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gravi lamenti, che la Sinistra, troppo facile fecondatrice degli umori popolari, ha già scritto nel suo Credo, ove pervenisse al potere, di sopprimerlo: del che non sarebbe agevole immaginare nulla di più stolto nè di più pericoloso al credito pubblico, massime nelle presenti angustie. Ma ciò non vuol dire cbe questa tassa si debba applicare ali1 impazzata come si pratica in Italia, nè che si debba chiudere ostinatamente gli orecchi ai fieri lamenti cbe d' ogni parte solleva. Àgli onesti cultori delle scienze sociali^ parve un gran progresso 1' abolizione del contenzioso amministrativo, deferendosene la cognizione ai Tribunali ordinari; nè mancano di quelli che vanno suscitando delle innocenti querele per la frequenza dei conflitti giurisdizionali sollevati dalla pubblica Ammi-. nistrazione. Tutto ciò (bene inteso) nei solitari vaneggiamenti di una illustre scuola economica: ma nel fatto poi ?.-... Oh ! il fatto è bene altra cosa. Gli Uffici tecnici del macinato, non altrimenti che le Agenzie delle tasse, fissano le quote e-levandole od abbassandole, il più delle volte, secondo il corso dei venti o il cenno del ministro (nella nostra provincia, com'è noto, furono in questo anno quasi generalmente raddoppiate): e gli esercenti non hanno altro scampo che di ricorrere ad un Comitato peritale, istituito coli' ultima legge nell' interesse precipuo della facile e spedita applicazione della tassa. Sono quattro o cinque ingegneri, scelti da un'apposita Commissione, in cui prevale al so-
r articolo acerbo del Nicate N. 10. Io stesso feci seguire alcune brevi osservazioni, tanto per far rilevare qualcuno dei non-sensi, onde il detto articolo era ripieno. Sulla mia 3.a lettera il Nicate del 17 Febbraio ha un articolo, che tenuto conto del giornale (nessuno s' a-spelta fichi dai rovi) quasi si può dire cortese, e scritto certamente con più elevatezza del pri^no, pieno di contumelie e virulenza. Si tede che il Nicate chiama alla riscossa i suoi migliori scrittori, ma che all' un tempo ha mancato alla baldanzosa promessa dì pigliare M diavolo per le corna.
Però questa seconda risposta mi ha confermalo T impressione fattami dalla prima, ed è che il Nicate sa fare a meraviglia una parte: duella dell' ingenuo. Nella prima, con quell' a-ria di caro semplicione, che innamora, avea detto: sicché noi abbiamo nominato un Deputato, che non rappresenta le opinioni del Collegio! Como se non fosse un caso vecchissimo nella storia parlamentare dei vari Stati d' Europa. Nella seconda poi con eguale ingenuità dice: « Vorremmo che ci dicessero gli itessi avversari, giacché tanta onnipotenza attribuiscono al Prefetto, se al medesimo sarebbe mai riuscito di far trionfare i candidati, opposti agli elettori. Possiamo affermare che no.» Ah! in presenza di tanta ingenuità, possiamo tutti ripetere il coro della Figlia di Madama Angot, quando questa assicura che non ha fatto ancora la prova del matrimonio:
Quale innocenza e qual candor!
