CORRIERE ABRUZZESE - Annata 1876
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     14tO 
    ai tribunali ordinari per ottenerla, converrà forse per i due terzi delle Opere pie della nostra provincia spedire prima commissari' prefettizi , e poscia, riuscite inefficaci queste primordiali misure, promuovere altrettanti scioglimenti, di amministrazioni e mandare delegati con pieni poteri. Quando si finirebbe? Dove trovare tante persone idonee per tali uffici?
    Alcuni giornali a rimediare in parte a questi seri inconvenienti hanno proposto di restituire ai Consigli di prefettura la facoltà di approvare i conti delie Opere pie, eom« si pratica pei conti comunali. Senza dubbio questa modifica mentre da un iato esonererebbe la Deputazione provinciale da gravi seccaggini contabili, renderebbe più facili e più espedite alle prefetture le quistioni in tale materia; e senza offendere sostanzialmente i principi a cui è informata là legge, v'introdurrebbe una modesta ed utilissima innovazione, massime per -la maggiore speditezza e regolarità del servizio. Ma basterebbe essa per rendere più efficace il freno dell'Autorità su questa gelosissima amministrazione? Per verità non vorremmo pronunciare un giudizio assoluto, ma ne dubiteremmo assai.
    Comunicazioni
    Dal Cav. Ranalli, sindaco di Montesilvano, rb'-pvinino il seguente comunicalo,- iQ risposta all'altro «lei sig. D'Angelantonio. Siccome dallo stesso comunicalo rilevasi volere il sig. Ranalli fare - appello al potere giudiziàriov cosi allora sarà il tempo di accertare i fatti. Epperò oggi dichiariamo ; chiusa la polemica.
    Sig. Direttore del Giornale vi Corriere Abruzzese
    Teramo
    V. S. ha creduto pubblicare, dichiarandolo estraneo, uno scrittoci Antonio d' Ange-
    falsi i. fatti di dispotismo, di prepotenza ed ingiustizia, come falso è il maligno aneddoto immaginato tra me, Muzii e la maestra, falsità che verrà convinta dall'Autorità Amministraliva e dal Potere Giudizi ano.
    Ed ora una riflessione. Il riscuotere la fiducia degli elettori, e per ben sedici anni, è argomento d' onore per ogni cittadino; quindi dall' essere io slato Sindaco per tanto tempo, non me ne può venire che stima; e le parole del d' Angelantonio su questo fatto, non sono da'ril*ene>6 ctìo come 1'espressione di un rancore.
    Fiducioso di vedere pubblicato nel prossimo numero del suo giornale la presente dichiarazione, la prego di gradire i sentimenti della mia stima.
    Montesilvano 7 maggio 78.
    Devotissimo G. Ranalli
    Ed ecco poi un'altra lettera firmata dalla signora Farrone;
    Egregio Signor Direttore ;
    Mi rivolgo alla sua cortesia perchè nel prossimo uumero del giornale da lei diretto voglia far inserire la seguente dichiarazione; e le ne anticipo i più sentiti ringraziamenti.
    Nel comunicato diretto da Montesilvano al Corriere Abruzzese, ed inserito nel numero 36 si asserisce essere io vittima eli inginsìe veg7 sazioni di quest' amministrazione municipale. E véro che fu fatta una ritenuta sul mio stipendio del mese di settembre di L. 8, 36, ma tanto avvenne non per la ragione indicata nel comunicato, ma bensì per avere io principiato le lezioni dell'anno scolastico ih corso 6 giorni dopo dello stabilito; che perciò il mio stipendio anziché dal Ì0, incominciò a decorrere dal 26 detto mese. ' *
    E poiché tale provvedimento fu adottato per tutti gì'insegnanti del comune, così non l' ho ritenuto come un torto che ini si è voluto fare; e dichiaf.o anzi che devo rispetto e gratitudine all' amministrazione, al Sindaco e di lui famiglia per tante prove di benevolenza che
    Giustino che si seguono in questi giorni, p» chi, illuminazione, suoni di campana, cortes? sica, globi arrostatici, nulla manca per il pubblico. Fi «anco la distribuzione #M pi ai poveri v' ha nel programma. Pattern et ti
    censes
    La stampa localo conferma lebroienoti^ che noi già dammo sullo spettacolo. I! Pami I ha un completo successo. V Ugo! ni canta di- 1 vinamente tutto il primo aito; nel 5 atlo I vide gli allori con la Lorini che è una Mar, I gherita fragorosamente applaudita. Il Gnrcia I (Mefrstofele) dice egregiamente il suo Dio del 1 V oro, e l' atto finisce tra le grida entusiasti- 1 che del pubblico. La scena delle croci ha I grande interprete nel baritono Masi ; e la f I romanza della signora Treves nel quarto atfo I è giudicata di un effetto sorprendente e vie» I cantata inappuntabilmente e con grande efi- I cacia. Gran parte del merito dello spettacelo I vien data al direttore d' orchestra Levati Cat- E zìi Inni.
