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sabina, per quaóto possiamo ritrarre dal contesto di Varrone, che aggiunge a quanto ayea detto di Cascumy item significarli in Atellanis aliquot puptm senemj quod Osci casnar appellant ; della qnal voce lo stesso Varrone presso Nonio Marcello, c. 11, dice: more majorumuUro Casnares arripiuntj et de ponte in Tiberim deturbant. Oltre a ciò la prima parte di questa voce composta è storicamente sabina, e la seconda nar fanciullo, secondo Jannelli, lscr. Os., p. 69, non sembra non esser tale.
IV. CATA. Questa voce sabina significava acuto, secondo Varrone, VI., de 1.1 Di fatto presso i Romani il dio Catius attendeva a render vafelli i fanciulli, ed a Catone venne ]uesto cognome dal perchè aveva esperienza di. molte cose al dire di Plutarco, vita di Catone il maggiore, di Cicerone, de amicitiaj 1.1, c. 11, e di Ennio che canta: egregie cordatus homo Catus Aelius Sextus. I Latini fecero accoglienza a questa voce.
V. CERES. Servio, I. I. v. 7 dell'Eneide, vuole che i Sabini facesser nome di Cerere al pane, non altrimenti che frumentum appellavere Cererem Athenienses, vitem vero Bac~ chum Thoebanij secondo S. Clemente Alessandrino, nel principio dell' esortazione ai Gentili. Par che venga dall'antico verbo cereo creo, tanto più che, secondo Festo, in voce Maiutanegli antichi carmi Saliari si ha Cerus manus e duonus cerusesj cioè creator bonusj sonando manus e duonus quanto buono, perchè da duonus fecesi bonus > e manus cor-
v risponde all'antico manis onde, immams, al dire dello Scali-lìgero, od a manuos buonoj secondo Aelio Stilone. Varrone, 1. V. p. 62., Diei principium man$j quod bonum> antiqui dice-bant manumj ad cujmmodi religionem Graeci solebant dicere (fòa ayatzòv.
VI. CREPUSCULUM. Fu anche voce sabina, secondo Varrone 4 V. p. 62. Significavadubioj e veniva da creperò; perchè nSl crepusculo è dubio se tuttora sia giorno o già notte. Da ciò le cose dubie dicevansi creperaej e i Crepusci in Amiterno si denominarono dal perchè nati in quel tempo, come i Luci in Rieti perchè nati prima luce.
VII; CUPENCUM. Servio, all'En. 1. XII, v. 539.
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