CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    til^zza dogli alunni sì presterà a questo desiderio. »
    I nostri complimenti agli alunni ed al rettore cav. Dionisi.
    Piccolo Corriere
    Ho un mondo di cose a dire, ma ... quando ne ho troppo finisco ad imbrogliarmi. Intanto ho comincialo a sbarazzarmi della eerata di sabato, dando incarico di parlarne ad un nuovo collaboratore che da ora in poi viene relegato nel pianterreno del Corriere. Egli vi parlerà della imponente dimostrazione avuta dalla signorina Delest. Ed io aggiungo che a rendere più brillante la serata contribuirono altresì il Ponzctti, sia sotto la spoglie del Gran Turco che del conte di Luna, la sig. Ciccalia che commosse il pubblico nella parte di Azucena, il tenore Sardella nel Ruy, Blas e nel Trovatore, non che gli altri artisti che si prestarono gentilmente.. Anche il sig. Francesco de Sanclis ci le sentire una bellissima fan asia per clarinetto eseguila con rara perfezione.
    E ora v* incito per sabato alla beneficiata della egregia artista sig Egidia Ciccali.*!, Facilmente vi sarà ,il Trovatore, purché si.. trovi un tenore. Del resto o col Trovatore o con la Beatrice, la signora Ciccalia deve fare una brillante serata.
    # * *
    Domenica scorsa gran lotta di confetti, fagioli e qualche altra cosa ancora un pò pi =*» solida. Una schiera di giovani buontemponi, su carri ben addobbili, percorse il corso parecchie volte gittando confetti e coriandoli. Si passò una bella ed allegra giornata, perchè quel nucleo di mascherali alla marinara ravvivò tutto il resto. É inutile dire ohe lo 8caramucc è furono continue lungo il corso. Mi si narra che sotto le finestre del sig. Colonnello [del Distretto, la scaramuccia si cambiò in aperto ed accanito combattimento. Tra i carri v'era una barcaccia elegantemente fornita. Peccato che una volta poco mancò che non dasse nelle secche, proprio quando le onde la minacciavano da ogni parie. Del resto, bravi tutti: bravi davvero. Vorrei però che la P. S. badaste meglio a che non si ripeta il caso deplorevole di vedersi gitlar sassi quei gentiluomini che fanno del loro meglio per rallegrare la città.
    individuale di ciascuna maschera, quando il Capo-famiglia, o conduttore della brigata, avrà assicurato 1' Ispettore di servizio, che in essa non si comprendono persone estranee al Casina; c) L'Ispettori», dopo avvenuto il riconoscimento consegnerà alle Maschere una marca di riscontro, da presentarsi all' ingresso nel Casino; d] La circolazione delle Maschere nell' interno del Casino verrà regolata dai sigg. Di-reltori di Sala; e) Ad uu'ora a. m. tutto le Maschere, e mascherale dovranno defilare innanzi al Giuri destinato al conferimento del premio: f) 11 Giuri informerà il suo giudizio ai seguenti criteri principali  1.° Concetto allegorico della maschera, o mascherata  2.° Modo con cui è attuato e sostenuto  3.° Qualità dell' abbigliamento adoperato; maggiore o minor lusso relativo; g) 11 premio da conferirsi, sarà esposto in mostra nelle Sala maggiore del Casino  Al chiudersi della festa, verrà consegnalo al vincitore: h) I sigg. Soci, che non intendessero vestire costumi in maschera, potranno indossare 1' abito di gala. »
    Pel Consiglio Direnino
    il presidenti
    G CERULL1-IRELH
    ECHI DELLA PROVÌNCIA
    Da Bollante ci scrivono:
    Giorni dietro avemmo la fortuna di avere tra noi l'insigne prof. Rizzoli chiamato dal sig. Spera alla cura di una grave malattia. Egli ebbe nulla ad aggiungere al metodo curativo del uostro D. De Laurentìis.
    In tale occasione avendo visitata una ragazzata di un operaio, approvò la diagnosi e le prescrizioni del medesimo. Tali fatti tornando ad onore di un nostro concittadino, crediamo conveniente di renderli di pubblica ragione.
