CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    Ari no II.
    IV. 27
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    Un numero separato cent. IO
    POLITICO-LETTERARIO
    Esce il ]Mr©r»ool©dì © il Sabato IIVJ" TERAMO
    La politica della settimana
    Gii armamenti e le promozioni militari in Serbia hanno dato luogo ad uri vivo scambio,, di note per parte dell' Austria e della Russia col Principalo Serho. Il quale ha risposto di non aver punto intenzione di attaccare la Porta, nò di metter ostacolo all'opera mediatrice delle grandi potenze tra gì' insorti e il governo di Costantinopoli.
    Il Parlamento francese accentua sempre più le sue idee liberali contro il partito ultramontano. Già lo vedemmo nella discussione sulla «dazione del sig. Mun, dovuta, a quanto assicurasi, al diretto intervento del clero, che, come si sa, viene colà stipendiato dallo Stato. Il Gambetta censurò vivan^nté quella elezione e la Camera gli diè ragione. Ora il ministro della pubblica istruzione si pruova a presentare un Éjpjgl Ipii riforma in gran parte
    telegramma odierno, è partita per Badien-Baden. Parecchie interpellanze sono state poi mosso al ministero anche riguardo al rapporto del sig. Cave sullo slato delle finanze egiziane. Ciò dimostra ognora più, che il capitalista inglese non leggermente compromesso negli affari dell'Egitto, è vivamente preoccupato dello stato finanziario di questo paese, e desidera che si dia pubblicità all'inchiesta del commissario brittannico sig-. Cave. Ali ultima ora l'Agenzia Stefani comunica ai giornali italiani un1 esposizione finanziaria del Tesoro egiziano, dalla quale rilevasi che , eccedente (felle* entrate egiziane sia di L s. 2,490,112, anche secondo i calcoli del sig. Cave. Il Kedivé respinge Fa proposta di quest'ultimo, " che tenderebbe a convertire tutto il debito fluttuante al 7 Ojo-
    11 programma del Ministero
    Nella tornata di martedì (28) Fon. pre>-gnfcp Hp.1 flnrKÌflriin esnrftsstt alla_Clamo-
    tirare le istituzioni verso la purità e dignità delle loro origini. Perciocché, se la passione non fa velo alla ragione, tutti oramai debbono riconoscere che la sincerità del regime parlamentare, con esso la fede nella sua efficacia, ha subita fra noi nei io anni decorsi dal 60 ad oggi una profonda alterazione; e che il pericolo additato sotto forma d'ipotesi dal-on. presidente del Consiglio, della creazione di un paese legale m disaccordo colla realtà, in disaccordo col paese vero, è qualche cosa di pai di una semplice ipotesi. Riserbando perdio il nostro giudizio sulle leggi a questo fme promesse,, e specia -mente sulla riforma della legge elettorale e della legge comunale e provinciale, non esitiamo un momento ad applaudire a questa prima parte del discorso del l'on. »>' prette, che pone arditamente il dito sulla piaga, e mostra di conoscere a fondo Sa vera scaturigine dei pubblici mali.
    Nè questo divario col programma del-
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    - _ . o.&. muri, aovuta, a quanto assicurasi, al diretto intervento del clero, che, co-ine si sa, viene colà stipendiato dallo Stato. Il Gambetta censurò vivamente quella elezione e la (laniera gli diè ragione. Ora il ministro della pubblica istruzione si pruova a presentare» un progetto di legge che riforma in gran parte la legge votata dalla defunta Assemblea in ordine all' insegnamento superiore. L' odierno progetto toglierebbe alle Università libere il diritto di collazione dei gradi accademici e lo restituirebbe allo Stato, com'è consacrato in fatte le legislazioni europee. Naturalmente gli ultramontani, che del resto contano poco nella presente Assemblea, meneranno il campo a rumore, e già Monsignor Dupanloup, I' eloquente « focoso oratore, affila le sue armi.
    Ora che la Spagna si è liberata dal cartismo, non pare che voglia o possa liberarsi e osi piesto dalle idee clericali che in quel paese hanno maggior radice che altrove. II Valicano brama assolutamente che si cancelli dalla nuova costituzione spagnuola un articolo, abbastanza li mi do ed innocuo, col quale si afferma la tolleranza religiosa. Esso vuole che vi si consacri in wg e il principio dell'unità della fede. In alito paese civile dei due emisferi, ©otcsta prelusa della Curia papale farebbe ridere; ma in Spagna ove esistono tuttora i magnanimi discendenti dei Torquemada, la volontà del Papa f ilò fare impensierire profondamente gli statisti spagnoli. Vedremo se, avrà maggior potere il Cardinale Anton e Ili o i legittimi rappresentanti delle potenze amiche, le quali vedrebbero *f certo di mal occhio una Spagna intoUerante.
