CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli


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    Anno II
    
    Mesi-oolecli 28 F^lolDi-iaio 1870
    
    tv. 1G
    PREZZI IV ABBONIMENTO
    anso . finestre triiuestre ; lu mese .
    L. 9 » 5 » 3 » 1,25
    Per , Ester»» aumento delle spose postali
    Un numero separato cent. IO
    POLITICO-LETTERARIO
    Esco il Mercoledì e il Sabato irst teramo
    Le Direzione ed Amministra~io'ir sono piovvisoriam'We p esso la Tipogsufii del giorna'e
    Inserzione in 4a pagina eent. IO per linea lunghezza di colonna - In 3A pàgina cent, la - Per più in-erziooi si la uno sconto - Le lettere affrancate e vaglia pestali debbono essere diretti all' ufficio del Corriere Abruzzese in Teramo.
    Aon si restituiscono i manoscritti.
    LE PRIME ARMI
    Sabato (19) ricevemmo un gentile biglietto del Procuratore del Re, col quale ci pregava di recarci al suo ufficio. Tenuto incontanente 1 invito ed accolti con molta cortesia, dopo un breve preambolo, ci disse che una grossa querela, un* azione di falso (niente meno!) ci rumoreggiava sul capo, promossa da lui ex ufficio per la lettera del Iprigioniero Ca-varocchi, pubblicata nel nostro numero 14, essendosi sospettato che quella non fosse partita dal Cavarocchi, che è illetterato. Rispondemmo senza baldanza ma con fermezza, che non sapevamo darci ragione di una azione pubblica di falso in caso somigliante; che la lettera del Cavarocchi ci fu trasmessa sulla fede di persona nota; che accettata in omaggio al principio della , Mg I in concomitanza di fatti quasi
    pari alla forza del carattere; che molti di essi non tremarono nemmeno innanzi agli sgherri grossi e piccoli della tirannide borbonica, e videro anzi più volte impallidire i loro stessi carnefici ; che non appartengono alla facile schiera dei liberali moderni, che gridavano contro la tirannide, esercitata dagli altri, desiderandola lei sè; e che infine se tanto cuoce il propalarsi degli abusi, il rimedio migliore è quello di non commetterli.
    E dopo ciò attendiamo gli eventi.
    LA NUOVA LEGGE SUL NOTARIATO
    GLI ARCHITI IL
    Dal contesilo della legg* 25 Luglio 1875, rilevasi come uno dei precipui suoi intenti sia quello di tener alta la istituzione del Notariato; e S> cnircntamente apparisce dal
    disciplina e li portò anche nelle provincie na-polilane, diuiodochòjd' allora in poi gli archivi! si cslesero a tutta Italia tranne le provincie piemontesi.
    « Ed al di fuori d'Italia le altre nazioni che mancano di Archivi, provvedono molto male alla conservazione de' documenti notarili, « La Francia e ia Germania e' invidiano le nostre istituzioni e deplorano i danni che la mancanza di esso produce (Relazione al Senato).
    Dopo tutto ciò è cT uopo parlare degli archivi secondo il nuovo ordinamento notarile.
    In ogni distretto dove ha sede il tribunale civile e correzionale vi è un collegio di notari ed un archivio, in cui si depositano e si conservano gli atti di tutt' i Notai, che hanno e-sercitato nel territorio giurisdizionale assegnato a ciascuno degli archivi stessi. Questo s stenta può dirsi veramente italiano per le tradizioni storiche del paese e per essere già vigente in quasi tutte le provincie del Regno,
    Però per soddisfare i legittimi desideri di
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    tv-.««ihwv aouw U eli II ci LI Zi ci H1H C0I1 1CF-
    triezza, che non sapevamo darei ragione di una azione pubblica di falso in caso somigliante ; che la lettera del Cavarocchi ci fu trasmessa sulla fede di persona nota; che accettata in omaggio al principio della pubblicità e in concomitanza di fatti quasi identici a quelli in essa contenuti, pubblicamente deplorati innanzi alle Àssisie, non era per noi il caso di esaminare se la lettera fosse stata vergata dal Cavarocchi, n questi avesse conferito ad altri il mandato di scriverla; che invitati dalla giustizia avremmo rassegnati i documenti posseduti al riguardo; e che in conseguenza non avevamo ragione alcuna di temere gli effetti di questa novissima processura.
