranza del Maresciallo Mac-Mahon. Qualche giornale fca già delineato le gradazioni dei nuovi eletti: sarebbero 84 monarchici e 34 bonapartisti (in complesso 118 conservatori?), e 107 repubblicani. Noi crediamo piuttosto disattendere qlial che altro giorno pria di giudicare del colore vero degli eletti. Per ora ci limitiamo a constatare che Buffet restò in Tóndo alle urne e gli fece compagnia Dufaure, I1 ex ministro Hi Luigi Filippo, di Luigi Napoleone, e- dei presidenti Thiers e Mac-Mahon.
    In Spa gna mentre si attende alle elezioni senatoriali, F esercito alfonsista sembra che riattacchi con maggior vigore la lotta col cartismo. Quesada (se è vero quanto ci dice un telegramma ufficiale) s' impadronì dopo un vivo combattimento delle celebri linee carliste di Arlaban. Lorna entrò a Balmaseda, e PrimoJii-vera impadronì delle alture di S. Barbara dominanti Estella. Martines Campos tenta di tagliare le comunicazioni cojla frontiera francese. e Bilbao fu sbloccata. Queste notizie sono importanti per F Europa liberale ; ma saranno poi vere? Gli Spagnoli ci hanno abituati a tante mistificazioni che non fa meravi-glia s» noi mettiamo in quarantene fu stessa comunica zio ne ufficiale.
    L'Dngheria ha fatto una grave perdita, *,Tie!?a di Deak, il Cavour dei Magiari, come Ko*     Cn telegramma     enza. Corre vocè che il re d'Àbissinia/iu-* gjif fórzcujd Aétrva. Fèrà' ,o rse la
    **'     che questa verrà riaperta col fcmarzo. Si pr*-vedono nuove lolle, da cui hffc si sa come riesca il gabinetto che è ora ¬ 1 potere.
    IL FALLIMENTO DELLA JRINACRIA
    Un telegramma da PaTdfrmo (lei 2 volgente annuncia il fallimento di questa Società di navigazione. Non ci fermeremmo su questo fatto sa esscmion ispirasse, anche agli organi più temprati della stampa italiana, gravi e dolorose considerazioni. Ma innanzi tratto esponianj) i fatti.
    Con legge del giugno attimo il governo venne autorizzato a eccedere nell'anno 1375 alla suddetta Socfetà un' anticipazione di lire 5,000,000 ipppresentati da buoni del tesoro, sulla sovvenzione dovuta alla Società stessa, giusta fa convenzione del 14 aprile 1872 debitanrtpnte approvata, 11 secondo alinea della suddétta legge prescriveva «che ranticipazioie dovesse esser fatta nei modi e nelle condiabni indicate nel progetto di convenzione alligato alla legge, e in nessun Caso potesse* $ifsere accordata dal governo", se non vi corrispondesse la costituzione di un pegno ai citfque" o più piroscafi lìberi- da ogni altro vincolo, e che, a giudizio di periti designati dal governo, rappresentassero almeno un valore di 7 milioni di lire. » «^i
    Questa legge, ispirata dal lodevole intendimento di mantenerawn piedi una Società, che pure ha reso èrhinenti servizi al commercio italiano, vitine approvata con unanime favore fton^eno a Destra che^a Sinistra; e se la memoria non ci tradisce, F unico che mospfe qualche prudente ^gsservaz-ionQ     I.
    mercio di Palermo sullo stato finanziaria della medesima, e previe le prescritte formalità, venne esegujto il versamento. Non arwìò guarii però, e si sparse Va voce, cu* , accennata antàcipazione, comunque cospicua, non valesse a salvare la Trinacria dal* naufragio, e non servisse che a scambiarne i creditori con evidente pericolò dello Stato. I giornali devqti al Ministero' intuonarono incontanente, secondo è loro costume, un canto a palestrina, dichiarando quoste voci esagerate; i pagamenti essere stati sospesi; potersi evitare la dichiarazione di fallimento; quasi tutti i creditori essere persuasi che questa loro no-ccrebbe; sperarsi ancora nella fusione colla casa Florio; mezza Sicilia essere interessata a mantenere in piedi questa Società*, e il Ranco sopratutti come quello che della catastrofe avrebbe patita la più grava jattura. Il risultato di tutte quoste ciance è quello annunciatoci dal telegrafo, chtf implica il fdanno evidente dello Stato. Perocché se è mero che F on. Minghetti, prima di ordinare il versamento, prese le ipoteche consigliategli, non è men vero d'altra parte,» come acutamente osserva il Piccolo di Napoli, che. questa guarentigia non basta ad assicurare il credito dello Stato; non basta, perche i bastimenti non ai troveranno a vendere pel prezzo di stima; non basta, perchè potendo il fallimento protrarsi all' epoca dei primi protesti, verificandosi questa ipotesi, il privilegio cadrebbe e lo Stato concorrerebbe insieme a tutti gli altri creditori e come essi: vale a dire dei cinque milioni ne ricaverebbe forse tre nel primo caso, forse uno nel secondo.
    Ed ora, domandiamo noi, di chi è la