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Sono partite alla volta di Roma, per iniziativa del Pro-Vicario Generale della Diocesi di Àquila, una Deputazione del Clero, ed una Deputazione rappresentante alcune Congregazioni laicali allo scopo di ringraziare il Santo Padre di aver elevato^ad Arcivescovato la sede vescovile di Aquila.
Chieti. Ci scrivono da Chieti in data del 5:
Ciò vedi passato 3 si riunì la Commissione amministrativa del ponte sulla Pescara per dar parere sulle nuove proposte del Ministero dei divori pubblici. Mancandole i diversi progetti non potè adottare alcuna risoluzione. Sappiamo però che il Ministero propende per ]a costruzione del ponte metallico, la cui spesa sì la ascendere a circa 800,050, 00 lire, mentre quello in fabbrica ne comporterebbe circa un 1.100,000. Adottandosi quello metallico ne verrebbe lo scioglimento dell' attuale contratto', ciò che desidera I' impresa che non naviga certo in buone acque. Pare che 1' idea dei membri della Commissione e della Deputazione sia di sostenere il prosieguo del ponte in muratura, poiché si è certi, che il progetto Baldini, che lo fa ascendere ad un milione, possa subire delle riduzioni significanti, tenute anche presenti le opere non necessarie l'atte di già eseguire e la cui -inesecuzione avrebbe portato un risparmio di una sessantina di migliaia di lire sulle opere di già fatto e pagalél Si giudica quindi che molle opere superllue possono trovarsi descritte nel citato progetto Baldini. Il Minister o riconoscendo 1' obbligo del governo di concorrere all' intera spesa (sebbene non lo dica chiaro), esplicitamente dichiara però di voler concorrere per la soia metà della spesa del ponte metallico sulle
Teramo. Il R. Provveditore di Foggia prof. De Nicolais fu incaricato dal ministro ad ispezionare i seminari degli Abruzzi e quelli della provincia ascolana.
COMUNICAZIONE
Anche il sindaco di Ci vitella Casanova ha volato prendere la parola circa il fatto di Yestea, ma in verità non dice nulla di nuovo, perocché sta in fatto che, in pieno secolo decimonono, s' è dovuto vedere negata la sepoltura comune ad un libero pensatore, non ostante de esplicito prescrizioni deila legge.
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Civitelia Casanova, 3 Gennaio 1876.
Pregiatissimo Signor Direttore,
Sono a pregare V. S. perchè voglia dare pubblicità nel Corriere Abruzzese alla seguente rettifica, che mi credo in grado dover dare alla corrispondenza da Penne .pubblicata nel i9 corrente.
Non è mio compito, e cedo senza invidia il campo ad altri, di far splendere miraggi in un accaduto ovvio ed ordinario, perciò senza imbellettarmi asserisco essere menzogniero. e nuovo di pianta che la spoglia esanime del Grancheili Angelo, dnbener m , tese esposta^ ad esca de' cani, a pie da de' nibbii, a cibo de' corvi, a pastura dì avollùi, ^ all' imperversare della pioggia, e all' abbandono sul lastrico della via, insomma non «la bagna la pioggia e muove il vento »; Sibbene egli venne trasportato dalla casa de' padri alla fossa escavata da'sparenti accosto al Cimitero, e siccome, questa non era compiuta e piovigginava, così i congiunti con religiosa carità il collocarono entro la Chiesa di S. Hocco. É bene avvertire che in delta Chiesa, distante dall' abitato, il villaggio di
tedra sputacclravano Leg^j v U^fa. terpretare a dovere e questi ^, tempi non remoli^ seppe con dr(g saponar la via a colossi di
Complice alla estorsi one de) ('ÀetiJi * la memoria rrc>n mi falla, non fu 1 zione attuale quella, che fece j ^improprio cervelluto per man Intere \ privilegi del clero sopra certe Amoiiu^^ di alcune Opere Pie e pii Monti....! Se? I estorsioni, in Civitelia si compiono ia L bianchi; vorrei pur parlare.... però la « del nativo luogo mi smussa la pernu pone V acqua in bocca.
