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Ai.no II.
Sabato 8 Aprile 1876
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La politica della settimana
Alia Camera dei Lordi in Inghilterra è entrata in discussione la proposta di legge sul nuovo titolo a darsi alla regina. L'opposizione non fu meno viva di quella che la proposta aveva incontrato nella Camera dei Comuni e nella pubblica op'nione. Lord Shaf-tesburg presentò una mozione, pregando la regina a non prendere il nuovo titolo, ma fu rigeliata con 137 voti contro 91. Ciò rende certo il passaggio della legge: non sappiamo però con quanta autorità e popolarità esca il Gabinetto Disraeli dalla lotta. Alla Camera dei Comuni Sir Northcote fece il giorno 4 l'esposizione finanziaria. Il bilancio dello scorso anno presentò le entrate in Ls. 77, IBI, 000 e le spese in Ls. IO, 421, 000 con un eccedente di 710 mila sterline. Le spese dell'anno
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slrare che si vuol far entrare la Francia nella via della Germania perseguitando il clero. E superfluo notare che ciò non farà il Dufaure, ma non permetterà nemmeno che i Yeuillot abbiano a ritenere queir influenza che esercitarono sotto il ministero precedente. Una nota laudativa pubblicata nel Moìntemr die' origine ad una polemica del Diritto contro i giornali oppositori di destra sul nostro ambasciatore a Parigi. Il Diritto scrisse che la posizione del sig. Migra a Parigi è equivoca dopo i recenti avvenimenti politici in Italia. Nulla dà a vedere finora se tale sia l'intenzione del ministro Helegari.
Dall' Oriente il telegrafo tace. Solo un telegramma da Ragusa in data 2 annunciava un combattimento a Grahovo nella Bosnia che durò sino alla sera.
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Istituto a volerla caldeggiare tra ì giovani a lei sottoposti, e pubblicheremo le liste dei soscrittorL Noi nutriamo piena fiducia che la nostra gioventù studiosa concorra col suo obolo ad onorare un illustre pensatore, una forte volontà, una vittima della ierocrazia in eterno lacrimata.
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I CARABINIERI
Da un egregio ed autorevole cittadino di Atri riceviamo in data del 5 corr. le seguenti considerazioni e rivelazioni, acuì diamo il posto d'onore, e che ci affrettiamo a dedicare al sig.; capitano Peracchi.
Ho letto nei N. 25 e 26 del Corriere Abruzzese V articolo sul P. Ministero ed il sig. Capponi, e mi han colpito le gravi considerazioni svolte sulla natura di un ufficio così elevato e spesso così mal compreso. Alcerto la dote precipua di un tal magistrato deve essere l'indipendenza del
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wwiueiiu uisraoli dalla lolla. Alla Camera dei Cornimi Sir Northcote fece il giorno 4 I1 c-sposizìone finanziaria. J1 bilancio dello scorso anno presentò le entrale in Ls. 77, 131, 000 p le spese in Ls. 76, 421, 000 con un eccedente di 710 mila sterline. Le spese dell1 anno corrente essendo di Ls. 78, 044,000 e le entrate di Ls. 77, 270, 000 il disavanzo sarà di 77 4 mila sterline. Laonde il ministro ha proposto di aumentare di un pernii/ V imposta sulla rendita, esentando però le rendile inferiori a 150 sterline. In tal modo si avrebbe un avanzo di 365 mila sterline.
il Senato francese ha preso una importante deliberazione, dalla quale rilevasi quanto essa sia differente dalla defunta Assemblea. Ila approvalo la proposta tendente a togliere Io stalo d' assedio. Era tempo. Ora non si attende che il voto della Camera dei deputali, il quale sarà senza dubbio affermativo. Verrà poi un1 altra proposta su cui le Camere avranno tra breve a pronunciarsi e sulla quale i radicali meneranno molto rumore. Noi parliamo dell' ammistia, che i pochi intransigenti vorrebbero si estendesse a tutti coloro che si ribellarono alle le/rgi della repubblica. Non sappiamo I" atteggiamento che prenderà Gambetta di fronte a questa proposta. Per ora conosciamo le intenzioni del Gabinetto Du-fa ore-Ri card, che sono nettamente ostili alla generale amnistia. Questi due ministri hanno dichiarato più d1 una volta che non vogliono saperne; però non è improbabile che, d'accordo altresì con Dufaurc e Ricard, le Camere abbico ad adottare un provvedimento, il quale apra la via del ritorno ai meno rei che spesso tono i più sfortunati.
