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41. Degli avverbi di grado manchiamo di Molto, cui suppliamo con Assi. Vuoi dire che si ode e si capisce Molto, ma esso non è del vero dialetto. — Per gli avverbi di negazione vedi la Sintassi.
42. Non solo manchiamo delle particelle corrispondenti alle latine per l'interrogazione ; ma ancora degli avverbi, con cui il toscano ha cercato supplirle, Mai, Pure ; usiamo, sì, Forse.
§2° — Preposizioni.
43. Molte delle differenze nostre nelle preposizioni dal Toscano sono fonetiche, come Dapù (J>ost, dopo}, juste, (juxta), ecc. e perciò le tralascio.
44. Manchiamo, quasi affatto, della prep. In, supplita dall'avverbio Là o dalla prep. Nghe (cum}.
45 Cutn ha varie forme per noi. - Che, Cù, Ngbe - quest'ultimo come fosse un Con capovolto.
46. Sino, Infino a (dal lat. Signutn) per noi diviene fine a -N^inende a (il quale è usato anche dai Toscani), ed ancora Mur'a.
§3° — Congiunzioni.
47. Delle congiunzioni noi non abbiamo né Ancora, né eziandio (etiam); sono sostituite con Pure. (V. la Sintassi N. 21 Sez; 2a).
48. Manchiamo pure di Affinchè, ma abbiamo Acciocché (ut, quod).
49. Ignoriamo appieno l'uso di Imperciocché, Conciossiaché (nam, quia); ma usiamo solo, e di rado anche, 'Pecche.
50. Giacché, per noi sta più invece di quum che di nam o quia.
51. Alla congiunzione che, quando deve indicare il congiuntivo, usiamo prefiggere un oc; per esempio: Ha dette acche te n'avisse jite.
O •/ Q