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do ogni forma, spesso anche calpestando la legge, ma sempre con fìné generoso e con viste pratiche da raramente fallire. Asserragliò le porte della città e dispose la resistenza CQntro ai briganti senza gravare di un centesimo T erario comunale:^ Coli* acquisto è la "soppressióne dell' orto Derospi e della stradicciuola a mezzogiorno dell1 ospedale, aprì la via ai grandi friiglioramenti edilizi, é slargò la base degl'istituti di pubblica beneficenza. Oltre a ciò livellò la piazza del mercato, allargò parecchie vie interne,, rianimando i lavori del palazzo comunale e del teatro, con assai altre opere minori; tracciò una norma feconda ai suoi successori, che non poteva cadere indarno. Peccato che con sì lieti. auspici cominciavamo a salire il calvario delle nuove gravezze, come si può vedere dal bilancio del 1861, che già si eleva a lire 48237, 50!
Al comm. Irelli succedette nell1 ottobre del 1861, , avv. Muzi. Ingegno coltissimo, animo mite e di poc(a efficacia operativa, I studiósissimo delle formai; egli possedeva in- grado eminehto le qualità, ^he mancavano al sUijBpredecessore. §i sarebbe detto, che T'iinò completava l'altro § viceversa. Nel breve sindacato spese utilmente la sua squisita coltura .giuridica neir applicazione delle nuove lèggi e . dei nuovi ordini ^opaunali, ma non lasciò durabili vestigi aeìr opera sua.
Venne dopo nel giugno del 1862 il cav. Trosini. Intelletto elevato e comprensivo, fede incorrotta nella libertà, carattere freddo ma meditativo e leale , egli riprese la fecónda tradizione liberale , e con scarsi mezzi lottò per molti anni(con-trà i vecchi pregiudizi e i nuovi bisogni. Il suo uffizio non fu nè breve nè lieto.
iCrnnfli Hi giorn i irtrC nnppp. insigni In Sfìgna-
menlre ai*collettoriìsi accorda un premio del sette per cento. mQredikilia sed vèraì
2° Viola I1 articolo 29 del detto Statuto accordando al fisco' il dritto di sospendere 1' esercizio dei mulini, renderli disadatti alla macinazione, o farli, esercitare dai suoi argenti, senza pagamento del pigione al proprietario,, e senza 1' osservanza eli alcuna delle regole stabilite per V espropriaziane'a causa di pubblica utilità.
3° Perturba l'ordine pubblico e la calma generale, e ne fanno prova le migliaia di processi espletati per contravvenzioni dai tribunali correzionali.
4e Repde il dazio di soverchio peso ai contribuenti per le ingenti spese di riscossione.
5° Attacca direttamente / la libertà dell', industria,,
6° È stimolo continuò alle frodi, e alla demoralizzazione del popolo.,
79 Degrada la farina, la di cui buona qualità sta in ragione inversa degl' interessi dei mugnai, che cercano di ottenerne la maggiore quantità possibile nel minor numero di giri.
8° Produce, immensi danni per la chiusura di tanti moli ni, con che si lascia il monopolio ai mugnai meno onesti di dettare la legge a mòdo lorol" Col nuovo sistema:
Scomparirebbe il gratuito servizio personale itupost^ ai mugnai, quasiché non fossero cittadini , italiani : si reintegrerebbe nei possessori dei mulini il dritto di proprietà; la. tranquillità pubblica sarebbe pienamente ristabilita: si verserebbe nelle casse dello Stato la medesima somma che oggi si riscuote dall'attuale tassa, scemando ai contribuenti ire quinti dell1 imposta; la tassa sarebbe ripartita equamente; sarebbero affatto bandite le frodi; l'imposta sarebbe proporzionale alla quantità del genere che si converte in farina; i soprusi e-liminati: te farine ritornate alla buoua qualità: Che più ?
Ecco ora senz1 alto 1 a proposta di legge:
putariòtii, efi produrre reclamo motivate g Consiglio di Stato, laddove credessero ntert stati lesi- gl'interessi delle Provincie da anj-ipinislrate. Tale reclamo dovrà interponi fra quindici giorni dalla comunicazione dai^ ai prefetti, ed essere risoluto definitivanente dallo stesso Consiglio fra altri quindici gionj con decreto inoppugnabile.
