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mina, possiamo congetturare, che i popoli deboli per Io più si sieno personificati in una femina, come i Galati o Celtae veitres in Galatea, quei forti e conquistatori in un maschio (1 ). Per non moltiplicare gli esempi ci-contenteremo di dire, che le 50 Daoaidi sembrano tante colonie deboli e cacciate dall'Egitto settentrionale, pei loro 50 cugini^ figli di Egitto, popoli forti ed oppressori dell'Egitto Niliaco. In Euripide, le Supplici, dicono le Danaidi di questi cugini che volevano dominarle come viri col dritto del forte:
Di questi emblemi e degli Dei non hanno Tema non han que'soelLerati audaci; * E le mani rapaci '
Quindi, o Padre, da noi non asterranno : Empi cani furenti, in gran dispetto Hanno il dovuto a'sommi Dei rispetto. A ciò risponde Danao :
Fama è però ehe più de'cani i lupi (2) Valenti sono, e del papiro (3) il frutto Non .prevale alla spica (4) Soggiugne il coro :
... Ma natura Essi ( Egizi J han d'insane furibonde belve, E guardarsene è d'uopo. Come dice altrove :
Trista, perduta e di malvage pugne Avida sempre e non satolla mai
H) Gli antichi usarono vir per indicare il forte ed il marito che esercitava la sua forza e potestà sulla donna sotto la sua piena tutela ; da che l'espressione Sallustiana: si vini em voUis, e quella di Virgilio, arma vmumqvr cana. Per questo il Vico lascloasi andare all'animo, che i maschi fosser tipi delle aristocrazie che esercitavano la signorile lor forza sopra le plebi serre, simboleggiate.come femine. Talvolta le donne sono le forze generatrici della natura, come le 7 plejadi che furono le prime ninfe.
(2) Il lupo era simbolo non solo degli Argivi licaonici ma principalmente di Danao. Nella piazza di Argo era un lupo ed un toro di rame atteggiati in modo, che sembravano venire a zuffa l'un contra l'altro. Gli Argivi li riferivano ad un'augurio di Danao. V. Plut., vita di Pirro.
(3) Proprio degli Egiziani.
(4) Cibo della gente Pelasgica.
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