S'gnor Direttore,.l'indirizzo delincarsi (lenza è all'Abate di Veslea, però m Im bersaglio 1' Amminist-razione di Civili quale ripete senza alcuna iattanza: U Ella piccina."coniarsi con le dita di jmsìs mano, e non avere il bene di ramante* eredità avite de' varii tempi ed epoche se; pure sforzarsi per mellersi a paro m farsi travolgere dalla corrente della c® falli trasforma la Opere pie e cerca Asili d'infanzia, costruisce strade rotali' bligalorie (avversate tino al 1874), e si# farle addivenire Provinciali di l.a serie;££ officina postalo; picchia per stazion* binieri ; delibera.la riedificazione de' locati* Scuole elementari; edifica il Palazzo pale, ed abbeiia il paese con elegante w» illuminazione. Perciò è degna di dilepM esporsi al pubblico oltraggio ed all'esecr* di
tutta gente fili creda
ai posteri V ardua
Deeotissi**: Fi DIO Galams -1
ECHI DELI A PROVINCIA _
Ci si scrive da Giuliano va in u*' braio.
Il due febbraio fu g'orno meo»' questo paese per 1' in munirà»!^»* <
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ili giù eseguire e l, cui ineseeuzione avrebbe pori filo un risparmio di una 'Sessantina di migliaia di lire sulle opere di già falle e pagale! Si giudica quindi che molle opere superllue v possono trovarsi descritte nel citato progetto Baldini. Il Ministero .riconoscendo 1' obbligo del governo di concorrere all' intera spesa («ebbene non lo dica chiaro), esplicitamente dichiara però di voler concorrerle per la sola metà della spesa del ponte metallico sulle basi assolute del preventivo,* lasciando alle due provincie ogni libertà d' azione, non e-sclusa la direzione tècnica. Su questa base il governo potrebbe disinteressarsi, non rimanendo all'impresa che f alternativa o di seguire 1'adempimento de' suoi .obblighi, oppure domandare lo scioglimento. La costruzione del ponte è un'opera grandiosa, ed importante. Speri uno quindi che le due ,pro-vincie trovino modo di garentire elficace-menle i propri interessi, anche avocando a sè, dove fosse mestieri, la direzione d^il'opera. Vi terrò informato di quanto potrà interessare questa faccenda.
*#*,U Nicate ; (N. 10) è andato in- tutto le furie per l'ultima nostra lettera teatina, ed ha pubblicato in risposta un articolo di fondo che sembra proprio uscito dal gabinetto del prefetto Berlini. Il nostro corrispondente, se crederà del caso, saprà rispondere al Nicate, e, giacché questo vuol prendere il diavolo per le corna, quagli potrà prenderlo per la coda che è mollo, anzi troppo lunga affediddio. Si è per questo che noi oggi non teniamo conio dell' articolo del Nwa'.e, ma ci limitiamo a dire che la causa da lui difesa è già giudicata non solo negli Abruzzi, bensì in tutta Italia ove son conosciuti gì'intrighi di un prefetto, dal quale r on. Auriti, del cui ingegno e carattere noi siamo ammiratori, come lo siamo del de Sancti§ e del de Meis, non avrebbe dovuto accetta re veruna candidatura in omaggio alle libertà costituzionali e alla pubblica morale.
