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È d'Egitto ( e ta l sai ) La schiatta rea che a questi lidi or giugue Con brune nari e bruna Ciurma, e propizia è al suo furor fortuna, alle quali parole risponde lo stesso Danao:
Molti qui pure troveran, che al caldo v
Del mezzogiorno esercitar le braccia.
E ciò dà così nel vero, che, quando il banditore egiziano dice alla Danaide :
Alla nave, o sciagurata, Al mar, su via, tosto venite; o ch'io, Con dcspotica forza strascinandoti, E con la verga di chiodi pesante Percotendoti a sangue, sul naviglio Ti metterò. Là ti farò deporre ' Questa tua pertinacia . . . questa risponde:
Deh non sia mai ch'io l'acque rivegga Dove più vigoroso il vi talsangue> Ne'mortali fiorisce (1). Ed allo stesso banditóre che dice :
Guerra tu dunque ecciterai. Vittoria Sia con gli uomini e forza! Pelasgo risponde :
... E questa, Terra Pnr troverete d'uomini abitata Non beventi vin d'orzo (2).
Euripide credea sì maschia la fortezza dei figli dell'Egitto che alle Danaidi fuggitive dal maschio sciame ihsultatorj empia genia di Egitto, fa dir da Pelasgo:
Voi d'argivo legnaggio ! Somiglianti Alle Libiche donne assai più siete,
( i ) Plutarco, de Iside et Osiride, pone che l'onda del Nilo faccia molto a pinguedine, e, quest'onda da alcuni si tenea per feeondante in guisa da far produrre alle donne fino a sette figli ad un parlò.
(2) Erodoto, 1. II, c. 37, 77, metta ohe gli Egizi bevean tino tratto dall'orzo, la qiìal bevanda induceya, secondo Aristotile, molto sopore : Onde i Pelasgi, perchè bevitori di Tino, si dicon più forti e generosi.
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