CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli


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    d'innanzi alla violenza ed air arbitrio, per cui combattei a il oltranza il dispotismo borbonico, comunque avessi ricevuto dal principe singolarissima grazia, unica l'orse negli annali di quella Corte.
    Checchessia per seguirne e qualunque siano per essere gli eccessi di autorità, a cui potessi andare incontro (conforme alle minacce che si vanno propalando) per lo sciagurato sistema di arbitri polizieschi invalso da poco in questa provincia, io terrò sempre il codice nelle mani, ed anche a costo di sagrificare la vita farò trionfare la legge!
    Notaresco 3 febbraio 1876
    Cav. Giovanni Sabatini ex Ispettore de1 te ah Parchi e Caccie di S. Maestà il re d1 Italia '
    Piccolo Corriere
    Che bella giornata! Mi credeva ehe Febo avesse smarrita la strada oppure fosse stato preso da raffreddore, perocché era da parecchie settimane che non si lasciava più vedere. Oggi però è tornato, e, quasi quasi, ringrazicrei per tanto favore il sindaco di Teramo, che ha inaugurato le sue funzioni cjÌ bel tempo.
    Almeno 1' avv. Crucioli, se non vuol esser fecondo, preghi Febo a salvarci dallo spleen. Credo che questo glielo permetteranno i ruraux che scribacchiano nell' organino degli estratti venali. Oh! si, glielo permetteranno questi nos bons villerjeois di Sardou, i quali non sanno altro che dispreizare con arrogante presunzione lutto ciò che han fatto le precedenti Amministrazioni, senza che essi abbiano saputo
    o potuto far m^ qualche cosa per il bene pubblico.
    * *
    La cronaca porta oggi all' ordine del giorno la venuta non verificatasi del Marchetti, autore del Jiuy-lflas.
    La sera di mercoledì si sparse la novella che il Marchetti avesse scritto al direttore d' orchestra che sarebbe venuto a sentire I opera sua nella sera successiva. E inutile dirvi ebe, se dapprima pochi lo credevano, in ultimo vi si
    datata e timbrala da Ca-
    spettacoli jclie si danno in certi teatri secondari di Napoli, di Rema e di Milano.
    E poi... non sarebbe possibile che il Maestre Marchetti a-vosse prorogalo la sua venata di qui ad un mese, quando cioè il sindaco di Teramo avrà chiesto permesso al prefetto e deciso di rendere ,gli onori dovuti ad un grande musicista italiano?... (Un mio amico, che ha il cuore di pasta frolla, mi prega di lasciare in pace il neo-sindaco. Voglio prometterlo
    ... quantum patilur fiumana fragilità*t).
    *
    # #
    Da Fano Adriano ricevo una lettera, dalla quale rilevasi che nei giorni 1 e 2 corrente vi fu un fuoco ben nutrito di fucilate. Perchè? Perchè è stato riconfcrmito sindaco chi lo è slato dal 1860 in poi. La gran novità! Vent'otl'ore di fuoco? Chi ne paga le spese?
    #
    Quest' anno forse la cronaca dei divertimenti non sarà smilza come supponevasi da principio. La società del buffet farà una sua pubblica comparsa negli ultimi giorni di carnevale. Si getteranno dolci e confetti.
    Intanto, domenica sera veglione masqué al teatro, dalle nove in su o giù, come volete.
    Al Casino si fanno preparativi per le due serate, l'una di gala, l'altra mascherala. So che parecchie signore hanno già falto battere il telegrafo per la loro toilette. *
    11 tenore Sardella va in giro per gì' iuviti alla sua beneficiata. Darà tutta 1' opera Iluy-B'as, cioè il successo della stagione. Dopo il primo atto, madamigella De Lesi -canteri 1' aria nell' opera Pierre de Mcdecis di 1, Poni^lowki, e il bcnelìcalo la romanza dell' opera Contessa d' Amalfi.
    Auguro al Sardella piena la casella.
    *
    * *
    Deliberazioni del consiglio scolastico provinciale.
    1. Deliberava Irasmettersi senza osservazioni al ministero della pubblica istruzione il bilancio pel 1876 dei Convitto Nazionale di Teramo per la sua approvazion.e.
    2. Acconsentiva pagarsi al Collegio Convitto di Assisi la l.a rata dell' anno scolastico 1875-76 per la retta dei due figli d' insegnanti colà mandati.
