CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876 |
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Parlatore facile, caldo, colorito, ha il talento dell'oratore parlamentare: sa frenare la sua parola, quando gli torna, e renderla mansueta, quasi insinuante, come sa abbandonarle ia briglia sul collo e spingerla a galoppo dirotto traverso biade e rigneìi, 1 Ma non credete che neppure allora iii il cavallo sfrenato che trascini 1'ansante cavaliere. - Anello allora il padrone è lui, e se gli talenta di stringere il morso, lo reude, sotto il suo polso di ferro, docile ancora come una ginolla da signora. Niente ornata, ma sempre chiara, la sua parola acquista dalla sua voce squillante tutte le più diverse sonorità metalliche, da quella dell'argento a quella del bronzo. Nessuno più abile di lui a suscitare una tempesta ia un'Assemblea con una frase, nessuno più destro nel dir Lutto senza sollevare burrasche, secondo che gli fa comodo. il suo ingegno non passò al torno della coltura - e quindi ba tutte lo scabrosità, lo ineguaglianze della maceria prima. Appartiene alla democrazia moderna , c h.a di questa le ambizioni irrequiete ina francamente espansive, cosi diverse dalle ambizioni con centrale e cenobitiche dell' antica demo-c'ìin-t uomo essenzialmente del suo Umpo, e del suo paese - ha le passioni mondane dell' uno e gli impeli, e le impazienze dell' altro. - Ama la viu per rivada, e per viverla bene - ai culla volentieri tra le soffici un bolliture e le cari rfette del ra«;>, del velluto-, ma ama :è.5ji eguale ardore lf lotti e la co. piraxùjmt, anche quando conducono all'ergastolo. - fc uuiuo da j»aper pori are con serena ed ilare dignità la cilena del galeotto, per pali iottism » - come di bjllaro con grazia *e»era una quadriglia principesca, per ambizione. Vero %!io éeiìa rivoluzione, ha fibra per farne e per dominarla cj* pari energh: vero figlio del mezzodì, ha 1' istinto arti-etico e qu*$i pccliej della sua terra. Là primi volta che lo incontrai da un amico comune , tgk a*e>a di recente perdalo un' amica a cui aveva con-¦¦+-;*{>* um calte jrdenleinen.e «devoto - la vedova del capo '.e dissennala spe?lizjon0 di Sapri che gli . f ergastolo del Borbjue, la vedova di l'i«aca- - té'eri >" jì!4 gli U custodia, di una propria fi- uucaio il suo rendiconto. Gli azionisti sono G18, i quali sottoscrissero per 1054 a-aioni. Le spese sostentile peri divertimenti ammontano a L. 6 S " t, Ma si eco atei questi stessi divertimenti diedero un lucro di L. così la Società ha speso del su^ solo L. 23,78. La Società ha capitalizzato L. 500 per fare un fondo di cassa. Auguro alla Società buona fortuna ed agli-azionisti divertimenti meno di rado. # '# # Piccole nolizie del giorno. Oggi a mezzogiorno^ de . e arrivare il Colonnello dei Bersaglieri da Ascoli-Piceno, il quale passerà in rivista tutta la truppa di guarnigione nel piazzale di S. Giorgio, alle ere i pom. Terrà un discorso di circostanza. Questa seta, forse per festeggiare 1' assunzione al potere del Ministero di sinistra, il nostro Prefetto apriià le sue sale ad una soiree. Sono diramali molli invili. He veduto poiché fervei opus in uno dei nostri caffè più accreditati. Molta quantità di geli e di dolci. Molli dolci sono stati confezionali in forma di pesce:. Vorià essere una caricatura? V Quella è per le signore. E arrivala una modista, signora Eléonore Poisson-d-A-vril, na.i-a di Chambery, che ha una Casa di seterie, lingerie,; e stoffe a buonissimo prezzo in Milano. AH' aperlura di ogni stagione fa uii giro per le province. E da due giorni all' Albergo del Pellegrino, e porla seco delle bellissime