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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 91 —
   CAPO VII. Costruzione del verbo.
   § i° — Infinito.
   44. Non conosciamo affatto il così detto infinito indipendente, ma usiamo sempre in suo luogo il presente dell'indicativo ; p. es. Io dir bugie ! - Ji diche li buscije !
   45. Non usiamo infiniti puri se non coi verbi - VuU - Puté
   - Sapé - Lassa e Fa - Per gli altri verbi usiamo sempre l'infinito colla prepos. De ; p. es. È necessareje de cumen^à.
   45. I verbi Vede - Bendi per reggere l'infinito hanno bisogno della preposizione Ad ; per es. Lu send'a'mmeni - Lu vet' a' ppiji.
   46. L'infinito Fa, preceduto dalla preposizione a nelle interrogazioni, usasi invece di Perché ? A qual fine ? P. es. Ch'i menute a ffà ? - Che pirV a' ffà? - Questo è anche dell' uso toscano.
   47. L'infinito preposizionale cambia la preposizione latina ad (ciò solo però coll'ausiliare Habere) con Da e non con a, come nel toscano - Aie da scrive - Ho'a scrivere.
   'o o
   48. Con Andare - noi rigettiamo l'infinito preposizionale e prendiamo l'infinito puro. Per ciò ci accostiamo al francese che dice : - Vas te concher - Così noi : Va'mbì - va ad empire -Che vi ffà i che vieni a fare ? - C'è un esempio del Delfico -Ne 'mmù ji vede, lu tijane ? - Anzi, se io non m'inganno, questa è eziandio costruzione latina, perché pare che quella lingua rigetti essa pure l'infinito preposizionale coi verbi - Ire - Venire
   - e dice per es. - Venturus est judicare - Vado Romani iterum crucifigi - II Diez mette solo il supino in um (i). Questa però
   (i) Ibid., pag. 219.

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