Il Nieate vuol credere che queste lettere sono fi effetto di antichi rancori, che il tempo non ha potuto sedare. No, non è il rancore, che detta queste lettere, ma è la coscienza che si ribella nel veder manomessi i principii d' ogni buona amministrazione. Nò snnn r.nsa
nerale del Dazio Consuino in molti O delle Provincie di Chieti e Teramo \\ Consumo del suo Comune. Queir Ammini$?ra. zione Comunale sommamente lig a al e quindi sommamente favo reggi atrice, vivo dispiacere, temendo che quegli derf poslo partito, acquistasse troppa infiypnzg fj visto immediatamente nel giorno di Natala & limo venire alla volta di Chieti un Ammn di quel Comunp e un Deputato Provine^ Quello che si fosse detto tra loro e fetto, io non Io so, ma ognnno può imaac-narlo dagli effetti. Il Prefetto rifiutò P appio-vazione al contratto di subappalto regolarci)» stipulato.... perchè? per motivo d' ordine fé-blico. Eh! che ne dite? Bisogna convenire tir neanche in Francia i tristamente celebri Prefetti dì Marsiglia e di Lione, benehè favori dallo stato d' assedio, avrebbero saputo tran» in un regolare contratto un simile motivo (fa-nullamento. Ecco dunque un Prefetto eie» presta compiacentemente ad organizzare u» specie di mafia cointeressata tra lui e parecchi Sindaci, a beneficio della giustizia sociale e dell'ordine pubblico stesso. Giae$ quest' annullamento Prefettizio produsse w® scorso Gennaio chiassi e disordini in
Che si dovrebbe ora dire legger . Nicate del 17 Febbraio che per pud** ^ avrei dovuto alludere alla viabilità? ^ Q melo creda il Berlini; certo parale troppo male nella sua bocca.
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uei umiisiru pienti nusira provincia, coni , noto, furono in questo anno quasi generalmente raddoppiate) : e gli esercenti non hanno altro scampo che di ricorrere ad un Comitato peritale, istituito coli' ultima legge nell' interesse precipuo della facile e spedita applicazione della tassa. Sono quattro o cinque ingegneri, scelti da un'apposita Commissione, in cui prevale al solito ! elemento fiscale, che decidono inaudita parte e inappellabilmente sulla determinazione delle quote, sconvolgendo non raramente interessi gravissimi con esso i principi di proprietà e di libertà dell' industria !....
LETTERE TEATINE IV.
Il Corriere Abruzzese del 9 Febbraio ha già risposto con acconce e nobili parole al-
APPENDIGE
LA GROTTA DEGLI SPETTRI
LEGGENDA ABRUZZESE
ria
BATTISTA DE LUCA
Abisso inesplorate Senza termine è il core. Ivi raccolta Del lione le febbri : ivi celate Le viltà della iena; è uno scompiglio: E il più superbo dei vulcani, quando
Tempestano gli affetti........
Aliabdo Ahardi
L
Lassù negli alti gioghi degli Appennini e proprio sulla nevosa vetta di Montecorno donde, al pari del rapace re degli augelli, puoi abbracciare con lo sguardo la sottoposta terra dell'antic Preludio tutta seminata di villaggi, borgate e città ; di poggi, di valli e di Gumi, i quali vanno a metter capo nel seno del procelloso Adriatico lassù sta da secoli scavata nel masso una grotta, che chiamano la Grolla degli Spettri.
Il villaa» È Isola a il eaeaiator» di Trifnano, eba ai ra-
npetere il coro della Figlia di Madama Angot, quando questa assicura che non ha fatto ancora la prova del matrimonio:
Quale innocenza e qual candori 11 Nieate vuol credere che queste lettere sono I' effetto di antichi rancori, che il tempo , non ha potuto sedare. No, non è il rancore, che detta queste lettere, ma è la coscienza che si ribella nel veder manomessi i principii H ogni buona amministrazione. Nè sono cose vecchie, ma vecchie e nuove accumulate, come voglio mostrare'da questo esempio, che reco perchè i fatti spesso convincono meglio dei sillogismi. Sarò brevissimo, nè accennerò in appresso ad altro caso, bastando questo a far capire colla chiarezza d' un falto il modo come qui s' amministra.
Un on. cittadino d'un Comune di qualche importanza lungo l'Adriatico avea preso un subappalto dal sig. De Luca, appaltatore ge-
cano sul Monte per sorprendere nei loro nidi gli aquilotti, appena la scorgono, si calcano vieppiù sul fronte i cappelli aguzzi e s' imbacuccano vieppiù strettamente nelle loro pellicce, chè la vista di quella produce in loro un brivido di gelo più intenso del gelo del Monte.