    Aquila.  S- è inaugurato il Circolo iti I Gran Sasso d'< Italia, sito al 1° piano del pa- I lazzo Betti, con un trattenimento musicale.
    Alla Corte d' assisie, avendo tre donnole- I stimoni deposto evidentemente il falso, furono I dichiarate in stato d' arresto.
     Il consiglio scolastico provinciale rigettava la deliberazione del comune di Sulmona con la quale era stato, come dicemmo in altro numero, esonerato il cav. Doruccl dalla direzione delle scuole.
    L' economato ha fatto ( inventario del s^- 1 minario di Sulmona. Al vescovo si è lascialo tanto luogo da starvi U scuole teologiche " I il refettorio. j, 1
    Avveniva a Pratole paligli a un inceuP I nella casa abitata da due maestre 'elementari- I Accorse la popolazione numerosa, e l'inceBli! si spense. ià I
    L' associzzione operaia designò come' j coraggiósi in cotesto frangente gli opefal Blasis Antonio e Bernabei Loreto. ,
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    stesso comunicalo' rilevasi volere il sig. dannili fare - appèllo al potere giudiziario," così allora sarà il tempo di accertare i fatti. Epperò oggi dichiariamo chiusa la polemica.
    Sig. Direttore del Giornali il Corriere Abruzzese
    Teramo
    V. S. ha creduto pubblicare, dichiarando-seno estraneo, uno scritto "di Antonio d'Ànge-lanlouio,-dove st fa ingiuria alla mia onoratezza. Veramente, e pel carattere di chi scrive, e per un riguardo a me stesso, stimando poco .decente scendere a simili risposte, avrei portato in silenzio le spudorate menzogne del d'Angolati tonio, ma andandoci del mio decoro e dell' onore della maestra elementare di questa Stazione, stimo opportuno di scrivere una parola a tino di prevenire i pettegolezzi e le dicerie dei maligni.
    Djchiaro dunque che sono completamente
    APPENDICE
    MOLTO RUMORE PER NULLA
    COMMEDIA IN 5 ATTI DI W- SHAKESPEARE Versione italiana di A. ACQUA VIVA
    (Continuazione, vedi N. prec.)
    Messo  Ad un signore? Un signore; ad un uomo? Un nomo..... e pieno delle più bello virtù.
    Beatrice  Verissimo! è un uomo pieno, ma pieno di sé stesso. Non vi è che fare, siamo tutti mortali, ed ognuno ba i suoi difetti.
    Leonato  (al Messo) Non vorrei che malamente interpretaste mia nipote, chè àvvi una specie di gioconda guerra tra messer Benedetto ed essa; e, senza mai venire ad uno scontro, vi è una continua scaramuccia di spirito fra loro.
    Beatrice  PoverinoI ci nulla vi guadagna; noli'ultimo nostro conflitto, dei suoi cinque spiriti quattro se ne fuggirono 2appiccando, ed ora un solo lo governa; cosicché se gli rimane .-pirito sufficiente per mantenersi caldo, lo divida per metà col suo cavallo; non restandogli altra ricchezza che q'^llo, per esser riputato una creatura ragionevole. Chi è oi d il »uo compagno? È solito ogni mese cambiare d' amico
    Mi 10)9,
    le lezioni dell'anno scolastico in corso 6 giorni dopo dello stabilito; Che perciò il mio stipendio anziché dal 80, incominciò a decorrere dal 26 detto mese.