Comincia l'agitazione clericale contro le tendenze liberali del ministero francese. I giornali come VUnicers si scalmanano per dimo-
iF iiiiui « se laie sia l'intenzione del ministro Melegari.
Dall' Oriente il telegrafo tace. Solo un telegramma da Ragusa in data 2 annunciava un combattimento a Grahovo nella Bosnia che durò sino alla sera.
I giovani dell' Università di Roma non ha guari iniziarono una sottoscrizione per il monumento da erigersi in Roma a Giordano Bruno. Essi fanno appello a tutta la gioventù liberale dei due mondi, e ci auguriamo che questa risponderà con nobile ed elevato entusiasmo.
Pochi anni or sono questo appello sarebbe stato forse inascoltato, nè sarebbe partito da Roma. Mirabile vicenda dei tempi ! Là, in quella Roma,' sede terribile della intolleranza religiosa, in quella medesima piazza ove venivano arsi coloro che non si piegavano ai pregi udi-zii ed alla tirannide clericale, sorgerà un degno monumento all' uomo che fu il più costante avversario del S. Ufficio, e il più grande apostolo della libertà di coscienza..
Noi facciamo plauso alla egregia iniziativa dei giovani universitari. Col monumento al filosofo di Nola il mondo civile onorerà tutti coloro chò, appoggiati nella fede incrollabile dei principi, son morti col sorriso sulle labbra e ripetendo le parole del Bruno:
Tu ne cede mtilis, sed contra audentior ito!
Le fiamme che in Campo de1 Fiori consumarono Giordano Bruno divennero in breve tempo il faro luminoso della società civile. E' necessario quindi che in quello stesso luogo 1 intelligenza abbia i supremi onori. Ivi si compia adunque una gran festa del pensiero e della libera coscienza.
Sappiamo che nel nostro Liceo la sottoscrizione è stata ben accolta. Noi stessi abbiamo pregato la presidenza del nostro
diamo il posto d'onore, oche ci affrettiamo a dedicare al sig, capitano Peracchi.
Ho letto nei N. 25 e 26, del Corriere Abruzzese V articolo sul P. Ministero ed il sig. C'apponi, e mi han colpito le gravi considerazioni svolte sulla natura dr un ufficio così elevato e spesso così mal compreso. Alcerto la dote precipua di un tal magistrato deve essere l'indipendenza del carattere, mercè la quale sfugga ad ogni indebita ingerenza e respinga con energia ogni passione. Quel dì in cui il cittadino perderà la fiducia in chi è Chiamato a rappresentare la legge, lo si vedrà barcollare e correre in braccio air anarchia. Pur troppo la nostra provincia non è stata sugli ultimi mesi edificata dal contegno di coloro che sono preposti alla P. S. Si son volute far credere infallibili alcune Autorità, e col pretesto di mantenerne il prestigio se ne sono garentiti gli arbitri.
Nel detto articolo Ella,, sig. Direttore, accenna ad arbitri commessi da qualche carabiniere, e deplora che in qualche caso si sia spiegata dui loro capitano una indebita ingerenza.
Pur troppo negli ultimi mesi anche questo mio paese ha dovuto soffrire mille arbitri per parte di un tale Andolfi, maresciallo dei RR. carabinieri, che fece rimpiangerci fin gli sgherri di una polizia, che a ragione potè chiamarsi una parodia della legge. Non vi dirò come nei pubblici caffè, ove trascorreva buona parte del dì, insultasse ai cittadini: non vi dirò come si permettesse per mezzo di un carabiniere far tradurre in caserma un egregio cittadino ed ecclesiastico, e lo malmenasse con parole per quanto offensive altrettanto basse : non vi dirò come si sforzasse di esagerare qualche processo, di cui sì occupa ancora ìj Autorità giudiziaria, e di cui a suo tempo v' informerò: non vi dirò (perchè il sapete) come con inqualificabili modi, maltrattasse parecchi cittadini nella Stazione di Mutignano, ai quali impedì di servirsi di una carozza da
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