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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 48 -
   63. Pare che sull'R ci sia poco da dire. Solo che iniziale pronunziasi con gran forza e con suono anzi raddoppiato — Rre — Rrenne.
   o
   64. Frequentemente come l'L subisce la metatesi — Frab-beche — Scruppejóne - Strippe (Stirps) - Craìtà (Castrare).
   65. Si assimila spesso col C. Pecche e coll'M Pe'mme.
   66. Quando è finale nella preposizione Per - ed è seguito da una parola cominciante per vocale, non solo scomparisce esso R, ma anche la vocale che lo precede - P'aff&gejónc.
   67. RB resta intatto Arbere. Il Toscano invece l'ha mu-
   * o o
   tato in LB.
   68. Intatto quasi sempre, sia iniziale, sia mediano. Solo si muta in M quand'è iniziale — in Meni (venire); e si dilegua e fa aspirare la vocale rimasta iniziale — in Holbe (yulpes).
   69. Qualche volta si muta, o, come dicono i linguisti, si rafforza in B - Sbrevugnàtc — N'abballe — Che'bbù ? — Si'bbive - ma soli questi casi si danno.
   Per NV vedi N.
   W
   70. Abbiamo bisogno di questa consonante dell'alfabeto inglese, e la usiamo ad esprimere il V, quando si trova fra due vocali - Gpiuwànne — Lu wére — Siiwere.
   o o o v o
   F, PH
   71. Resta intatto quasi sempre - Per NF vedi N.
   S, SS, SC, CS, PS, ST.
   72. Questa consonante per noi è sempre aspra; ignoto ci è l'S dolce dei Toscani.

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