    E poiché tale provvedimento fu adottato per tutti gl'insegnanti del comune, così non I' ho ritenuto come un torto che mi si ò voluto fare; e dichiaro anzi che devo rispetto e gratitudine all' amministrazion-e, al Sindaco e di lui famiglia per tanle prove di benevolenza che continuamente da essi ricevo.
    Montesilvano 8 maggio 1876.
    La maestra elementare mista Farrone Francesca
    Cronaca Abruzzese
    Chieti.  Un largo manifesto, firmato dai signori Andrea Marcone e Luigi Mezzanotte annuncia alle nostre popolazioni le feste di S.
    Messo  Possibile ?
    Beatrice  Possibilissimi}, la sua fede è come la foggia del suo cappello: cambia ad ogni forma.
    Messo  Veggo che quel signore non è inscritto nei vostri libri.
    Beatrice  No, e se vi fosso brucerei la mia biblioteca. Ma, V8 ne prego, chi è il suo compagno? Non àrvi ora qualche accattabrighe che voglia far con esso lui un viaggio all' inferno ?
    Messo.  E sempre assieme al nobile Claudio.
    Beatrice  Oh Dio! lo affliggerà come un malanno; lo si prende come la pesle, e non tarda chi lo prese a diventar matto. Il Signore aiuti il nobile Claudio ! se ha preso il mal i=g benedetto, la cura gli costerà per lo meno mille lire.
    Messo  Baderò a non incorrere in disgrazia con voi, signora.
    Beatrice  Badale pure, amico.
    Leonato  È impossibile che diventi pazza, nipote mia.
    Beatrice  No, finché non venga il caldo nel mese di gennaio.
    Messo  Ecco, s' avanza Don Fedro.
    (Entra Don Pedro, seguito da Baldassarre e da altri; Don Giovanni, Claudio e Benedetto);
    Don Pedro  Buon messer Leonato, sielo venato ad incontrare il vostro disagio, mentre , uso del mondo :è di e^ vi tarlo.
    Leonato  Mai non venne il disagio in mia casa nell'immagine di Vostra Altezza; anzi quando V. A. sene va, viene la tristezza, ed il contento parte.
    il refettorio..
    Avveniva a Pratole pMigna un incendio nella casa abitata da due maestre 'elementari Accorse la popolazione numerosa, e rinceadiò si spense.
    L'associazione operaia designò come i p^ coraggiosi in cotesto frangente gli operai De Rlasis Antonio e Rernabei Loreto.
    In Pacontro, la sera del 1. corrente, veti, nero a contesa 11 persone, a causa di alcuno vaccine che pascolavano abusivamente in terreni altrui. Tre persone restarono gravemente ferite. La giustizia informa.
    ECHI BELLA PROVINCIA
    V ^ S'S- Maestro Dati ha interesse che si noti che la messa in musica eseguila in Campii alle memorie della sig * Marziale il 27 scorso meie, e da lui diretta, è composizione
    propria. Eccolo subito contentalo.
    # #
    *
    Lettere di amici da Penne oi mettono in grado di nffer-
    Don Pedro  Siete troppo volenteroso al fastidio. Questa è vostra figlia, io credo.
    Leonato  Spesso me lo ripeteva sua madre.
    Benedetto  Ne dubitavate forse messere, che glielo chiedeste?
    Leonato  no, mssser Benedetto, perchè in quell' epoca eravate fanciullo.
    Don Pedro  Pigliatevi questa risposta, Benedetto: da ciò possiamo arguire quello che siete, diventato uomo. (Volgendosi ad Hèro) Veramente la damigella molto somiglia al ! padre: siate felice, «ignora, perchè la vostra somiglianza è quella d' un uomo d' onore,
    Benedetto  Corpo di tutta Messina! se messer Leonato non fosse di lei padre, essa non avrebbe sulle spalle una testa così somigliante a lui.
    Beatrice  Mi meraviglio come ancora parliate! nessuno vi porge attenzione.
    Benedetto  Come, mia cara Ironia, vivete ancora?
    Beatrice  Può forse morir l'Ironia finché le da cagione di vivere messer Benedetto? La cortesia stessa diventerebbe Ironia so vi ci presentaste.
    Btnedelto  In tal caso la cortesia sarebbe una tradì-* trice: ma il certo è che tutte le donne mi amano, fuorché voi: disgraziatamente il mio cuore è di ferro, perchè uo« ne amo nessuna.
    (Continua'