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24. Dove il toscano esprime la negazione per mezzo di Homo, rinforzandolo con epiteti, come nato, ecc., noi usiamo aneme -
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con l'epiteto qualche volta di vive. (Modo francese, ante vivante); per es. Ne mmuje vede mangile n'aneme.
Ordine delle parole.
25. L'ordine quasi costante delle nostre proposizioni è questo: - prima il soggetto, poi il verbo, quindi l'oggetto o l'attributo. Non si soffrono inversioni, come nel verso di Dante — Anastasio papa guardo - noi - Guarde Nastaseje pape.
26. E quindi non alteriamo mai l'ordine che il genitivo non siegua il nominativo da cui vien retto ; per es. Degli altri poeti onore, ecc. Hunòrc de l'iddre puhite.
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27. Qui il Diez (i) ha preso un altro equivoco, dicendo che in italiano si possa scrivere La di lei casa - 11 di cui volere. Neppure noi conosciamo questo solecismo.
28. L'aggettivo attributivo per noi ordinariamente va sempre dopo il sostantivo ; per es. Ncva bianche - Mana nire - e non
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mai - Blanga neve - Lo stesso avviene pei participi - Se povero e galante uniti ad uomo si mettono innanzi, è perché per noi, questi due aggettivi e sostantivi uniti insieme formano un solo sostantivo - Puveróme - Galandóme.
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29. Degli avverbi. - Assi - si pospone anche ali' aggettivo; p. es. : Fandelle bell'assi. Gli altri avverbi si frappongono tra il sostantivo e l'aggettivo; p. es. Nu 'ggiovenc cuscl ìnmelte - e così negli aggettivi fatti superlativi - Lu palaie In cchiù 'rrosse.
30. I nomi numerali con l'articolo precedono per noi, come pei Toscani, il sostantivo; p. es. Lu prime jurne - lu terze tóme. Senza l'articolo vanno dopo - Carle Quinde (2).
(1) Ibid., pag. 415.
(2) II DIEZ, a pag. 419, ha messo, per esempio, italiano « Libro tir ! » ma forse sarà uno sbaglio del tipografo.