E il viandante straniero, che in autunno si reca da lontane regioni a visitaro il bel suolo d' Italia e per ammirarne meglio la bellezza del sempre azzurro ciclo sale sull' elevata cima di Montecorno, allorché si avvicina alla Grotta degli Spoltri ed ignaro com' è della malefica virtù di questa ri affisa gii sg ardi curiosi, si sento tostò serpeggiare per , ossa un brivido di gelo più intenso del gelo del monte.
E mentre trema, trema in tutte le membra vede avanzarsi dal cupo della Grotta due ombre strettamente abbracciato, le quali giunte che sono sul limitare - che s' apre a picco sull' abisso - cominciano a danzare una vorticosa ridda; e rasentando tre volte l'orlo dell'abisso, alla terza vi rui-nano sempre strettamente abbracciate. Le nere onde del veloce Rozei che bagna le falde del monte a che da Isola queste divide, si squarciano con rumore alla caduta delle due ombre danzanti e poscia incontanente richiudendosi, si mostrano chiazzate di" un sangua vermiglio, vermiglio...........
Allora dal profondo-misle al monotono mormorare del torrente - si odono sollevarsi queste grida: « Lubrico, squal-« lido, ripido è 1' abisso; torbido, labile, rapido è il torrente, « qual' è lubrico, squallido, ripido il sentiero dalla vita, qual « fu torbido, Ubila, rapido il noatrv amore!
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la cui condotta è senza macchia, ed app3rj tenente ad una famiglia, nella quale il patriot 1 tismo è tradizionale. Dico cosa che nessun^ vorrà contradire.
Che si dovrebbe ora dire leggendo uff Nicate del 17 Febbraio che per pudore noni avrei dovuto alludere alla viabilità'? Eh! vijl me lo creda il Berlini: certo parole suo^ft troppo male nella sua bocca.
Ho prescelto un fatto che ho credulo importante per gravità, brevità, e data recenti.! Potrei citarne altri milie.
Ma la mia lettera è già troppo lunga. jfì spetto alla viabilità ed alla istruzione rurali! ed elementare, ho nelle mie earte alcuni datiI statistici, ricavati da pubblicazioni ufficiali^ li esporrò, qualora, come mi lusingo, non mi -mancherà la cortese ospitalità del Cornerei Abruzzese, nè la benevolenza dei suoi lettori, , né le furie del Nicate, e_____del suo padrone. ;
Ma fattosi più dappresso il viandante altro non vede chi: ! dua o più aquile levarsi a volo dall' alto della Grotta do?» ] ; hanno costruito lor nido, le quali colpite forse dal proiettile scaglialo dal cacciatore, precipitano giù roteando con le loro grandi ali, e mettendo guaiti e sanguinando dalla ricevuti: ferita dispariscono trasportate o ingoiale dalle nere onde dal ; veloce Rozza.
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Eppure un dì quella Grotta non fu temuta'qual silo di malefici, ma fu amata qual luogo di salvezza e dal villani) d'Isola e dal cacciatore di Trignano quando sul loro capo scoppiava improvvisa la bufera. 1 quali allorché la scorgevano da lungi, non si calcavano vieppiù sul fronte i cappelli aguzzi e non s' imbacuccavano vieppiù strettamente nell» loro pellicce, chè la vista di quella non prodiceva in l<© un forte brivido di gelo più intenso del gelo del monte.
E il viandante straniero, che in autunno si reca/a & lontane regioni a visitare il bel suolo d'Italia, salico, p*r meglio ammirarne la bellez a del sempre azzurro cielo, su'" 1' elevata cima di Montecorno, ricercò ed amò quella Grotti perchè ivi a suo beli' agio ed al pari del rapace re augelli potè abbracciare con lo sguardo la sottoposta teffl dell'anlico Pretuzio, seminala di villaggi, borgate e città;® poggi, di valli e di fiumi, i quali vanno a metter capo»* seno del procelloso Adriatico.
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