CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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    « 11 signor Francesco Stuart, aiuto agente delle tasse in Teramo, già scolaro del Costantini, parlando con un cagnotto di prefettura, ebbe V ingenuità di-ricordare con affetto r antico maestro, e questo bastò per divellerlo dalla famiglia e mandarlo a Sulmona.
    « 11 cav. Alfonso Gentile, consigliere di prefettura, calabrese, uomo assai valente, onesto o liberale, notissimo air onorevole ministro Nicotera, ebbe anch' esso per telegramma un cortése invito, di prendere il largo, col divieto di tornare in Teramo prima delle elezioni.
    '< Il cav. Giuseppe Giannelli, consigliere delegato, gentiluomo perfetto e di grande coltura, fu pure costretto di allontanarsi in quei giorni in cui la provincia era caduta in balla di una vilissima turba, capitanata dal Maccaferri, spalleggiata dal Sibilla e dal Peracchi, della quale gregari ignobili erano certi segretari di prefettura ed alcuni intriganti amici del Sebastiani. « Non occorre dire che dopo le elezioni il Giannelli e il Gentile furono sbalzati, Y uno sotto-prefetto a Cento, Y altro consigliere a Reggio di Calabria (il Gentile fu nominato sotto-prefetto nel 1860, e l'esser galantuomo e liberale gli tolse di avanzare di uu sol passo nella carriera), poiché.così vollero il Sebastiani e i 'suoi bravi di Teramo!...
    « In questo modo, o lettori del Bersagliere si corruppe nella nostra provincia l'urna elettorale, diventata .pertanto l'olla podrida pei partigiani favori. « E poi si ha l'impudenza di accusare il ministero Depretis per il fatto, ormai già ristretto nei suoi giusti limiti, del MalagòL» 1 'fatti enunciati dal Bersagliere sono veri, verissimi, nò v' ha alcuno che potrà mai smentirli o attenuarli. Dove sono dun-
    _nni'_i_e t iri'ii ti ori ?_
    cusa di crederci ricalcitranti a nuovi sacrifìzii. Diamo una smentita a tali calunnie, facciamone ancora e sempre; ma ci si metta una volta nella via di diventare' un popolo veramente libero e grande. Non vi ha libertà vera in un governo che un abisso disgiunga dalla pubblica opinione; ma perchè questa non trasmodi, sostenga e non distrugga, illumini e nop imbarazzi, non sia inconsulta, ma ordinata, è mestieri posarla" sul suo vero sentiero, ora che la fede nei nostri, alti destini è in noi tutta risorta.
    A raggiungere siffatto scopo e per deliberare intorno al modo, i sottoscritti sono venuti nella determinazione di convocare nella città di Pescara pel giorno 50 corrente mese di Aprile all' una p. m. un'adunanza di cittadini abruzzesi.
    È un' appello che si fa in nome dell' ordine e della libertà, e quanti hanno amor di patria si affretteranno volentierosi, non ne dubitiamo, ad accorrere allo invito che noi facciamo, senz' altra ambizione da parte nostra, che quella di poter giovare alla causa nazionale con la modestissima opera della iniziativa.
    Pescara, 20 Aprile 1876.
    i promotori
    Nicola Marcone  Donato de Caris  Francesco de Angelis  Remo Fanella  Francesco d' Annunzio  Pio Mazzoni  Benedetto Capone  Cesare Pepe di Francesco  Francesco Cialente  Domenico de Luca  Ciro Roimaldi.
    Chieti.  È pubblicato un decreto reale in data 16 marzo con cui sopprimesi il monte frumentario di Guardiagrele e se ne investe il capitale nella fondazione d'una Cassa di Prestito e Risparmio a prò della classe agricola ed industriale meno agiata del Comune.
