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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 79 —
   nome, Eccheluvi. Più abbiamo due forme ignote al toscano, ed una almeno al latino, di questo avverbio. i° Ess% - quando l'indicazione si riferisce al luogo dov'è la persona, a cui la cosa è indicata, come se l'indicazione fosse nello stesso avverbio. Esse lu vi - che tradotto a lettera suonerebbe - Eccolo costà dovè tu sei ; 2° Elle. - quando il luogo indicato non è occupato da nessuna delle due persone, né da quella che parla, né da quella a cui si parla ; il quale avverbio unendosi al pronome si apocopa, e fa Ellu vi. Questo potrebbe essere il latino Ellum. Dunque il nostro dialetto ha tre forme (con maggior proprietà delle lingue latina ed italiana) di Ecce, e sono - Ecche, esse, elle.
   32. Oltre Dove, abbiamo anche l'interrogativo, Donnei lo spagnuolo, Donde; il portoghese, Onde ; il provenzale Ont ; il valacco, Una (i).
   33. Hic - A questo è più simile il nostro Ecche, che il toscano Qua. L'antico francese aveva Equi (2).
   34. Da Illic non abbiamo formato nessun avverbio ; da Illoc, si, Loche (là).
   35. Istic - abbiamo fatto- esse - e per aferesi - Ssà (costà). 3 6. Unde - riteniamo solo nelF interrogativo - De Donne ?
   (de undety; lo spagnuolo, De donde? (3).
   37. Non abbiamo formato nessun avverbio con - Inde -Hinc - Illinc - Istinc - Alicubi (per quest'ultimo usiamo sempre - Nghe n'andrà parte).
   38. Di Deorsum teniamo le forme circoscritte. - N'am-monde - N'abbatte.
   o »
   39. Siamo più esatti nel formare da retro - arrete - i toscani fanno addietro, indietro.
   40. Nella formazione degli avverbi di tempo seguiamo il toscano, soltanto jeri quando si unisce con sera, scompare, e fa così - sere - che vuoi dire, jersera.
   (1) Cf. DIEZ, op. cit, tom. II, pag. 433.
   (2) Ivi.
   (3) M-

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