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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   a solleticare il nostro amor proprio che ci spinge, ad appropriarci le cose che si debbono agli altri popoli. Eglino adunque dissero : i nostri maggiori son nati da sè stessi : qni nacque il nostro primo padre, qui fu la sede che in tutta la terra si scelsero i nostri Numi. Ed ecco in campo l'Autonomismo il quale in se contiene una vera contraddizione.
   La patria, onde uomo è nato, a se trae con tale'dolcezza che non si lascia cader di mente per cagione niuna. Pare, che questa dfsposizione sia da natura, vedendo noi che anche gli uccelli volanti per aria amano i loro nidi, e l'erranti fiere al lor covile si ritornano; dobbiamo dire però, che in ciò la natnra abbia virtù soltanto in alcune condizioni so-• ciali che non spengaoo, se non accrescano l'amor patrio; Se una delle cose naturali che più ci scalda il cuore di affetto verso il luogo in cui bevemmo le prime aure di vita, è quel nostro inchinamento ad esercitare la nostra sensibilità, ad amar tutto anche le cose incapaci di corrispondere al nostro amore, onde spesso con piacere si rivolge la no» stra mente a quelle cose che fummo usati di vedere animate nella nostra fanciullézza, in quella dolce stagione della vita che i giorni ci scorsero limpidi e sereni, che si accese il nostro cuore a quelle passioni, le quali per tutta la vita c'infiammano;*sarà stata vigorosa questa no-» stra suscettibilità di sentire e di amare in tutti i tempi del progresso umano? Non vediamo noi, che il cqore umano si chiude e si fa doro nella miseria, che s'isterilisce nei lunghi e profondi dolori ? Or dunque i popoli sono meno inchinati ai dolci sentimenti, quanto più sono barbari; e perciò sotto questo aspetto ne' primitivi tempi la carità del luogo nativo pòco scaldar ci doveva. Oltre a ciò, se l'uomo in tempi civili può dire: La mia patria'ini ha nutricato saviamente ed onestamente, mi ha guérnito di onesti insegnamenti, di ottimi costumrc di buone leggi che mi guarentiscano dall'arbitrio del forte, malvagio ed ignòrante come sempre da malvagi e da ignoranti circondato, e che posso io meritare a quella onde tanti beni ho ricevuti ?... se, per l'opposto, a chi la patria fé rovello, se patria non vi
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