CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    meli© in opera tutti i suoi mezzi per incalzarlo e toglierselo davanti. A ciò si aggiunga che il Bertini nei suoi sogni dorati vuol credersi un uomo politico, e per sodisfare questa sua pretensione tutlo adopera, tutto conturba, tulio permeile ai suoi adepti, sicché la Provincia ne resta demoralizzata e disfatta.
    Ciò spiega quanto è avvenuto nelle elezioni politiche del Collegio di Lanciano. Nel 1867 n1 era Deputato il Melchiorre, che era all' un tempo Presidente del Consiglio Provinciale. Egli era notò per buoni studi, e sufficiente at-t vita, e benché parecchi Sindaci, senza ch'egli
    10 sapesse, malmenassero all' ombra del suo potere i Comuni, di cui erano capi, pure si può ritenere che egli diede un grande impulso al miglioramento della Provincia. Ma egli avea troppa influenza perchè il Prefetto non pensasse ad abbatterlo. Si avvalse a ciò principalmente del Maranca-Antinori, il quale nel 1870 venne eletto Deputato Nazionale per la sua grande influenza nel Collegio di Lanciano e le sue estese relazioni personali. Ma anche di lui
    11 Prefetto ebbe subito motivo di scontentarsi. Il Maranca, benché di schietti sensi conserva-lori, pure fornito di grande capacità amministrativa ed animato da vivo amore pel bene delia Provincia, « conscio dei doveri del suo alto ufficio, giacché era contemporaneamenle Presidente del Consiglio Provinciale, doveva necessariamente venire in urto con un Prefetto, che dappertutto voleva introdurre una servile burocrazia. Non bisogna trasandare che i ricordati Sindaci che malmenavano i Comuni all' ombra di Melchiorre, come questi cadde, X abbandonarono vilmente, recitarono il confiteor davanti al Prefetto, cho li ricevè nella sua buona grazia, e col favore di lui seguitarono tranquillamente il loro mestiere. 11 che serve a mostrare una volta di più che il Brindisi di Girella non è una spiritosa invenzione di Giusti, ma per certa gente 3a storia di tutti i giorni A costoro dunque il Prefetto " ordinò nell' elezione del 74 di sostenere contro Maranca il De ¬ rocchio, prof, di Medicina le-
    «'«<9« al Collegi* di Lanciano,
    denari per contentarvi Ne volete una pruova? Eccoveladubito.
    - Voi dovrete andare alle due grandi feste del Casino. Si è perciò che, io ho scritto tosto a Napoli por avere un cenno delle mode più splendide che regnano per i sàlons partenopei. E lo ebbi jeri, fresco e... nuovo di zecca.
    Pria d' ogni altro, il mìo corrispondente mette a riposo gli orecchini. Essi son permessi appena a teatro, ma in una visita o in una società, sarebbo cattivo gusto il portarne. Ad uu gran ballo una signora, noti mai una giovine signora nè una signorina, può averli, ma essai debbeno tanto brillare da.:, non dovere nemmeno permettere che si guardino.
    Agli uomini è proibita la catena d' orologio «otto il {rack. Una moda molto economica.
    Per uscita dai balli e dai teatri è in gran voga la beduina lunga, di stoffa rigata e preferibilmente ia Casimiro.
    Eccovi ora una bella toilette da ballo  Volante nel davanti e nii fianchi largo 12 cent., e nel di detto 20, disposto a pieghe, ed all' orlo all' intorno ornate di pizzi, formante gnarnitura ad una gonna tarlatan*. Iteli del davanti e dei fianchi ricoperti di rigonfialure che vanao restringendosi di sotto in sopra. La chiusura Inferiore parimenti ornata di pizzi si eleva in mezzo all'abito. 11 telo di dietro ritiene sopra del largo volante degli sgonfi larghi 17 cent, e quindi un altro volante ornato di piz^i e hrgo 14 cent, e sopra ciò uno sgonfio largo egualmente, la cii disposizione è coperta da,pieghe. La tunica vuole una p?zza di stoffa lunga 135 cent, e larga 124, la quale vuole e;c&re di sopra a di sotto tagliala un poco per isbieco e provvisto nell' orlo inferiore di uno spiccato lungo circa 48 cent. Un votante " pieghe largo 7 cent, e provveduto di pizzi a pieghe formano ornamento ohe oirconda la tunica, che /netl%rlo superiore dev' essere ristretta di un 10 cent, eon un cordoncino, ed aggruppato qua e li c.m fiori. La vita liscia di raso, ornata di pieghe e pizzi, è del colore del vestita. Il ventaglio ligato per mezzo d'un nastro dello stesso colo-e. doli* abito, largo 3 cent, eon anelle di argento ossidato.
