CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Ai no II.
    IV.
    ia pirttiwt ed ÌMii»iiJr«fimi jeao f i Qtfijoritmi ute fretto la Tifoqrifli iti giornale
    iniezione io 4* pagina eeat. 19 par lino» Junghexza di polonna - lo S* pagina jwjnt. 15 - Par più inserzioni ti fa ino seoato - L» lettera afrancate a vaglia postali deldjonp essere diretti all' uffiei.u del Corriere Abruzzese in Tarante. fìf)n ti rcstifui$f»HO j maito* fritti.
    Anno . . L 9 \ n ,,  .
    .Sfinwtre . .3 Per'f f 'r0
    Trimestre. >i S armento delle spese
    la mese » 1 25 PosUh
    Ub namero separato cent. IO
    POLITICO-IETTERARIO
    Esce il Merooledì e il Sabato IIV TERAMO
    PREZZI D' ABBONAMENTO
    IL PUBBLICO MINISTERO
    e il sig. Capponi
    Il sig. Capponi, lasciando questo Tribunale per andare presso un altro di assai minore importanza, ci porge occasione di rallegrarci sinceramente con i suoi superiori di questa sua traslocazione,
     Altra volta, ripetendo le parole nobilissime pronunziate dal primo Presidente della Corte di Appello di Roma couim. Miraglia, affermammo il principio « che giòvi grandemente e torni ad onore del principato civile una critica giudiziosa debili atti dei Magistrati, e la pubblicità delle loro colpe. »
    Ondu pensiamo di esercitare un compito elevato, svelando i pregi ed i difetti del Procuratore del re, che si diparte da noi. e dicendo se e come adempì alla missione, che per breve tempo venne tra noi
    ....."«nJnra f»i ne
    scienza e della civiltà moderna, esso ci si presenta come il palladio, a cui i privati e la società offesi è minacciati con piena fiducia ricorrono, Doloroso spettacolo! sarebbe vedere i sijpremi principi! del diritto renduti elastici dalle passioni politiche: e ciò avverrebbe certamente se la figura del pubblico Ministero fosse quella delineata dal citato articolo delP ordinamento giudiziario, a cui il sig. Capponi ha reso volenteroso omaggio. Contro tale articolo protesta lo spirito istesso della nor. stra legislazione, secondo la quale è per la legge e la società, non pel Governo che si amministra la giustizia. Casi per T art. 487 proc. pen, i giurati s'impegnalo a non tradire i difitti dell* accusato, nè quelli della Società che lo accusa,
    E per l'art. «, Il Procuratore generale farà nell'* interesse della legge le requisitorie, che crederà utili- »
    Non ricorderemo come più d'una volta, sotto Luigi XI ed Errico IV laCocona di Francia trovò, in Parlamento dei fieri
    
    IL MACINATO
    lettere al direttore del CORSIERE abruzzesi
    III.
    Due sono gli elementi che costituiscono la forza molrice dei mulini a ritrecine, il volume dell' acqua o portata, e la caduta, o dislivello dal pelo superiore dell'acqua nel canale di carico al centro dei oucchiai del ritrecine. Ora in qualunque modo usar si voglia per definire la portala di un mulino, sia desumendola dal panale regolare di derivazione col mezzo dei galleggianti e con l'applicazione della formala v= (più esalti di quella del Prony), if cui risultato $i moltiplichi poi per la luce media delle- vaw sezioni dell'acqua, misurate gel tratto del canale percorso del galleggiante ; sìa djal&i doccia, a stramazzo incompleto, mediante l'repressione q .== miix^tiT sia dal)a doccia coverta fornita di tubo addizionale conico o pirami-
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    -..WV* ^luui/jHiaa
    atti dei Magistrati, e la pubblicità delle loro colpe. »
    Ond»1 pensiamo di esercitare un compito elevato, svelando i pregi ed i difesi del Procuratore del re, che si diparte da noi', e dicendo se e come adempì alla missione. che per breve tempo venne tra noi h rappresentare, e se per avventura ei ne avesse ni ai compresa V altissima importanza. Ciò potrà servire d'avvertimento anche al suo successore, chiunque esso sia.
    Innanzi tratto gioverà osservare come il sig. Capponi non seppe punto incontrare la simpatia di questo nostro Foco , che pure a diversi suoi predecessori fu largo di riverenza e d' amore, fino a, creare per essi nelT ora commovente dell' addio un plebiscito di dolore, di riconoscenza e d' imperiture, memorie. E' i- I nutìle ricordare con\e l'ordine dei procuratori ed avvocati traesse avido nei giorni d' inaugurazione degli anni giuri- ! dici nelle aule del Tribunale e s,entire da quegli egregi la parola ajta, serena, rispettata della giustizia. Ma nell' udienza del 5 gennaio ultiono, quando il sjg. Capponi pronunziò il sup discorso inaugurale, il Foro in massa si astenne dall' intervenire, e fu questa una solenne dimostrazione del niun pregio, i/i cui egli veniva tenuto.