    Nel parlamento inglese si discutono con tallita vivezza questioni di politica estera. Ulà aapra tenzone deve sostenere il ministro t»iirae,i per il nuovo titolo di Imperatrice delle hdis da (km alla regina, la quale, secondo un
    i^BPi^W «AB a. S^PJJP 'z, ancne secondo t calcoli del sig. Cave. Il Kedivó respinge la proposta, di quest'ultimo, ^ che tenderebbe a convertire tutto il debito fluttuante al 7 0[Q-
    -11 programma del Ministero
    Nella tornata di martedì (28) l'on. pre^ skliente del Consiglio espresse alla Camera ed al Senato senza molto fulgore di stile, ma con mirabile sobrietà, i principi e i criteri direttivi del nuovo governo. L' abito dell' animo schietto e vi-fìpe e il fare semplice e modesto del-l'on. Depretis rilucono visibilmente in questo discorso. Nel quale se cercheresti in vano la parola calda, immaginosa, scintillante dell'on. Minghetti, o T attica arguzia dell' on. Sella, trovi invece, largo compenso, il pensiero quasi sempre grave e profondo, che coglie con sicurezza l'intimo essere delle cose, addita mali e rimedi, e, corre rapido alla meta.
    Non diremo che 1'on_ Depretis abbia detto cose nuove o» scoperti nuovi orizzonti alla politica italiana :" 'anzi dopo il discorso di Stradella non vi ha, a nostro* giudizio, chi non avrebbe potuto indovinare molte delle idee enunciate. Ma non ! consentiremo per questo air Opinione iiè ad altri giornali di Destra, che la tela ordita dalP on. presidente del Consiglio non tracci che un pallido programma di quella parte. Perocché se è vera che parecchie fra le riforme accennate vennero proposte dai precedenti ministri r non è men vero che le più essenziali fra esse furono lasciate cadere o poste nel dimenticatoio non appena ventilate. Era cenere buttata agli occhi degl' ingenui e nulla più. Accenniamo precipuamento a quelle relative alle incompatibilità parlamentari e alla responsabilità dei pubblici ufficiali; che sono i due cardini fondamentali su cui riposa il sistema rappresentativo. Nè, sarà mai soverchia la cura che il nuore Ministero promette di porre per ri-
    itjggj a, quesr.o ime promesse,, e speeia1-mcnte sulla riforma della logge elettorale e della legge comunale e provinciale, non esitiamo un momento ad applaudire a questa prima parte del discorso del l'on. !>*« pretis, che pone arditamente il dito sulfc* piaga, e mostra di conoscere a fondo la vera scaturigine dei pubblici mali.
    Nò questo divario col programma d'ella Destra si chiarisce» meno nelle- dichiarazioni sulla polizia ecclesiastica e i rapporti tra lo Stato e la Chiesa; poiché se l'on. Depretis promette di osservarti la legge sulle guarentigie ( che senza, nuovr e gravi motivi non j30teva ripudiare), non esita di riconoscere eccessiva la prudenza politica, da cui venne ispirata;: e respingendo' d'altronde- ogni illusione di conciliazione col Vaticano-, coir interpretazione restri ttiv-a dei privilegi sanciti, e le nuove proposte di legge siila libertà di coscienza e l'amministrazione del pa^rimo-* nio ecclesiastico (invano questa ultima a-spettata dall' on. Minghetti), interpreta rettamente il pensiero liberale, e senza baldanza ma con fermezza rivendica la sovranità dello Stato sulla Chiesa.
    Così parimenti plaudiamo al concetto-di scemare il numero e retribuì re più? equa-tamente- T onorata operosità degl' impiegati dello Stato, assicurandone i diritti con disposizioni di legge e innalzandone la figura- moralenel concetto delle popolazioni. Nò meno grave» ed opportuno ci sembra il pensiero- di ricondurre la magistratura -all' altezza ehe compete ai ministri della nostra religione civile ; poiché L'assoluta indipendenza dell' ordine giudiziario ò il primo postulato della sincerità degli ordini politici.
    Accogliamo con piacere la legge promessa sullr istruzione popolare obligatoria. e attendiamo fiduciosi le- rivelazioni dei-inchiesta già proposta sulla condizione delle nostre popolazioni campagnuole, nerbo e forza della milizia e dell'agricoltura. le due arti virili a cui dovette l'antica Roma la sua meritata grandezza.