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Nè sapremmo lodare abbastanza le franche e solenni dichiarazioni sulla politica estera, che sarà condotta con non minora prudenza di quella fin qui adoperata : cq-m« giudichiamo assai degno di lode il proposito di non perturbare l'opera cosi bene iniziata del riordinamento dell' esercito e della marina militare, affrettando, col desiderio la sansone del nuovo codice della marina mercantile, che è pure ^ degnissima di tutte le sollecitudini del governo.
Non seguiremo l'on. presidènte del Consiglio noi minuti particolari in cui entra circa i lavori pubblici e le gravi quistioni ereditate sul!' ordinamento delle ferro vii1: approviamo l'intendimento di.. esaminare con.animo scevro da. qualunque preoccupazione il trattato colPimpero Austro-ungarico e la convenzione di Basilea; di provvedere con sollecitudine alla sistemazione del Tevere e del porto di Genova; non che al modo di affrettare i lavori delle strade ferrate nelle proyincie meridionali ed isoline, che prìi rimangano appartale dal mov 'mento commercialma riconosciamo- senza sforzo che la risoluzione di queste. gravi quistioni si collega intimamente alio stato delle nostre finanze.
. Intorno alle quali mentre lodiamo l'animo deliberato dell1 on. Depretis di non tollerare, che neppure di una lira scemino /' mirale dello Stato, e di non ammettere alcuna nuova spesa senza i mezzi adeguati 'yer .farvi fronte (chè è il mezzo migliore "per conservare, il benefìzio non lieve finora conseguito alle nostre finanze); -prendiamo atto della promessa-di concentrare .gli ..sforzi nelT atterrare B ultima rocca del disavanzo, che è il corso forzoso, colla cón^ seguente Irasformazione e miglioramento del sistema tributario ; e di non cercare nelle pressure dell' esazione, che i modi più lenitivi d e sono pure i più iiiusti.
IL MACINATO
letture àt. direttore del corriere abruzzese
IV.
Nel 1869 il chiarissimo ingegnere Berruti, dietro prove dinamometriche istituito in alcuni mulini, cercò di stabilire quale fosse il rapporto tra un chilogrammetro di lavoro, eh1 egli scelse per unità di misura, ed il suo prodotto in farina; ed eccone i risultati:
chilogrammetri di lavoro per I fililo di macinato-
9205
unti
14917
11788 13710
chilogrammo ri di macinato per uu eavallo di lavoro
in 1 minuto 2.° in u«* ora
0, 00813 29, 33 (grano nostrano,
Piemonte)
0, 00305 18, 18 (grano duro Ta-
gtnrok)
00302 18, 07 (gran* d'Unghe-
ria)
22,90 (id. id.) 19, ti» (id. id.)
0, 0063(5 0,00547
Molti altri valenti meccanici, nello studio che. fecero d Ila struttura e potenza di speciali mulini, riconobbero anch' essi la necessità di definire siffatto rapporto, ma i loro sforzi non furono coronati da felice successo, e gravissime ne furono le discrepanze. Invero, ritenuto il lavoro rappresentato dalla forza di un dìnamo coinè unità di misura, e messa questa unità di potenza meccanica in rapporto con la quantità del grano macinato in un1 ora, essi ottennero risultati mollo oscillanti ed incerti; ed eccoli:
Prodotto di macinaz, chil. 21 a 22 (in buoni mulini americani)
chil. 45 a 30 (in altri simili) Kg chil. 28 a 32 (per grano lenero bagnato) Ég'chil 35 a 40 (per grano lenero asciutto) chil. 40 a 4$ (per macinatura a semolino)
Questo secondo quadro con le sue sensibili varianti n>lfa quantità del grano macinato in un1 ora dalla medesima forza di un cavallo vapore, infirma sventdcataniente i risultati degli esperimenti, che il Berruti dà per invariabili,
id. id. id. id.