    APPUNTI GIUDIZIARI
    Nel N, 5 scorso anno del Corriere A-bruzzese si trattò dell' azione pauliana, commentando una sentenza del nostro Tribunale. Ora riceviamo un articolo di un nostro amico, in contradizione al orin-
    mortali giureconsalti Giuliano e Paolo, discutendo la L. 15 e 16 D. cod: Ut.
    Nè in diverso parere andarono gfj seti fiori oltramontani, tra i quali si può ricordare Bruai-neman, Comm. in Pand. Ili pftg. tooo, ad Itane legem. N. 3 11 e seg: Delvincourt 11 pag. 2 pag. 526. Tuilier VI, 351 Duranton. X. 573. Àubry e Rati. IH. 88. Marcade sufi' art. 1177. Murlon. 11. 1174 e Precerutti. Ist. di dir: Civ, 11. N. 758 p. 228 nata 2.
    Fra noi, il professore Saredo, vera il-; lustrazione della scienza giuridica, nell' annotare una dotta decisione della Cassazione di Napoli, parlando sulla tesi che ci occupa, scrive cosi:
    « 1/ ultimo estremo finalmente, che si richiede consiste in ciò, che il credito che dà luogo ad impugnare l'atto coli'azione Pau-liaoa, sia di data anteriore a questo. In effetti se non vi fosse 1' anteriorità del credito , azione mancherebbe del sno fondamento, non potendo comprendersi nella garenzia di questo credito i beni, che erano usciti anteriormente dal patrimonio del debitore.»
    Le parole dell'illustre annotatore sono troppo solenni da ammettere replica; ma che che ne sia trovano riscontro nella decisione della Cassazione di Napoli udienza 23 settembre 1873, Presidenza Alianelli ff. da P. - estensore De Luca, causa Padello C. Ricotto, ovq in un modo indiscutibile viene stabilito, che: « Il creditore non ha diritto di sperimentare I' actio Pauliana per far rivocare gli atti di alienazione fatti dal suo debitore in frode di lui, se il suo credito non sia preesistente all' alto, di cui si domanda la rivocazione.»
    Tra la massima quindi del Tribunale di Teramo e Cassazione di Torino e la falange dei giureconsulti romani, i quali furono seguiti dalla scuola francese, e nostrana, noi
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    indo le onde la minacciavano eia ogni parte. Del resto, bravi tutti: bravi davvero. Vorrei però che la P. S. badasse meglio a che non si ripeta il caso deplorevole di vedersi giltar sassi (joeì gentiluomini cho fanno del loro meglio per rallegrare Va cit;à.
    * # *
    La nelle di domenica a lunedì ebbe luogo una colluttazione tra alcuni borghesi e guardie daziarie fuori le mura. Sino a ieri i rapporti della P. S. erano conlradittori: ma cerio è che o i ferito, Carlo AnasMsi, è in ospedale per curarsi di un grave colpo ricevuto in mezzo alla testa dalla canna del fucile di una guardia. Appureremo meglio il fatto. Per ora lo deploriamo.
    « * #
    11 Presidente della Società borghese sig. Sardella avverte che rinnoverà la mascherata con la quale esordiva nelle pfrè funzioni; farà un ballo in piazza, ed inoltre una Lotteria a beneficio dei poveri. Quest' ultima è una buonissima idea: mescolare P utile al dolce, ricordandosi dei poveri, è quanto di pi a democratico si possa desiderare. Tutto questo sarà per
    gli ultimi tre giorni di carnevale.
    *
     »
    Raccomando allà P. S. di tener d'occhio quei monelli che tutte le sere si accapigliano nella porta del teatro. Lunedi sera dovè uscire il maggioretto, nientemeno, con la scopa per tenerli in freno, e ad uno di essi riusci a carpire un mollettone.