    3. Passava all' ordine del giorno sulla istanza per un posto gratuito alla scuola normale fem.ninile di Chicli.
    4. Proponeva alla Deputazione Provinciale il riparto del sussidio di L 3060 pel 187ì a favore delle scuole rurali.
    5. Giudicava non doversi appoggiare la dimanda del Municipio d'Isola del Gran Sasso per un sussidio governativo
    ___1 1 «nn dichiarate ob-
    curatosi della loro amministrazione, una delle parli credè necessario istituire azione di rimozione, rendiconto di frutti e nomina di altro amministratore. Il giudizio dovea per sua natura essere trattato con rito formale; siccome però si vol'ea andare innanzi sollecitamente, così si pensò ricorrere all'onorevole Presidente, perchè, a norma dell1 art. 154 Pro e. Civ., autorizzasse il rito sommario. .11 nostro collega, difensore della causa, dietro incarico ricevutone, scrisse, firmò e presentò la debita dimanda. Il Presidente non credette di farle buon viso; e per mezzo della Cancelleria fece risapere che parrebbe rigettala, non parendogli fosse il caso di far uso della facoltà concessagli dal ricordato articolo. Il collega non dimandò di più: ritirò subito le carte, e, ad economia di spese, non volle si redigesse neppure il decreto negativo.
    Di questo cattivo risultato si dispiacque la parte interessata: e dandone forse colpa al nostro collega, riprese da lui il processo, sotto
    10 specioso e delicato pretesto di non volerne più sapere di quella faccenda. Ma pure non fu così. Più tardi (appena due o tre giorni dopo) essa trovò altro avvocato, e lo incaricò di presentare di bel nuovo quella domanda poc' anzi rigettata. Chi il crederebbe? Il secondo avvocato fu più fortunato del primo, e con facilità ottenne sull' istessa domanda quel provvedimento, cui indarno avea implorato il nostro collega!!
    Ora diciamo noi: se si fosse trattato di uua quislione di drillo, risoluta due volte in modo differente, transeat; si potrebbe attribuire
    11 cambiamento alla valentìa del nuovo avvocato, ed alla forza di migliori argomenti da lui ' presentati. Ma trattandosi invece di una semplice dimanda, della specie riferita, alla quale, tranne il carattere ed il nome dell' avvocato, nulla si era cambiato, a che attribuire il diverso trattamento dell'onorevole Presidente? Risponda chi può.
    Noi ci facciamo un debito di lamentare altamente questi fatti, che, oltre a scemare quella fiducia, che illimitata deve avere il eit-
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    * *
    La cronaca porla oggi all' ordine del giorno la venuta non verificatasi del Marchetti, autore del Ruy-Blas.
    La sera di mereoledì si sparse la novella che il Mar-cholli a resse scritto al direttore d' orchestra che sarebbe venuto a sentire 1 opera sua nella sera successiva. E inutile dirvi che, se dapprima pochi lo credevano, in ultimo vi si prestò fede, vedeudo la lettera datata e timbrata da Cani eri noi
    L* orgasmo era entralo in tutto il personale teatrale. Gli artisti avevano ordinato un quintale di caramelle per prepararsi alla gran lotta; i professori d' orchestra (compreso Pappo ne) ripulivano i loro strumenti (almeno gì' islrumcnti ripuliti per il grande maestro I); Sternini aveva accaparrato altre venti comparse; il maggiorelto crasi accinto a far ri-nettare i suoi lumi che, vice versa poi, avrebbero fatto una gran brutta figura. 11 direttore poi d'orchestra era visibilmente e sconfortantemente commosso. Egli era 1' ombra del sig. Orfeo Livi!
    Avete bisogno che ricordi i capannelli che si fecero in mezzo alla piazza e tutt' i preparativi del ricevimento? Voi di qui lo sapete; per coloro che non sono di qui dirò che T autore del Ruy-Blas avrebbe trovato un' accoglienza simpatica, cordiale, spontanea da tutta la cittadinanza, non compreso però il sindaco, il quale, per tutelare 1'autorità sindacale-, aveva chiesto un mese di tempo per decidere so convenisse o meno di fargli una visita. (Storico!)
    E dire che avrebbe potuto fare un dt'but artistico, non già prosaico come quello d' avere a bisticciarsi con le balie degli esposili.
    I prepararvi dell' accoglienza continuarono sino al mattino: la deputazione teatrale, dopo tanti lira é molla, do-liberò di accoglierlo in teatro illuminato a giorno; la società musicale avrebbe mandato i suoi rappresentanti, compreso il M. Dati con la bomba ripulita; e i soliti buontemponi si preparavano a riceverlo nel loro banchetto sociale.
    Ila il maestro Marchetti non si fé' vedere: i palchi furono disdetti: solo restò che giovedì sera artisti e suonatori fecero del loro meglio, e financo i concerti, per cui mi pre-Mirava di veder Marchetti a turarsi le orecchie, vennero ese-fiiti men peggio del solilo.