     In Chieti è arrivato da Napoli il valente pittore sig. Ponticelli, autore del telone dipinto per il teatro Marruoino e di altri stu-nendi lavori. C I±f
    vasi in Lanciano, siccome il topo della in mezzo il pezzo di formaggio, a tal rkkm* è rimasto impacciato, non ha benedetto, maledetto, ed ha commiatato i richiederti tm un « vedremo
    Non vi pare ora, Sig. Direttore, che, i Sindaci elettivi, l'Arcivescovo di Laum*\ non possa legittimamente sperare di stare J capo di quel Municipio?
    Ed ora vi racconterò un aneddoto. Prese».I tavasi non ha guari al Ricevitore del r^.1 stro di Lanciano un vecchio, bianco pera-l tico pelo, chiedente la registrazione diunàfcf il quale fra tassa, soprattassa e multa imper-! tava la spesa di circa 400 lire. A tale cifrai, vecchio cominciò a sbraitare e vomitare le so-f lite ingiurie contro Y iniquo governo, iaiq» -sempre, quando trattasi di cavar soldi; ed il Ricevitore lasciò dire fino ad un certo punlU ma poi gli chiuse la bocca, dicendogli, che ne» , del governo ei doveva dolersi, ma di suo fig^f piuttosto, che ha approvato la legge sult1 ai-1 mento della tassa di registro.
    Quel vecchio era il padre dell' onorevoli de Crecchio, di cui uno dei pochi voti, neuai passata sessione, è stato a favore di qM&l legge !
    L' onorevole de Crecchio è stato fra Dicesi che egli abbia scritto a qualche Sind^f del Circondario por ispiegare il suo ulti*! voto, e che abbia dato e riavuto in S. Affluì un pranzo campereccio forse anche per affi la opportunità di fare all'aria ossigenata é aperta dei campi la stessa spiega ai cap^n del suo partito. Si è spiegalo, a quanto sostenendo che non poteva non. votare a (sf I del Ministero una volta che trattavi ^ jJ semplice quistione di rinvio 1 Che l'otti vada in cerca di un para-caduta.
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    elettorale, diventata .pertanto , olla podrida pei partigiani favori.
    « E poi si ha l1 impudenza di accusare il ministero Deprctis per il fatto, ormai già ristretto nei suoi giusti limiti, del Malagò!..»
    I fatti enunciati dal Bersagliere sono veri, verissimi, nò v'ha alcuno che potrà mai smentirli o attenuarli. Dove sono dunque i corruttori ?....
    E, dopo ciò, chi potrà mai muovere censura al presente ministero se tenta di estirparli, come si fa delle male piante? Chi vorrà condannarlo se manda il Mac-caferri in aspre regioni  perchè impari che anche in politica è d'uopo l'onestà? Chi vorrà da ultimo tentare di persuadere il pubblico a non chiedere, che coloro i quali come il Peracchi e il Sibilla, contaminarono le urne e insultarono alla libera volontà degli elettori, vengano allontanati e seguano il cammino del Maccaferri ?...
    Cronaca Abruzzese
    Un meeting abruzzese
    Riceviamo il seguente invito ad un' adunanza di cittadini abruzzesi in Pescara per il 30 del corrente mese. A noi piace moltissimo che la vita politica si esplichi anche nelle nostre provincie, mediante la pubblica agitazione guarentita dallo Statuto; ma- a-vremmo desiderato, ce lo permettano i signori firmatari, che l'invito fosse meno vago ed indeterminato per avere maggior concorso di persone.
    CITTADINI ABRUZZESI
    V esultanza, con cui l'Italia tutta ha salutato il trionfo della Opposizione parlamentare, mentre rivela la impopolarità delle passate amministrazioni, conferma il bisogno, ormai generalmente sentito delle libere istituzioni.
    Si è falla a noi negli ultimi tempi lVac-
    Uhieti.  E pubblicato un decreto reale , in data 16 marzo con cui sopprimesi il monte frumentario di Guardiagrele e se ne investe il capitale nella fondazione d'una Cassa di Prestito e Risparmio a prò della classe agricola ed industriale meno agiata del Comune.
     In Chieti ò arrivato da Napoli il valente pittore sig. Ponticelli, autore del telone dipinto per il teatro Marrucino e di altri stupendi lavori.