    Ed ora non rierano discari due costumi ia maschera.
    Volete raffigurare una Dea della notici Lunga ed ampia sottana di raso nero, ricamata di stelle d' oro. Vita a falli ino, egualmente ricamata nel posteriore; enei davanti una mezza luna d' argento. Sulla fronte un ricco diadema d' oro, con una stella di brillanti nel centro.
    Dall' acconciatura del capo, verso il di dietro, ricade un manto di faille, tempestato di stelle.
    Volete una Magai  Sottana in faglia verde-acqua orlata di velluto nero. Soprassottana in velluto rosso, cotta davanti, ed a manto di dietro da covrire quella verde-acqua Pelonese
    Se la Gazzetta non porrà termine a pubblicare certe polemiche personali, com' è 1' ultima lettera del Pandolfi, tornerà a provocare certe scene deplorevoli che essa not b« potuto dimenticare.
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    Ringrazio 1'on. Precuratore del re per la relazione a stampa, sull' Ammini«trazione iella giustizia per il 1875 ehe gentilmente mi ha favorito, lon che 1' on. Camera di Commercio per la succosa Relazione del cav. Mazzoni Pio intorno alla numerazione dei filali.
    I SINDACI DELLA PROVINCIA (Continuazione v. n. prec.J
    Carpineto alla Nora, Colarossi Antonio  Castellamare Adriatico, Pandolfi Raffaele  Catignano, Masti Davide  Cepagatti, San-tuccione Saverio.
    (Continua)
    APPUNTI GIUDIZIARI
    Un processo assai delicato fu discusso il mese passato innanzi al Tribunale correzionale di Parigi.
    Leopoldo Emanuele Beufrère, impiegato all' ufficio della fanteria presso il ministero della guerra, e Guglielmo Guillaume!, sensale di vestiari militari, comparvero dinanzi alla nona Camera di quel Tribunale sotto Y imputazione di aver divulgati segreti di professione. Infatti dalle prove raccolte si era posto in chiaro che gì1 imputati avevano rivelato ad ufficiali promossi a gradi superiori le loro nomine, prima che a costoro fossero ufficialmente annunziate. Reato previsto dall' art. 378. Cod. pen. f.
    Il Tribunale, non ostante una splendida difesa dell' avv. Lachand, V eloquente difensore di Bazaine, ritenne quei due responsabili del reato loro ascritto, e li condannò ad un mese di carcere e 100 lire di multa per ciascuno.
    11 Tribunale nella sentenza ritenne i seguenti principi, ormai fìssali daila scienza e costanti in giurisprudenza.
    1. Il segreto professionale è imposto dal M art. 378 a qualsiasi persona depositaria per
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    rono tranquillamente il loro mestiere. Il che serve a mostrare una volta di più che il Bnudisi di Gireila non è una spiritosa in-vrnzione di Giusti-, ma per certa genie 3a storia di tutti i giorni. A costoro dunque il Prefetto ordinò nell1 elezione del 74 di sostenere contro Maranca il De Crecchie, prof, di Medicina legale, sconosciuto quasi al Collegio di Lanciano, senza precedenti politici, a meno che non fosse
    V appartenere all' Associazione della Giovane Sinistra in Napoli: del resto assai dotto nella disciplina, che insegna. E il De Crecchio, benché appartenente alla Giovane Sinistra, pure eletto deputato per opera del Prefetto s'installò a Destra, ed ora vi si trova contentone, come nel migliore degli stalli possibili. Gloria a lui!
    Queste sono le cure del Prefetto e I prezzo, per eui dà i suoi favori. L' effètto di tutto ciò è che le ire partigiane sempre più rinfocolate nelle elezioni politiche ed amministrative fanno perdere alla popolazione ogni moralità e il vero senso delle libere istituzioni.
    V azienda comunale assolutamente trascurata: i bilanci fatti a capriccio: capi comunali notoriamente defraudatori e nel caso più benigno sperperatoti dell1 erario comunale: sindaci ed assessori stipendiati per vari pretesti dal Comune: viaggi e feste a spese del Comune: fitti favolosi pagati dal Comune agli assessori e loro parenti: di lutto ciò nessuno si dà pensiero, «eome nè della Jauona istruzione iaè della buona viabilità.
    Io indico un -sistema, non alludo a persola .a meno che qualcuno non voglia svelarsi da " sè, nel qual caso segua pure il suo piacere. D'altronde nessuno ha bisogno di nomi: sono /atti generalmente troppo noti.
    Tale è la malefica influenza, che nn intricante senza scrupoli può esercitar* sulla Provincia, che regge. Ma ciò non basta: egli favorisce i suoi servili adepti sino allo .scandalo. Ma di ciò in un' altra lettera.