Art. 7.° NMr corso del mese di le Deputazioni provinciali faranno il riparto per (fcmuni, ed i prefetti tra otto giorni daf compimento deUlavoro delle Deputazioni co-I municfìe/«uno ^ciascun Sindaco di loro di- i pendema il ^egulto riparto.
Art. 8.Infrante il mese di luglio i U-1 munì, che si credessero lesi dal riparto, pò- ' tranno gravarsene con reclamo motivato il-f nanzi ai Consigli provinciali, i quali dovrause risolverli dentro il mese di agosto; ed il pre- i fello nella prima quindicina di settembre par- ; teciperà a tutti i Sindaci l1 ammontare delfs f tassa definitiva imposta a ciascun Comune, r
Art. 9.° I diffalchi che potessero esseri [ accordati dal Consiglio di Stato a qualefe I Provincia saranno reimposti sulle altre, is I modo che la somma totale giunga alla cifra I primitiva stabilita a norma delf-art. 4. Cosìli pure pei diffalchi che venissero accordati dai I Consigli provinciali.
All' effetto che le Provincie ed i Comn&i I interessati a far respingere i reclami possac i amministrativamente far valere le loro ragioni, avverso i reclami anzidetti, "saranno que^s sommariamente pubblicati n ella Gazzetta ufi* I ciale a cura dei reclamanti nel termine ac*, cordato per reclamare.
Art. iéf Nel successivo mese éi ottoni le Giunte municipali dovranno ripartire p*j famiglie tra i loro amministrati la quota ci-1 ricala a ciascun Comune, escludendo da ejj*, scùna famiglia £igl1 individui che non ,DtH)J hanno compito il quarto anno; e non , conto di quelli appartenenti a faiB»^ie } riamente povere ed indigenti. . J
Tassando ciascuno individuo di ìir« * j si vprpà {>>" 'P.hini'ft flì «iA <»lin maii^ ner F , I
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rabili vestigi dell' opera sua.
Venne dopo nel giugno del 1862 P cav. Trosirii. Intelletto 4èlevaio e comprensivo, fede incorrótta nella libertà, carattere freddò ma meditativo e leale , égli riprese la feconda tradizione liberale, e con scarsi mèzzi lottò per molti anni, cpn-trà ì vecchi pregiudizi e fi nuovi bisogni. Il suo uffìzio non fu riè breve nè lieto. Grandi disegni ed opere, insigni lo segnaliarono. Primeggiano fra quelli il' canale d' irrigazione è gli studi della ferrovia ; nè devono obliarsi fra queste l'istituzione dell' asilo infantile (col generoso concorso del comm. Irei li) e delle scuole primarie di grado, ihferiqre ; l'impianto della scuola tecnica; lo StabiJimnnto della Banca; la migliorata illuminazione pùbblica; J'a. si-stémazione di molte strade interne; e» primate, più notevole di tutte, l'ultimazione del teatro! I tempi intanto maravigliosamente ingrossavano : finivano i 7 anni delle spighe grasse, e dietro l'ima-gine sorridente del Minghetti del 64, appariva la sparpa e lìvida faccia del Sella. I yòrfici delle pubbliche finanze minacciavano di sommergere la nave dello Stato, e il terribile nocchiero non tardò a versarne là zavorra sui comuni , e le provincia. Così il bilancio del 1867 si elevava a lire 153,408, 45; e il cav. Trosini, lasciando V uffizio nei principi del 1868, poteva esser lieto di Scampare a tempi più tristi!.,.
IL MACINATO
Premettiamo alla proposta di legge dell'avv. Cichetti, illustrata dalle lettere del nostro a-mico De Apgelis, le seguenti considerazioni che stralciamo da una relazione in proposito dell' autore.
II sistema attuale a base del contatore: i* Viola fragrantemente gli articoli 24, e 26 del.'o Statuto coir imporre ti mugnai V obbligo gravissimo di esigere il dazio in generi, ili recarlo al mercato, convertirlo in denaro, o versarlo, e tutto ciò gratuitamente,
bilita: si verserebbe nelle casse dello Stato la medesima somma che oggi si riscuote.daU'at-tuale tassa, scemando ai contribuenti Ire quinti dell' imposta; la tassa sarebbe ri partita equamente; sarebbero aflalto bandite le frodi; l'imposta sarebbe proporzionale alla quantità del genere che si converte in farina®;' i soprusi e-liminàti : le farine ritornate alla buona qualità: Che più ?