    Aquila.  In Sulmona è stato nominato dal Comune il prof., de Nino alla direzione delle scuole ginnasiali. I professori ginnasiali presentarono una viva protesta. 11 sindaco rispose che chiunque dei professori crederà di non potersi adattare ai provved menti del Consiglio, rimane libero di prendere le risoluzioni che meglio crederà opportune. A questa risposta uno dei professori si è già dimesso.
     È uscito il 1.° foglio di stampa dell'opera del sig. Domenico Ciàmpoli: Sulmona a volo d'uccello. Sulmona tip. mun. di A. Angeletti.
    LETTERE FRENTANE
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    Lanciano 2) aprile 7G
    Fra i progetti del nuovo ministero v'ha quello di estendere la capacità elettorale e di fare che i Sindaci sieno elettivi. In fatti di principii non v' ha nulla di più bello e di più desiderabile; ma venuti all'attuazione, io credo che i più cari sogni finiscano in un incubo ed i più gai colori si oscurino. Ecco un esempio. Dovendosi procedere alla nomina della Direzione degli Asili infantili di Lanciano1, sono risultati Vice-Presidente il Vicario dell'Arcivescovo, e componente la Direzione il suo più fido canonico, il Reverendo Casalànguida! Nè questa pestifera tendenza al clericalismo ammorba solo la classe agiata e colta, fatte le debite eccezioni, si sa; ma anche la operaia. Ed in fatti questa, ricostituita la propria Società, voleva benedetta dall' Arcivescovo la bandiera; e quel povero Arcivescovo, che pur tro-
    .........- v : "
    un pranzo campereccio forse anche pera^l la opportunità di fare all' aria ossigenata aperta dei campi la stessa spiega ai caporion i del suo partito. Si è spiegato, a quanto drceatI sostenendo che non poteva non votare a fay0rjÌ del Ministero una volta che trattatasi dj U( I semplice quistione di rinvio! Che l'onore^.! vada in cerca di un para-caduta.
    La Corte delle Assisie di Lanciano hagj^l dicalo il brigadiere dei R. C. Patroni, impa,f tato di avere con un pugno ucciso un talBuvcjI di S. Vito, e difeso egregiamente dal notissimoI avvocato sig. Filoteo Pellicciotti. Il verdettol dei giurati è stato negativo: e questo verdettol che dovrebbe rimanere incensurato, perchè il la espressione della coscienza dei giudici dell fatto, ha trovato dei feroci censori in persone! che forse odiano i carabinieri o perchè ne invidiano la professione, o perchè ne ttmono fl-nanco il nome. Contra reali abusi, si gridi sempre e poi sempre; sta bene: ma queste vociare di piazza, questo malignare tutto e tutti, questo insinuare continuo e questa mania di sentenziare a capriccio e secondo le proprie passioni, mi sembra che ad altro non menane che a corrodere ogni più santa istituzione.
    Piccolo Corriere
    Prendo la parola per un fatto personale.
    Un giornale di Roma, il Bersagliere, organa, dicesi,tt ministro Nicotera, contiene una corrispondenza teramana' data 18 corrente, in cui si legge ciò che segue:
    « Del Maccaferri e del Peracchi il Corriere Abniut si è occupalo molte volte ed acremente. Del Sibilla soHn* si è taciuto. Io non so quali rapporti passino tra 0;giovai direttore del Corriere, signor Tafflorelli, e il cav. Sìbili'-credo anzi il TaflLorelli abbastanza indipendente e sottrati» ad ogni influenza. Nondimeno, l'aver salvato il Sibili-»"1 suoi attacchi non mi ha fatto mai una buona impresi'* Eppure noti c' è uomo più del Sibilla che, non spio elezioni politiche, ma altresì, e forse in maggior grado, elezioni amministrative, abbia mostrato una partigiana»* * qualificabile ed un assoluto disprezzo d'ogni riserva yiensì ad un pubblico funzionario. »