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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 87 —
   mio, un figlio mio, si dice : ri'amiche de lu mi, nu fijje de. li mi.
   22. Il pronome dimostrativo in forma d'aggettivo, Cbeste (questo), Chesse, Chelle, quando è unito al pronome indeterminato, nu, na, ecc., noi facciamo concordare il nome non col dimostrativo, ma coll'indeterminato ; p. es. : volendo dire, una di queste sere, uno di cotesti libri, noi facciamo na sere de chiste, nu libre de chisse.
   o o v „ o
   II pronome Sto, Sia unito con sera, notte, mattina, si muta così : Jinotte (stanotte), Massere (stasera), Mandemàne (stamane).
   23. Usiamo alle volte il pronome indeterminato Hune come per perifrasi di modestia; p. es. Hune vurri parla,ecc., e vuoi dire, io vorrei parlare.
   24. Manchiamo, già ho detto, di Altri ed Altrui, e perciò non l'usiamo sotto nessuna forma. In loro luogo usiamo i casi obliqui di Addre od Andre, ed il latino Hune (unus}.
   25. Non impieghiamo mai Tale pel pronome indeterminato, ma ben lo usiamo coll'articolo per quidam.
   CAPO IV.
   Genere e Numero del Nome.
   26. Qui il Diez (i) ha preso un equivoco dicendo, che il pronome congiuntivo neutro italiano Lo, può rinviare ad un sostantivo concreto che rappresenti un'idea generale ; p. es. È ella medico ? Io lo sono ; e peggio ancora : Siete la sorella di N ? La sono. Quest'è un francesismo bell'e buono, sia detto con tutta la riverenza dovuta al Maestro. Noi invece di questo francese lo usiamo la particella ce, e nel caso diremmo Si mmétccbe
   (i) Ibid., pag. 84-

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