Ecco ora senz'altro 1a proposta di legge:
Art. l.° A partire dal 1.° gennaio........
e fino a quanda le circostanze finanziarie l' esigeranno,, è imposta una tassa sulla macinazione dei .cereali in sostituzione di quella prescritta con la legge del 7 luglio 1868, la quale cesserà di aver vigoro a tutto il 31 dicembre.
Art. 2.° La detta imposta verrà riscòssa alla ragione di L. 1,26 per ogni quintale di grano, e di L. 0, 63 per ogni quintale di
qualsiasi altro- cereale per tutto 1' anno........
salve le variazioni che potessero in seguito essere richieste dalle circostanze, da sanzionarsi dal potere legislativo; in mancanza delle quali l'imposta continuerà ad essere riscossa con la medesima proporzione.
Art. 3.° Sarà presunto che ogni individuo, dai quattro anni in sopra, il quale si alimenta di grano ne consumi due quintali annualmente, e quattro quintali consumino quelli che si nutriscono di granone ed altri succedanei; di tal che ogni individuo che abbia compito il quarto anno sarà calcolato come contribuente della macinazione in annue lire 2,52.
Art. 4,° Nel primo trimestre del...........
il Consiglio di StatOi tenendo presente la statistica del Regno, determinerà la somma, che con le proporzioni definite nel!1 articolo precedente, dev' essere riscossa a Utol,Q ,di dazio sulla macinazione anzidetta. Dentro lo stesso termine il'.. Consiglio ne farà il riparlo per Provincie, sulle basi della popolazione di fatto.
Art. 5.° Il Ministro delle finanze nel corso del mese di aprile darà ai prefetti'di ciascuna Provincia la partecipazione della tassa rispettivamente imposta, ed i prefetli ne daranno comunicazione alle Deputazioni provinciali di loro dipendenza.
Art. 6° Sarà in facoltà delle stesse De-
cordato per reclamare.
Art. 10." Nel successivo mese di ottoni le Giunte municipali dovranno ripartire per S famiglie, tra i loro amministrati la quota cj, I ricala a ciascun Comune, escludendo da cial l sciina famiglia individui che non incorai hanno compilo il quarto anno; e non temendo E conto di quelli appartenenti a famiglie noto, f riamente povere ed indigenti.
Tassando ciascuno individuo di lire si verrà in chiaro di ciò che manca per giun, I gere al compimento della quota dovuta dal § Comune. Il deficit verrà ripartilo proponici nalmente Sulla «fessa generale dei contri-1 buenti.
Sarà quindi formato in ciascun Comune un f ruolo di tutte le famiglie contribuenti con iai indicazione del dare rispettivo, e sarà affisso! alla porta del Palazzo Comunafe per Ia de-, bita pubblicazione non più tardi del 1.° no-, vembre. Coloro che se ne sentisse^ gravati! potranno, fra quindici giorni dall'affissione,! ricorrere al Consiglio ComunaleJl quale prov- l vederà tra i quindici giorni successivi: bene I inteso che i disgravii che- si accortìasserò, I debbono sovrapporsi anche proporzionalmente E in modo che il totale ammontare della riscos- i sione dovrà essere sempre eguale a quello I tassato al Comune dalla Deputazione, odali Consiglio Provinciale.
Il ruolo, cosi modificato dal Consiglio co-1 munale secondo le occorrenze, avrà una co-E lonna indicante -la somma definitiva dovuta 1 da ciascun contribuente, e sarà trasmesso noni più tardi del giorno 15 dicembre all'Esattore! Comunale, il quale, previo analogo avviso iil contribuenti nel corso del detto mese, avràK 1'obbligo di farne la riscossione coir aggioK del 5 per cento; e ne verseràM'importo ifl ¦ ogni prima quindicina del mese seguente, io- r cominciando da febbraio, nella ricevitoria prò*I vinciale.
Il primo pagamento dodicesima^ sarà fatto E dai contribuenti non più tardi del 31 gea-g nàio, e V ultimo non più tardi del 31 di-^ cembre.
Art. 11.0 Nel corso del......... si ripete-g:
ranno le medesime operazioni pel dazio da ri-e scuotersi nell' anno successivo, facendo quella , rettifiche che saranno richieste dalla variazioni j-della popolazione, e dalle mutate condizio» di ciascun contribuente:
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