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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Nec Dii texere Cupetfcum dice che il sacerdote io lingua sabina avea nome di Cu-penco j come il Flamine ed il Pontefice presso i Romani , ed aggiunge che i Cupenci erano sacerdoti di Ercole. L'Abate Giovenazéi riferisce della gente Gnpencia riscrizione, D . M . O . CUPENC1US . FELIX . V . A . VII. O . CUPENG1US. CIMENIUS. F1LIO. SUO .PIISSIMO. F. ( 1 ).
   Vili. CYPRUAf. Livio, I. 48, racconta che i Sabini, posati in Roma alla salita dell'Esquilie, oggi S. Maria Maggiore, denominarono Vico Ciprio un borgo, e Varrone, 1.1. IV. c. 32., vuole che tal voce significhi buono. Questo vico cangiò l'antico nome in quello di scellerato pel fatto di Tanaquilla, che ivi fece passare il carro sopra il cadavere paterno.
   IX. Curie. Questa voce significava asta in lingua Sabina, dicendoci Ovidio, ne'Fasti, 41, v. 477:
   Sive quod basta Guris priscis est dieta Sabìnis, e come ci, fanno testimonianza Macrobio, Satur01, 9, e Fe-sto. Questa voce fu quella che diede il nome a Giunone Curite, a Marte Quirino, alla città di Guris o Cere, ed ai Quiriti tanto Prisci della Sabina, quanto di Roma. Lo stesso deve dirsi di Curis padre de' Falisci, secondo Tertulliano, e dei Gureti o Coribanti.
   X. DE PESTA. Alcuni vasi posti nelle mense degli Dei presso i Sabini si usavano ancora dai Romani fino ai tempi di Varrone il quale, avendo osservato che gli antichi scrittori greci dicevano deTrspuav una specie dL vasi, congettura, che il radicale di depesta H fosse disteso dalla Grecia nell'agro sabino e romano ( de 1.1., IV 4 p. 43. )
   XI. FEBRUMj onde FebruariuSj al Jannelli (2) sembra giustamente derivato dal persiano Fervardin j nome del mese, nél quale credevano i Persiani, che i mani de' toro parenti andassero vagando per la terra, della quale superstizione rimangono tuttavia delle tracce negli Abruzzi. Il rivolgimento della parola, proprio della lingua persiana,
   (i ) Della Città dCAveja ne9 Vestini, p. XXXIII.
   (2) Jerographia Criptica veterum gentium, p. <67.
   v^ooQie