iridi sire di cachemire dts Judes, un tessuto semplice, leggiero che è una meraviglia. Si tratterrà tutt' oggi. Ecco una toiletie primaverile da pasteggio , secondo la »ignura PoissOu-d-Avril. Abito avana o chamois: gonna a mezzo strascico, ornala al basso da un alto plissé di fai Ho delio slesso cojlore. La tunica e la sopra gonna ornata da più ,ìJa di galloni di lana, formanti cammeo. La sepia-gonna si apre per di dietio, mediatile due svolli che partono dal basso e vanno a terminare nelle pieghe superiori. Un nodo gallonalo a lembi frangiali domina i due rivofli, e li attacca al disopra. 11 corsaletto è a lunghe falde arrotondale; il rivolto del petto è quadralo, egualmente guarnito da galloni di lana. Sulla tunica è messa un'elegante sacca in fail e dello stesso colore del plissé, tutta pieghettala ed ornata da galloni. Il Cappello capale in faiLe avana, con gerauii rosa; ed una lunga penna rosa di China che dal dinanzi va a cadere al di die Ho. CGNCEZIO ROSA è mor;o. É morto in Corropoli presso la desolati, consorte, jeri , altro di buon maltino, improvvisamente, appena levatosi di letto. Due B dopo, il triste annunzio ,, diffuse come lampo nella nostra citlà. Era un correre ansioso, ub domandarsi a vicenda, un leggersi negli occhi la comunr sciagura!. Pur troppo le cattive nuove non si smentiscono ma.il gione non giunge a discoprit e la verità, o peggio, si créa fantasmi che ralliene per reali* e colla tenacia di un imbecille li sostiene a dispetto del progresso cho cammina. Le elementari conoscenze sono quindi da considerarsi come un bisogno morale imperiosamente reclamalo- dalle esigenze nou meno dell' individuo che dell'intera nazione;, dell' individuo, perchè senza di esse mal saprà provvedere ai suoi all'ari; d.«Lla nazione, perche con uomini, ignoranti non si compiono per fermo falli grandi e gloriosi. Ebbene: che cosa si è fatto per Le scuole primarie dal giorno della nostra rigenerazione politica a tutt1 oggi'? Nulla, assolti -lamento nulla. Articoli di giornali, mozioni di deputati,, progetti naufragati, ecco la sommai di quanlo si è operalo dal 18ti0 al 187ó, toltane forse la legge Pitia, che uòn è che una brutta copia della legge Casati per ciò che riguarda le scuole primarie. Eppure una delle_ leggi più urgenti per la popolazione italiana è quella su IT istruzione elementare. La legge Casati è insudiciente, e se si esce per poco dal recinto dei grandi e piccoli centri dove», in rapporto de 1 La coltura degli abitanti le scuole sono più o meno frequentate, troviamo che la massa dei contadini sparsa per le campagne non partecipa punto al beneficio del sapere. É dovere quindi del Go\erno e dei Rappresentanti d-ella nazione, della slampa e dei cittadini che amano il vero progresso, di affrettare il giorno d'ella soluzione di questo problema, colla discussione di una legge soda e pratica che valga a darci abili insegnanti o frequentatori assidui e numerosi dai 6 ai li anni. É solo così che le scuole possono fiorire» I' istruzione espandersi e fare della crescente generazione uomini migliori di noi. E solo cosi che si potrà formare un vero esercito di laboriosi p colli agricoltori destinati ad eseguirò la grande manovra avente per obbiettivo di riconquislare la fertilità e l1 abbondanza perduta. Diversamente riuscirà vano ogni cenalo; il profitto sarà circoscritto a pochi; i giovani cresceranno ignoranti come i padri loro, e la Patria che tanto da essi a ragione si aspella» vedrà aggirarsi sul proprio suolo cervelli vuoti e superstiziosi,- inabili al maneggio così dei pubblici che dei privali negozi. F. Taffiobellì Direttole responsabile |