CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Mercoledì 23 'Mar aio 1S7G
    IV. 2G
    Esc e il Merooledì e> il Sabato IIST TERAMO
    ha Direzioni? e,d Atnminislraeion« Mnu p. uneiso, iff/H vie p etto la Tipografìa ilei giornale
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    La Sinistra al Potere
    Nella settimana passata abbiamo assistito, quasi senza' avvedercene,; a una grande mutazione di governo. È il più notevoli) fatto parlamentare, che sia occorso dal 60 in poi r e il migliore indizio della ornai robusta eompage dello Stato. La Sinistra, la temuta Sinistra, sospinta dall' onda viva e crescente della mala-contentezza (come disse H Correnti) è salita al potere coi suoi iremmi e coi suoi principi, senza sotterfugi^ a bandiera spiegata e tamburo battente, in mezzo alla calma benevola del j ae>e e all' ammirazione dell' Europa-.
    Non dobbiamo che rallegrarcene, e lodarne la fermezza e la lealtà del principe. Dopo il voto del 18 marzo ni una altra soluzione ragionevole era possibile. Poiché scoppiata la discordia tra i generali di Alessandro, cfcue finora si palleggiarono il potere, non era più il caso di logori avanzi della Destra an-
    prove di audaci e perturbatrici novità. Nò sarebbe senza rischio lo sciogliere i freni della sua ancor fresca compage, e , indebolire oltre misura I azione del potere centrale. Noi non neghiamo ( V abbiamo detto altra volta) alle istituzioni politiche I attributo di evolutive, e nulla ci parrebbe tanto stolto, quanto il mummificare il cuore di una giovane e generosa nazione: ma d1 altra parte non sappiamo intendere la necessità di quelle riforme civili, che precorrendo il pubblico costume, trasmodassero 1' abito morale del popolo, e^ come accade di certi animali, per soverchio di luco ne offendessero la facoltà visiva..
    Restiamo perciò benevoli sì, ma liberi e imparziali, osservatori della politica del nuovo Ministero; e confidando nella lealtà, nella s «viezza e nell1 incorrotto patriottismo degli uomini, che lo compongono, gli auguriamo che fin dai primi atti mostri la forza e il vigore neeessario per dissipare i tristi vaticini, che già gli ad'den-. " » rabbiosi seguaci del
    le fa patire per due mesi le durezze del carceri: ebbene Cavagnoli ha agito in buona fedeI Ma i! verdetto della Magistratura locale inquirente non osa proclaimsrela colpa irresponsa bile. Allora ecco il sig. Capponi o chi per lui, temendo di compromettere nella pubblicità di un dibattimento 1' o lore sacro d' un Ispettore, elevare opposizione e menar poi vanto fH trionfi conseguili in Sezione" d' Accusa. Ma fu il trionfo della legge.2
    Cavagnoli è un uomo moralmente morto; H a noi non si rimprovererà mai la viltà d' insultare ai caduti ed agli estinti.
    Nè sembri che volessimo mancare di rispetto ai proli-inaiati della Sezione d' A causa. Solo diciamo che di fronte al suo giudizio sorge quello dell:aj}inione pubblica, innanzi alla qnale invitiamo tutti, Re e ministri, cittadini e Magistrali a piegar la fronte.. Però la coscienza pubblica è generosa nei suoi appezzamenti, e, pur plaudendo all' operalo della Ma ai US ti rn Inr.nlp_non hi il sfori a nuelto«Iella
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    ----«wvvm.uu V.-UC i ni iterarcene,, e lodarne la fermezza e la lealtà del principe. Uopo il voto del 18 marzo niuna altra soluzione ragionevole era possibile. Poiché scoppiata la discordia tra i generali di Alessandro, die /inora si palleggiarono il potere, non era più il caso di ricorrere ai laceri avanzi della Destra antica. che pure ha resi sì eminenti servigi. DT altra parte un temperamento col Centro o coi dissidenti avrebbe generato un Ministero fiacco, senza coesione e senza autorità.. Meglio dunque così.. Non già che ci siano ignoti gli stolti furori e le segrete ambasce dei caduti; ma più che gì' interessi ci pochi, avvezzi a considerare il potere come patrimonio proprio, noi abbiamo in pregio 1' onesto e leale esercizio delle istituzioni rappresentative, coir assidua, vicenda dei partiti al governo. Così tutte Je forze vive si svolgono ileil1 ampia cerchia dello Statuto, e si consacrano all' incremento e alla prosperità della patria. Nò di ciò dovrebbe dolersi la Destra, essa che corrotta dal diuturno e-sercizio del potere, non può altrimenti ripigliare il governo, che purificata delle sue colpe e ritemprata nelle sue virtù: al che veramente, più che a stemperarsi in vane querimonie, dovrebbero intendere i suoi capi e i suoi giornali più autorevoli, imitando quella sapiente aristocrazia inglese, che iniziatrice di popolari riforme, non abbandona la generosità e l'orgoglio tradizionale, sicura che una libera lotta servirà solo a rinfrancare le proprie forze, e che sollevando il popolo, solleverà se stessa.