L' oscillazione nelle su dette cifre, in dinamodi, dipinge a netto le oscillazioni du soffre il valore di rf, nella ripetuta forme!* q= ~t, e porge Y argomento piò sodo per bandire ogni dubbio, e dimostrare die il su-detto valore non possa determinarsi esattamente. In questa oscillazione permanente della forza utile occorrente, ai diversi prodotti di macinato, sia per quantità che per qualità, ehi non vede il margine, che v1 ha ^per detiuìrla, in cui vagola il solo arbitrio? E non infrange forS'i nel medesimo scoglio quegli che,lasciando a parte V uso della formo!a dell' Amministrazione, s'impegoli, p< r definire la sudelta forza, nella scelta dei coefficienti di rendimento utile, stabiliti dagl'idraulici su larghissima scala, dietro esperimenti dinamometrici eseguili in mulini forniti di normali apparecchi meccanici? E dato pure chela scelta del co e luci ente fossa giusta, e s'indovinasse di conseguenza la ver» quantità della forza utile, si ovvierebbe forse alle diurne oscillazioni di questa? Si è provato che no. Chi varrà poi a trovare il coelli-ciente di rendimento utile che andrebbe applicato a mulini di anormale meccanismo? Ve n' ha, e ne ho osservali molli in cui 1' acqua erogantesi dalla boccuccia della doccia coverta sflora la sola parte superiore delle pale del ritrecine senza colpirle, come dovrebbe, nel loro centro; altri in cui due sole delle pale ne sono battute; altri aventi un moto rotatorio rigidissimo negli alberi motori, sia per non essere questi perfettamente verticali, sia pel grave attrito che soffrono i loro perni nel profondo I buco escavato nella sottostante predella ¦ticchia), sia per la banchina situata in flP^i) non perfettamente orizzontale; altri fotfWÙ & macine composte di pietra nou dura, tanto che» martellate anche a colpo perduto, tornauo «¦
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per forvi franta (che è il mezzo migliore por conservare, il benefìzio non lieve finora conseguito alle nostre finanze); prendiamo atto della promessa-di concentrare fili sforzi nelP atterrare , ultima rocca del disavanzo, che § il corso forzoso, colla con-seguente trasformazione e miglioramento del sistema tributario; e di non cercare nelle pressure dell1 esazione, che i modi più lenitivi* ,f e sono pure i più giusti.
L' on. presidente del Consiglio dopo a-vere enunciata una sottile distinzione, osservando che se il governo e un partito :(come fu detto in altri tempi), egli non intende che un partito governi; e invocato il concorso di tutti gli uomini onesti, leali - e capaci, qualunque sia m parte politica alla quale appartengano; corichi ude toccando dei nuovi trattati di commercio e accennando alla non lieve difficoltà di contemperare l'esigenza del pubblico erario col culto glorioso della libertà' economica, al quale il Ministero intende rimanere fedele.
Noi crediamo che all' ombra di questi principi, temperati insieme e liberali, possa raccogliersi tutto il gran partito, che ama l'ordine e il progresso civile, la monarchia e 1' Italia.
APPENDICE 6
LA GROTTA DEGLI SPETTRI
LEGGENDA ABRUZZESE
PBB
BATTISTA DE LUCA
VI.
Fanciullo, che hai che piangi ?
Il fanciullo levò il v s », che lenova tuttora nascosto fra le roani e, quasi parlando a sè stei.o, sclamò: » È desso! la mia povera Lena mi dis
Àppfctóalos! poi al cavaliere, ohe stupefatto lo guardava metapre, così seguilo a dire:
Predetto di macinaz. =- chil. 31 a 23 (in buoni mulini americani)
id. chil. 85 a 30 (in altri simili)
id. = chil. 28 a 32 (per grano tenero bagnato)
id. = chil. 35 a iO (per grano tenero asciutto)
id. = chil 40 a 45 (per macinatura a semolino)
Questo secondo quadro con le sue sensibili varianti n»lla quantità del grano macinato in un1 ora dalla medesima forza di un cavallo vaporo, infirma sventuratamente i risultati degli esperimenti, che il Berruti dà per invariabili, e convalida semprepiù I' assunto che il valore di d nella forinola dell' Amministrazione governativa sia indefinibile in modo assoluto. Ma non à tutto.