(ì ranch e Ili Angelo, nanenuom , 'osse esposta ad esca de' cani, a preda de' nibbii, a cibo de' corvi, a pastura di. 'àvollvi,,. all' imperversare della pioggia, e all'abbandonò sul lastrico della via, insomma no tifi la bagna la pioggia e muove il vento'». Sibbene egli venne trasportato dalla casa de' padri alla fossa escavata da'parenti accosto al Cimitero, e siccome questa non era compiuta'.e piovigginava, così i congiunti con religiosa carità il collocarono entro la Chiesi di S. Hocco. É bene avvertire che in delta Chiosa, distante dall' abitato, il villaggio di Vestea tumula i cadaveri nelle sepolture di Vecchio stampo; terminata che fu poscia 1'ùltima dimora, regolarmente eseguita, vi " cacciarono il trapassalo ricoprendolo di terra. Tutto , questo fecero» quo'villici dopo il rifiuto dell'Abate a voler ricevere il defunto in Chiesa. Kgli.no non si presentarono, e non fecero insistenza per chiedere sepoltura.del cadavere all' Autorità locale, la, quale avvertita poi .dell' accaduto ritenne jì fatto compiuto, come una cosa ordinaria. Dopo parecchi giorni vomii anch' io avvialo, ed in ossequio alla vogare cadenza, avrei volutu Riparare al I'.a v vomito, ma non potè odo1 o gg a so j o, m u, t a i (,.:.vis;nwnnto, tanto , piiji .che- ciò ' . il i ispo,i'> -il do-
lore e la prudenza. Di vero chi m^i poteva io incolpare sè non il parentado?. Poi, esimio corrispondente, in fallo di lomb* non mo'lo ci I t^ngo, e son di credere che i siti di esse o I siano in rampo aperto o chiuso, o siano con-! sacrati o sconsacrati. Uitli Si assomiglino, e j valgano la stessa ,cosa; insomma sonza voler menomare 1' altrui convinzione, per ine rtengo la tomba, come l'uomo cosmo-poliTa, e ]ier essa prefesso sempre viva venerazione e profondo ri spollo 1
Messo «osi al nudo il fatto e spogliatolo di ogni esagerazione mi sia» kciP> npeUre: ove sono gli insulti? ove gli oltraggi? ed ove le barbare azioni da medio-evo.?
Qui ora cade in acconcio ribadire le malevoli insinuazioni fatto a scapito dell' Ammini-nistrazione di jCivitella Casanova, e n4i compierlo invoco a mio solo giudice, chi inventò la commovente novella.
Amministrazione prepotente? noi fu mai nè vorrà diventarla, tanto più .'he porta convin-vione e certa coscienza che i prepotenti bondeggiò di soglio!
La si accusa di mellonaggine? pure la stessa insegnò a sedicenti legisti, che impancati a cat-
i
,p -eretta
Devotissimo Suo, FIMO GALANTE Sindaco
ECHI DELI A PROVINCIA
Ci si scrive da Giù]] ano va in data 5 feb-I braio.
Il due febbraio fu g'orno memorabile in questo paese per 1' inaugurazione della bandiera della Società Operaia di mutuo soccorso. La festa fu splendida non solo per la società ma per P intera popolazione. Vi furono discorsi , 'tìnsivi » primo a parlare fu il presidente sig. avv. Francesco Mancini, che riunita 1'assemblea generale nella sala di questo Municipio, [ spiegava ai soci la fratellanza generale, l'economia, accennando alla feconda esistenza , di altre società d'Europa.
Il lodevole pretore sig. Berardo Quartapelle ; alzava anch' esso la voce spiegando alla socie-j tà i si essa il concetto del mutuo soccorso, ed il discorso» fu applaudito, come quello del se-j gretario sig. Giovanni De Sautis
Terzo ed uliimo fu il nostro amatissimo ! sindaco, che proseguì ad. itffcoraggiare l'as-I Sembiea e conchiuse il siilo nobile discorso col grido di viva il He Vittorio Emanuele.
Usciti da colà, il sullodalo Presidente ìd-ì sieme ai soci, andò cèlla sala di adunanza della Società istessa. La popolazione in gran I numero concorreva da tutte le parti; la bandi cittadina, che attendeva alla porta del municipio, rallegrava la popolazione lungo la vii del corso, che stava raccolta per godere della festa; le finestre e i balconi della sudetta stra-t (la pieni di gentilissime signore le quali , giltavano ghirlande d' alloro, e così sì proseguì fino al luogo destinato, ponendo la bandiera sul terrazzo della salajstessa che svea-tolò lino ali' ultima ora della giornata.
H vice Presi de ut» FLAVIA NO MA UÀ
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