    Ma badi bene la Sinistra: Tessere pervenuta al governo tutta di un pezzo, è molto, ma non è tutto: il difficile ècon-servarvjsi: il che non potrà altrimenti conseguire, che dimostrandosi savia e prudente neir opera di riformare Io Stato. Poiché non vale il dissimularlo : l'Italia è stanca ed esausta, e non sopporterebbe le
    ¦ Wl V II..
    Restiamo perciò benevoli sì, ma liberi e imparziali:, osservatori della politica del nuovo Ministero* e confidando nella lealtà, nella s iviezza e nell incorrotto patriottismo degli uomini, che lo compongono , gli auguriamo che fin dai primi atti mostri la forza e il vigore ncoessario per dissipare i tristi vaticini, che già. gli addensano sul capo i più rabbiosi seguaci del Ministero caduto, che vedrebbero volentieri T Italia in fiamme, pur-Idi sperdere in queir incendio le ceneri dei loro avversari !.....
    IL PUBBLICO MINISTERO
    e il sig. Capponi
    Il sig. Capponi, giunto fra noi in un periodo^ in cui gli animi degli onesti cittadini erano profondamente contristali dalle esorbi- j tanze d'una setta di fanatici funzionarli, i quali fino a ieri non furono che un riflesso dello sgoverno generale; una sfida ed un' offesa permanente alla pubblica coscienza, si prestò docile strumento nelle loro mani.
    Di mente limitala, non comprese V ardua difficoltà della posizione; di carattere debole, incerto, vacillante, non seppe dominarla con
    10 sguardo sicuro, sereno ed imperturbabile del sacerdote del dritto; e quindi fece consi- J stere tutto il prestigio del suo ufficio non già nel vendicare le offese recate alla maestà della legge, ma nel porre una classe di uomini al di sopra delle istituzioni, e nello spiegare in tutto ciò uno zelo divoratore, che con arte squisita
    11 suo Mentore ed altri scaltri consiglieri seppero infondergli.
    L' Ispettore Cavagnoli rendesi reo per fini, che il tacere è bello, di flagrante attentato alla libertà individuale in persona di povera donna,
    Mè sembri che volessimo mancare di rispetto ai pron ambiati della Sezione d' Acati sa. Solo diciamo che di fronlo al suo giudizio sorge quello dell' apinione pubblica, innanzi alla qaale invitiamo tutti, He e ministri, cittadini e Magistrati a piegar la fronte.. Però la coscienza pubblica è generosa nei suoi apprezzamenti, e, pur plaudendo all' operalo della Magistratura locale, non biasima quello delia* Seziono d' Accusa; ma questo interpreta nel senso, che, méntre por Cavagnoli era pur giunta» la tarda giustizia del Ministero, e mentre poi non si sarebbe trattato che d' un povero vecchio, d' un povero padre, e di negare il pane-ai suoi figliuoli (giacché s'erano dal Ministero serbale all' esilo dei pendenti giudizii penali le provvidenze sulla pensione) si stimò conveniente e bello far seguire al trionfo della giustizia il trionfo dell' umanità.
    E secondo questa interpretazione, anche noi circondiamo ili pronunziato della Sezione d'Accusa d'un plauso sincero, ben diverso però da quello tributatogli da qualche farisaico e maligno suggeritore- del sig.. Capponi.
    Ma, mentre questi o chi per esso iuvoca in un attentato alla libertà individuale la buona fede per distruggere il reato (e qui in omaggio al volo della Sezione d' Accusa ci asteniamo dal disaminare se buona fede vi fu, e se essa possa togliere ogni responsabilità in questa specie di reati, in cui il più lieve errore, la più lieve colpa o negligenza o disa'.tenzione sono punibili); mentre il sig. Capponi scaglia i suoi fulmini contro la Camera di Consiglio, la quale ardisce toccare i carabinieri, e disporre che contro di loro si proceda per l'arresto arbitrario del Cavarocchi: ecco, rimescola il processo contro questo infelice, che commise i1 atroce male/ìzìo di portare la valigia ed il fucile del suo padrone,.