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quelle che derivano dalPU latino breve nelle parole sdrucciole p. es., Cùmule — Spettàcule — dvCiracul^, ecc.
Questo nostro E muto non è proprio l'è muto dei Francesi, ma gli somiglia moltissimo ; insomma esso ha l'ufficio di non far terminare crudamente in consonante la parola, ma farla chiudere in un suono quasi inarticolato — Serve, come si direbbe in musica, di smorzatura.
Trascriverò questo E muto, come lo trascrive 1' Ascoli, così: e.
Questa nostra qualità caratteristica, oltre di semplificar molto lo studio del vocalismo Teramano, ha un'influenza grandissima su tutta la Grammatica; e nella Morfologia e nella Sintassi vedremo quale influsso eserciti sulle flessioni dei nomi e dei verbi, e sulla formazione e costruzione di essi.
S'intende che le vocali finali accentate si pronunziano come in Toscano; p. es., Celta — Magnò — Luneddl.
Dove troverete quest'accento ', è segno che quella è la vocale tonica; p. es. Ommene
Dove troverete l'H in cima o in mezzo alle parole (fuori dei casi, in cui la Lingua generale lo richiede, come in ha, che, ecc.) è segno che 11 succede l'aspirazione — Veramente ho esitato molto prima di ammettere che il dialetto Teramano avesse l'aspirazione, parendomi quest'aspirazione contraria alla sua natura di dialetto che tende piuttosto all'addolcimento dei suoni — Ma dopo matura riflessione, ho dovuto riconoscere che l'aspirazione ce l'abbiamo — Non crediate già che sia l'aspirazione dei Tedeschi, e neppure quella dei Fiorentini o degli altri Toscani ; no, la nostra è leggerissima, è quasi impercettibile, ma aspirazione è — Infatti impedisce l'elisione per apostrofo di una parola terminante per vocale, e seguita immediatamente da un'altra cominciante pure per vocale — p. es., si dice — L'ommene — ma — Lu hùne (l'uno) — Ciò succede principalmente nel dileguo di G iniziale o mediano — p. es., La batte (il gatto) — Fehùre (figura) — Nelle lettere dell'alfa-