    # #
    So che la festa di domani sera farà epoca nella slòri* delle nostre feste masquees. Due signóre di mia conoscenza si sono già impadronite del figurino da me indicalo. Ma, zitto, stiamo
    a vedere..... Ecco intanio la circolare dell' egregio Presidente
    del Casino:
    * 11 Consiglio Direttivo del Casino Teramano, si pregia partecipare a V. S. Illma, che pel Giovedì 24 corrente alle «f* 10 di sera, sarà lenula ne' locali del Casino la prean-nunciata gran festa di ballo in maschera. Le norme speciali, ché restano determinate per l'ordinamento, e perfetta riuscita 4i tale fe$la, sono le seguenti: a) Tutte le Maschere, o ma-Bdttnle dovran pre»farsi alla ricognizione per parte di due Npe'tórj del Casino io una delle sale del 1.° piano del Pa-Ua» *f?p#aft*raente e eon ogni risarvatezza disposte a ta-h) Son «ari però obbligatorio il rióonosoimento
    APPUNTI GIUDIZIARI
    Nel N, 5 scorso anno del Corriere A-bruzzese si trattò de IP azione pauliana, commentando una sentenza del nostro Tribunale. Ora riceviamo un articolo di un nostro amico, in contradizione al principio invocato in detta sentenza; e lo pubblichiamo in omaggio alla libertà della discussione.
    Alla massima, proclamala da quest' onorevole Tribunale di Teramo nella causa Ira Celiò ed Agostinone, estensore Magaldi, sentenza 19 Novembre 1835, riferita nel N. t del Corriere Abruzzese, senza entrare in una seria d-scnssione, per ora ci contentiamo di opporre le lpggi Romane, la sapienza dei dottori, I1 opinione degl stranieri, e nostrani, ed infine la giurisprudenza patria, la quale è perfettamente contraria a quella, adottata dall' illustre Collegio e dall' autorevolissima cassazione torinese. Gli estremi, che per 1'azione Pauliana, o revocatoria si richiedevano presso i romani trovansi compendiati nella L. 10 § 1. L. t5 e 18. D. quse in fraudemered: XL1I, 7. Il giureconsulto Ulpiano, nel commentare la della L. 10 § 1. D. qua; in fraud: cred: XLII, 7. così dice  Ita demura revocatur, quod frau-dandorum credilorum causa factum est, si e-ventum fraus habuit, scilicet si hi credilores, quorum fraudandorura causa facit, bona ipsius vendiderunt  CtPterum si illos dimisit, quorum frau landorum causa fecit, et alius sortì tus est: cessat revocatio: si autem horum pecunia, quos fraudare noluit, priores dimisit quos fraudare voluit: Marcellus dixit revoca-lionis locum fore: secundum hanc dislinctionem et ab Imperatore Severo et Antonio rescriptum est: quoque iure utimur.
    Così avevano pure deciso gli altri due im-
    tare 1 actto Pauliana per lar rtvocare gli alti di alienazione fatti dal suo debitore in frode di lui, se il suo credito non sia preesistente all' alto, di cui si domanda là rivocazione.»
    Tra la massima quindi del Tribunale di Teramo e Cassazione di Torino e la falange dei giureconsulti romani, i quali furono seguili dalla scuola francese, e nostrana, noi veri amatori del giusto, crediamo attenerci al secondi anziché ai primi, X, _
    Nostre informazioni
    In relazione al nostro primo articolo, riferiamo che, dietro invito, il Direttore del Corriere Abruzzese si è portato lunedì ultimo al Giudice istruttore sig. Tavani, il quale signi-ficavagli che, a cura del Pubblico Ministero, aprivasi contro di lui un processo in base all' art. 350 del Codice penale. Interrogalo poi riguardo alla lettera del prigioniero, di cui si mena rumore, il nostro Direttore die' tutte le informazioni dovute in omaggio alla ver tà e realtà delle cose, non mancando i-nollre di presentare sì la lettera originale di Giuseppe Cavarocchi che quella di chi la trasmetteva al nostro uffic:o. L' una e I1 altra, compilato regolare verbale, furono sottoscritte dal Direttore del Corriere, dal Giudice istrut-r
    tore e dal Cancelliere.
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    Noi abbiamo parlato altra volta del fallimento della Casa Dreyfus, in cui dicevasi implicalo il Tesoro italiano per due milioni. Ora leggiamo nel Diritto che il Governo italiano ha potuto trovar modo di assicurare il pagamento dei due milioni, comprimessi in detto fallimento. Un milione pare sia stato già incassato: per P altro milione si resero garanti alcune case di prirn' ordine.
    F. Taffiobelli Direttore responsabile