    Diremo con coraggiosa franchezza i motivi di tutto ciò, e'perchè egli partendo non lasci a noi alcuna eredità di affetto e di stima.
    Egli non si è mostrato punto all'altezza del suo ufficio, egli non ne ha mai compreso Io scopo.
    Sebbene il Pubblico ministero fosse definito neli* art. 129 sull' ordinamento giudiziario, il rappresentante del potere ese-eutiro presso 1' autorità giudiziaria, pure *enza addentrarci a rintracciarne ( origine e seguirne Io svolgimento storico e ,tro%re%%ivo, ma raccogliendo le splendide , fruizioni e je preziose conquiste della
    l'art. 487 proc. pen. i giurati s'impegnalo a non tradire i diritti dell' accusato, nè quelli della Società che lo accusa,
    E per V art. « Jl Procuratore generale farà nell'interesse della legge le requisitorie, che crederà utili. »
    Non ricorderemo come più d'una. volta ^ sotto Luigi XI ed Errico IV la Corona di Francia trovò, in Parlamento dei fieri oppositori in quegli stessi procuratori generali da lei istituiti. Non commenteremo il' celebre, dptta dell' a.vv. Gen. sig, Tallon « On nous ap pelle les gens du Roi, nous spmmes aussi les gens de la nati on. » ,
    Ma ricorderemo al sig. Capponi che in questa nostra Italia, ai tempi, nostri, abbiamo avuto esempi gloriosi- di pubblici ministeri, che, pur essi protestando con-, tro la ibrida e mostruosa definizione del-. 1' art. 129; ord. giud. nella pratica si rivelarono sempre sacerdoti inviolabili della legge e della società, é sopra tutti i poteri dello Stato affermarono la sovranità del diritto. E quando le loro coscienze si volle violentare con inique, pressioni, quando, loro s'impose, di essere strumenti di>. ire politiche cieche e partigiane, pria di contaminare, la santità della toga, ebbero il co-, raggio di. deporla.
    La storia, la quale con, mano, di ferro dispensa la lode»e il vituperio, registrerà questa schiera d'illustri capitanata dai Nel-, li e dai Tajani, alla cui altezza non cre-diajno possa arrivare l'occhio corto del Sig. Capponi. Se non che lo esortiamo a volgersi indietro per rimirar coloro, che qui in Teramo lo han preceduto,, e guardi alla loro condotta: anzi lo esortiamo di volgersi intorno, a se stesso, e lì al suo fianco si vedrà un compagno ci' ufficio, a lui infe-, riore di grado, ma superiore per intelletto, e si penta amaramente il Sig, Capponi della grave colpa di non, averlo saputo, conoscere ed apprezzare.
    Egli invece volle inspirarsi ad altro Mentore, da cui si è lasciato, rimorchiare.
    Di ciò parleremo nel prossimo numero.,.
    poi mezzo. TO guncgginun V vv«« "
    V .L o 039
    zione della forinola v = (più esatta
    di quella éel Prony), if cui risultato si moltiplichi poi per la luce media delle va» sezioni dell'acqua, misurate net tratto dei canale percorso del ga,legg.iante;: sia d«alfo doccia, a stramazzo incompleto, mediante l'rspres-I sion e q m IfflM; Sia dalla doccia, coverta fornita di tubo addizionale conico o piramidale convergente, facendo uso della forra ola q msv2gh, ~ rimarrà sempre una verità assiomatica elle queslo primo, elemento essen?r gialle del calcolo, non essendo costa ni concorrerà come fasore alba composizione di mia» forza motrice sempreraai variabile. E siccome^ hi minora o maggiore portata, scema, o accresce l'altezza, della- caduta, così quest'al--tro fattore, subendo, le fasi variabili d^lla poetata, dovrà concorsene anch! esso alla determinazione d' unas forza, motrice ognora incostante. Ed in quesja anormale condizione di variabilità nella potenza di quasi tutti i mur lini a ritrecine^ derivante sia dalla,instabilità degli enclli, e dei canali, di.carico, che dalla siccità, e dalie alluvioni dei torrenti alimenr tari, a che prò ricorrere alla: pellegrina.idea eli applicare il freno dinamometriQO, ai pali delle macine- per determinare una fnrza.che, pochi momenti dopo l'applicaziene del dinamometro^ boh, è più quella appunto perchè composla da, 4ue elementi che trovansi nella permanente alternativa di crescere o diminuire? E in dipendenza di ciò, la determinazione dell'effetto, djnamico,, che.scaturisce come conseguenza immediata dalla,:definizioae della forza motrice, non subirà- anch' essa, come questa, le medesime condizioni della variabilità.? Laonde nella incostanza potenziale dei mulini a ritrecine,, invalidata J* applicazione del freno dinamometrico, reso , indefinibile " il, momento, di attività, e con ciò inutile, 1' azione del contatore meccanico, quale apppggio rimane alla formola q= -j^- t, Ja quale forma il cavallo^