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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 77 —
   CAPO II. Derivazioni dei verbi.
   § i° — Derivati con consonante semplice.
   17. Le differenze tra le nostre derivazioni verbali da quelle toscane si riducono tutte alle già dette differenze fonetiche.
   r8. Riteniamo il suffisso latino ICARE, ma la forma romanza, che in italiano è EGG, noi la mutiamo in ejà - Blanchejd -Guerrejd - in ciò ci accostiamo piuttosto alla forma provenzale e portoghese (i).
   I sostantivi però, che si formano da questi verbi, ritengono la forma toscana - Manegge - Curtegge.
   19. ULARE e C - ULARE si apocopano in ulà ed acchià.
   20. Medesimamente quelli in TARE, SARE, TIARE, e SIARE si apocopano in Fa, Sa, Già e Za - IZARE in i%à.
   §2° — Derivati con consonante doppia.
   21. Per tutti questi derivati non vi è per noi che l'apocope e l'accentazione alla tonica - ìllà, atta, ettà, uttd.
   §3. — Derivati con un gruppo di consonanti.
   22. ANTARE ed ENTARE apocope ed accento come sopra - ASCERE, ESCERE, ISCERE, apocope senza accento.
   CAPO III. Composizione delle parole.
   23. Non parlerò della dottrina di questa composizione, e neppure della composizione nominale, perché in ciò il nostro dialetto segue il toscano nel comporre i suoi nomi dal latino. Solo
   (i) Ivi, pag. 368.

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