    Ed óra è il caso di cantare con Casilda: Dunque, il big iella, è apocrifo?.... Va mal va mal co.vi. /.,.. Mà io penfiA: Mfché questa mistificazione? So fosso venuto ? i Marc'if ii, avrebbe sentito un' opefa come si può fare » Teramo, in eui il teatro non ha dolo nò il paese presenta 4h j>,?« rj(i a far venire qui la Slollz, la Galletti, il
    > >,4«»i » il Maini 11 nos'.ro spettacolo non è degno della e étì v Carlo ma può benissimo stare a paro con
    stazionale di Teramo per la sua approvazione.
    2. Acconsentiva pagarsi al Collegio Convitto di Assisi la l.a rata dell' anno scolastico 1875-76 per la retta dei due figli d' insegnanti colà mandati.
    3. Passava all' ordine del giorno sulla istanza per un posto gratuito alla scuola normale femminile di Chicli.
    4. Proponeva alla Deputazione Provinciale il riparto del sussidio di L. 3060 pel 1871 a favore delle scuole rurali.
    5. Giudicava non doversi appoggiare la dimanda del Municipio d' Isola del Gran Sasso per un sussidio governativo per sopperire a spdse che dalla legge son dichiarate obbligatorie.
    6. Appoggiava invece la domanda di Montesilvano per un sussidio governativo a favore di spese straordinarie per l'istruzione pubblica.
    7. Nominava di ufficio il maestro e'ementare a S. Mauro di Mosciano, la maestra elementare a Carpincto alla Nora e la maestra a Poggio Morello di S. Omero.
    8. Approvava le nomine dei maestri di Monlebello di Ber-tona e di Torre de' Passeri, del maestro >e della maestra di Morrodoro, del sotto-maestro di Monlorio al Vomano, e della maestra a Cellino Attanasio.
    9. Dispensava dalle tasse scolastiche due giovani studenti del Ginnasio di Penne.
    
    Un telegramma da Firenze annuncia la motte di Gino Capponi. E una grande gloria nazionale cl\e si spegne. Avea 83 anni.
    APPUNTI GIUDIZIARI
    Negli ultimi appunti giudiziali si riferì un fatto occorso ad un nostro collega nel difendere una causa innanzi alla Sezione Civile del nostro Tribunale, e si disse che di fatti simi-glianti si verificavano di frequente. Purtroppo è così: e crediamo che se s' interpellassero ad uno ad uno i componenti del foro, ognuno a-vrebbe diche lagnarsi, e la sua da raccontare.
    Il fallo narralo in quegli appunti certamente è grave, perchè dimostra con quanto poca o nessuna serietà colili, che sta a capo del nostro Tribunale, amministri la giustizia.
    Ma un fatto non men grave, che dimostra come egli difetti puranche di una delle più belle e necessarie doti del magistrato, lj imparzialità, è quello toccalo, non ha molto, ad altro nostro collega.
    In una causa di divisione, pendente da varii anni, era -stato nominalo un1 amministratore giudiziario dei beni comuni. Non essendone costui entrato mai in possesso, od altrimenti
    calo, ed alla forza eli mignon argomenti ua lui;presentati. Ma trattandosi invece di una semplice dimanda, della specie riferita, alla quale, tranne il carattere ed il nome dell1 avvocato, nulla si era cambiato, a che attribuire
    Risponda chi può.
    Noi ci facciamo un debito di lamentare altamente questi fatti, che, oltre a scemare quella fiducia, che illimitata deve avere il cittadino nell'azione della giustizia, possono influire sinistramente sulla stima dei nostri rispettabili colleghi.
    Infatti chi toglierà alla mente della parta interessata in quella domanda, che l'avvocalo, che ottenne il decreto, valga meglio che ij primo, che non potè ottenerlo? Chi può sapero se terze persone non approfittino di simili circostanze per innalzare un avvocalo a danno di un altro? Chi può assicurarci che qualche temerario non pensi che tra di noi deliForo vi sia chi, strisciando ai magistrati, ne sia giunto a guadagnare la simpatia ed il favore? Quanto intanto vi sarà di vero in siffatti giudizio?
    Neil1 interesse adunque della giustizia e della nostra dignità, facciamo voti che fatti simili a quelli per noi esposti, non si abbiano più a verificare, e che 1' onorevole sig. Presidente cav. Miele non dimentichi mai di tenere alto ed intero il prestigio della nostra Magistratura.
    Teramo 30 Gennaio 1876.
    alcuni dfl foro
    RECENTISSIME
    Nel momento di mettere :in torchio leggiamo nella Nazione di Firenze, che il Tesoro ha perduto due milioni in valuta d' argento, mediante il fallimento della Banca francese Dreyfus, colla quale il nostro Ministero avea fatta una convenzione per sfogare all' estero quella valuta e riversarla in oro.
    Decisamente questa luna è fatale §1 Ministero Minghetti! Questo incidente, accoppiato ali1 altro della Trinacria, ferisce a morte le convenzioni per le ferrovie!
    F. Taffiorelli Direttore respon&ibile