Dagli esperimenti stessi, eieguiti con macinazione di saggio in diversi mulini della Provincia di Verona dall' Amministrazione governativa, per determinare il valore di rf, si ottennero risultati niente più confortanti, come dal prospetto che segue:
Macine Farine Dinamodi necessarii per mo-lire un quintale di grano
buone fine 780 a 1020
nedie 660 a 780
a gretse 850 a 660
mediocri fine 1070 a 1:100
¬ medie 900 a 1070
<1 grosse 660 a 90 )
infime fine 1450 a 1700
« grosse 900 a 1200
« Deh ! correlo! angelo della mia Lena, ehc ben siete desio, correte a salvarla la mia povera suora, che è ita ad attendervi sul monte. Còrrete, deh correte.... e faccia il Cielo che non sia troppo tardi !.... »
Ai quali accenti il cavaliere senza punto rispondere, affidale le briglie del destriero ad un ramo del faggio, ehe sorgeva dinanzi alla capanna della povera Lena, e detto « addio » al fanciullo, si diede a precipitoso oorso in direzione del monte.
Sublimo fu il cavaliere nella sua corsa su per lo scos-sceso pendice.
Il venticello gelato, che insieme all' umido brezzo, spirava fra quelle nude balze, agitava violentemente il pen-naechio di nere piume, che ornavagli il nero cappello ed il suo scomparire e ricomparire fra le angolose rocce del monte lo facevano credere un essere fantastico.
E il pastore tardivo, che radduceva il suo armento all' ovile appena lo scorse da lungi, tre volle si segnò di crocè sul fronte è tutto tremante ritornato frk suoi, rae-
battute; altri aventi un moto rotatorio rigidi^ simo negli alberi motori, sia per non èsser® questi perfettamente verticali, sia pel grave attrito che soffrono i loro perni nei profondo buco escavalo nella sottostante predella (na-ticchia), sia per la banchina situata in mudo non perfettamente orizzontale; altri focili di macine composte di pietra non dura, tanto che, martellate anche a colpo perduto, tornano ad essere lisce (stanche) dopo'esperimenti di macinazione di brevissima durala; molti altri, iu cui la metà della superlicie della maciua girante lavora utilmente e l'altra metà no, e cusl via via. In tali proteo condizioni di apparecchi meccanici, a che gioverà la scala dei coefficienti, formali con esperimenti dinamometrici da valentissimi idraulici in mulini adatto normali, come, ad esempio, quella stabilita dai signori Tardy e Piobert su diversi mulini di Tolosa? Ma per fissare le quote medie teoriche dei mulini, anche mhl costruiti e pieni di difetti, è indispensabile la scelta di un coefficiente di.rendimento utile, ma questo coelli-cienle ó come I" araba fenice, la quale
« Che vi sia ognun lo dice,
Dove sia mun lo sa ».
contò d' a\er veduto uno dei due spettri, che abitano li Grotta 1....
VII.
Sonò die ore, che la luna, rischiarando le tenebre d'una fredda notte di Novembre, illumina gli alti gioghi degli ap-pennini ed in specie la nevosa vetta di Montecorno, dove scavata nel masso esiste da secoli una Grotta.
Sul limitare di questo, che s' apre a picco sull' abisso, stanno diifl ombre immobili e confuse 1' uno nelle braccia dell'altro.
L' uno, che ha bruno il vestimento, bruna la chioma, brit-ne lo pupille, stringe al seno 1' altra, che ha bionda la cht«j ma, azzurre le pupille, azzurro il vestimento - e questo una mano, che inerte le pende giti pei fianchi, tiene streU'1 una bianca pezzuola su cui si veggono impresse delle tette»® rassomiglianti a piccole macchie di sangue.
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