    Entrati poi nel conte auto di questa lettera, destinata a d'venire famosa, lo stesso Procuratore del Re, da gentiluomo qual1 è, non ha potuto a meno di dichiarare, che se nei fatti esposti vi è un pò di cornice, non cessano però nel fondo di essere veri: della quale dichiarazione, com' è ben naturale, noi non abbiamo mancato di prendere atto.
    Ci siano ora permesse due parole di cemento.
    Non è nostro costume di malignare le intenzioni, ed ammettiamo volontier, quantunque le apparenze fossero contrarie, che il Procuratore del Re obbedisca in questo atto alle proprie convinzioni, più che a maligni suggerimenti altrui. Ma se per avventura credesse con ciò di metterci paura. s' ingannerebbe a gran partito. Egli Don dee ignorare che gli uomini del Cor-rkrt hanno la temperanza de' principi
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    GLI ARCHIVI
    lì. j
    Dal contesto della legge 25 Luglio 1875, rilevasi come uno dei precipui suoi intenti sia quello di tener alta la istituzione del Notariato; e questo scopo più spiccatamente apparisce dal titolo che tratta degli Archivii, di cui poche cose storicamente diremo; chè il discorrerne adeguatamente, oltre che noi consenteY indole di questo giornale, sarebbe opera di volumi e di studi profondi e speciali.
    La istituzione degli Archivii notarili è eminentemente italiana: ed in vero prima i chiostri  perchè negarlo?  e poscia i nostri Comuni medioevali, che tanto contribuirono al risorgimento civile e morale del popolo italiano, furono quelli che ebbero cura di creare gli Archivi, mercè dei quali sono a noi pervenuti i più importanti documenti della storia nostra aulica e moderna.
    Nel 1453 la Repubblica di Venezia ordinò il primo Archivio notarile, il quale contiene, a luti1 oggi, dodici milioni di atti di circa quattromila Nolari e trentamila tra filze e protocolli. La Repubblica di Genova, e quella di Lucca ebbero anch'esse importantissimi Archivii; e studiando le vicende del notariato a traverso dei secoli, si scorge che nessuna di quelle eroiche città, che fecero parte della Lega lombarda, ne fu sprovvista.
    « Quando l1 Italia ai primi del secolo venne sotto la dominazione francese,, la legge notarile si modellò sopra quella del 25 ventoso anno XI; ma ben lungi dal sopprimere gli Archivi, che in Francia non esistevano, diede loro un più largo sviluppo; ne curò meglio la
    ed un archivio, in cui si depositano e si conservano gli alti di tvrttVi Notai, che hanno e-sercilato nel territorio giurisdizionale assegnato a ciascuno degli archivi stessi. Questo s sterna può, dirsi veramente italiano per le tradizioni storiche del paese e per essere già vigente in quasi tulle le provincie del Regno,
    Però per soddisfare i legittimi desideri di molti Comuni che ne avevano fatto richiesta e nel fine principalmente di potersi ottenere con minore disagio le copie delle quali si potesse aver bisogno, si permette dalla nuova legge la istituzione di Archivi mandamentali, quaudo i Comuni interessati ne facessero domanda, assumendone le spese.
    Ma evidente è la differenza che passa tra P Archivio distrettuale e l1 Archivio mandamentale. 11 primo è P Archivio tipo, P Archivio vero e principale; P altro è P Archivio, sussidiario: per conseguenza noi primo si conservano come abbiamo detto di sopra, tutti gli originali degli atti dei notari defunti o che hanuo cessato definitivamente dall' esercizio, ovvero hanno trasferito la loro residenza nel distretto di un altro Consiglio notarile; nel secondo poi vengono depositate le copie certificale conformi degli atti notarili, ch.e gli uffici del registro del Mandamento dovranno trasmettersi, decorsi* due anni dalla reg'slrazione dell' atto.
    Da ciò ben si rileva, che dal punto divista del discentramento e della comodità dello parli, P Archivia mandamentale è una buona ed utile istituzione, e noi non possiamo fare a meno di raccomandarne ai municipi la sollecita attuazione.
    Adombrato così, in rapidissimi scerai P o-rigine degli archivi ed il loro novello organamento, chiudiamo, questo artìcolo colle se^