    Piccolo Corriere
    Sifttor» lettriciI Credete atta mia parola? Se ci credete,$ pure che io non dormo la nodo e non risparmio
    se liana di raso nero, ricamala di steli* d' oro. Vita a fal-dino, egualmente ricamata nel posteriore; enei davanti una mezza luna d' argento. Sulla fronte un ricco diadema d' oro, con una stella di brillanti nel centro.
    Dall' acconciatura del capo, verso il di dietro, ricade un manto di faille, tempestato di stelle. »
    Volete una Magai  Sottana in faglia verde-acqua orlata di velluto nero. Soprassottana in velluto rosso, coita davanti, ed a manto di dietro da covrire quella verde-acqua Pelonese in faglia nera, orlata d' oro. e con cintura orientale. Mantello in Casimiro arancio gua nilo in velluto nero. Acconciatura egiziana in seta mais con striscia rosse. Sul davanti un uccelletto colle ali spiegate. Maniche corte, con due maniche lunghe- sovrapposte in tulio con ornato d' oro. Una bacchetta di ebano in mano.
    Ed ora che ho finito, credete anche & questo, mie belle lettrici, the cioè luti* la redazione del Corriere si farebbe
    saltar lo cervella per voi/(Sempre per ridere, ben ialesol...)
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    Vi ho parlato di Casina e 4i festa, ma non di una deliberazione del Consiglio direttivo del Casino, mer«ò la e(tale non si avrà buffet stasera.
    Io prego quindi le signore ed i signori a portare in un " cestino, come i bimbi dell'Asilo, 1' approviggionamento necessario. Nel guardaroba non solo si avrà il numero per il tabarro e le beduine, bensì per il céstino. Una signora che a mezzanotte avrà bisogno di refezione, per esempio dì una sardina o di una fetta di salame, presenterà il numero al guardarobiere e 1' avrà.
    Conosco un mio amico, gastrenemo matricolato, il .quale preparerà per sé e la famiglia un succulento menu*, in cai bo n«iato: risotto con tarluG alla Maccaferri, arroste di merli
    alla Crucioli, frilto misto alla Consiglio direttivo..... Son
    mi farò pregare la seconda volta per (onere l' invita. Già .s'intendo.
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    fLa sfrata del tenore Amedeo Cecconi è riuscita così, così, per numero di intervenuti. Ma è slata geniale per il genere di musica eseguila. Il Ili goletto ebbe applausi molli, dovuti specialmente al baritono Ponzetli e alla sig.11 Ciccagli a. Ben accolia fu la Romanza nell' Opera La Forza del Destino cantata     sore di Hazame, ritenne quei cue responsaoin del reato loro ascritto, e li condannò ad un mese di carcere e 100 lire di multa per ciascuno.
    Il Tribunale nella sentenza ritenne i seguenti principi, ormai fìssati dalla scienza e costanti in giurisprudenza.
    1. Il segreto professionale è imposto dall'art. 378 a qualsiasi persona depositaria per ufficio o professione di segreti ad essa affidati.
    2. Che non fa mestieri per V applicazione del detto articolo che i falli rivelati rechino diffamazione, o contengeno calunnia in pregiudizio altrui, formando la rivelazione del segreto un reato sui generis egIÌ' economia della legge penale.
    3. Che dal punto di vista della intenzione delittuosa necessaria per 1' applicazione della legge penale, basti che l'imputato abbia scientemente e liberamente violato il segreto eh© eragli affidato, supponendo questo fatto per sua natura lT intenzione delittuosa, in modo che incomberebbe all' imputato di giustificarsi del suo errore o della sua buona fede.
    Anche nel nostro codice penale esiste un art. simile a quello del codice francese, ed è T art. 587; e di fronte a questo articolo debbano certamente adottarsi gli stessi principii testé ricordati.
    Ciò posto, ci domandiamo: t. Un magistrato che faccia conoscere alle parti, od ai loro difensori, T esito di una causa, prima che la sentenza sia nei modi di legge pubblicata, è responsabile del reato previsto dal nostro art. 587 cod. pen.?2. Nel caso affermativa, potrebbe ritenersi come complice colui che, dietro incarico del magistrato colpevole, rechi la notizia alte parti od ai loro difensori?
    Noi torneremo sopra queste quistioni, pregando intanto i nostri associati, che s'interessano di cose giuridiche, di darci il loro parere.
    alcuni del FORO
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    Ieri sera in teatro si sparse la notizia che il Prefetto della provincia sia traslocato a Ferrara. Noi accogliamo questa voce con ogni riserva.
    F. Taffiorelli Direttori respansabil*