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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 52 —
   io8. GN resta intatto meno in puneje. Tralascio di parlare, parlandone tutti gli altri, di prene e Cunósce. 105. GV anche intatto - Sangue - Lengue, ecc.
   i io. Iniziale, intatto - ed intatto pure mediano, dove eziandio il Toscano l'ha mutato in D - Strdte - Maire - Patre - Latre
   O O    — Spate, ecc.
   in. RT resta pure intatto - Artiche - Articbele - meno
   1 O O O
   in Spirde.
   112. TATE e TUTE - abbiamo comune col Toscano l'apocope dell'ultima sillaba, e l'accentamento di quella rimasta -Carità, ecc.
   Per NT vedi N.
   113. Iniziale, intatto - bene spesso riceve la protesi di A -Adotte - passa in T solo in Talcfine (Delphinus).
   114. Mediano fra due vocali, o tra una vocale ed una consonante, purché la seconda vocale non sia la tonica, si muta sempre in T - Nute - Pete - Quatre - Rite - invece se è la
   r .00 ^*- O O
   tonica, resta D - Hudé (gaudere) - Suda - Un solo esempio ho visto di passaggio in C - Fraceche.
   115. Ho detto (82°) che ND si assimila sempre; ora aggiungo che il nostro dialetto in quest'assimilazione non soffre eccezioni, come gli altri dialetti del mezzogiorno, ossia non fa scempia l'NN, ma la mantiene sempre raddoppiata - Fon-neche - Sinneche - Guinnele - Unnece. Insomma per noi è
   o o o o o o o o *•
   costante la legge'fcosì espressa dal Diez - 11 D si assimila, e /'N siiraddoppial- (i).
   (i) Gramm., tom. I.Ipag. 218.

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