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rispondergli il Toscano - Affogarsi in un bicchier d'acqua. - E a chi non è buono a nulla si dice - E vatt'affucà, ovvero, Vatfanniìie.
AfTumiù. Trans. Infondere, immergere.
Agjfldeje. Nom. prop. Egidio. Cbes-s'è ttutte mastr'Apgì ; si dice così quan-
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do si offre tutto quel che si abbia di una cosa. Il modo di dire ha origine dal fatto seguente. Un negoziante di vino vendè ad un oste una salma di vino; consegnatagliela, fu invitato da costui a far colazione ; accettò egli, e, mentre mangiava, veniva sforzato dall'oste a mangiare, il quale sempre gli ripeteva Chess'è 'ttntle. mastr 'Aggi (cosi aveva nome il negoziante). - L'equivoco stava, che intendeva l'oste tutto il pagamento finire in quella colazione, mentre il negoziante era convinto che il Tutte si riferisse solo alla colazione.
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II fatto sta, che il negoziante aspetta
ancora adesso il pagamento del suo
vino, e vorrà aspettare un bel pezzo !
Afille. Egitto. Me pare hi more
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ile, l'Aggitte, si dice così a chi ha il colorito molto bruno.
Aggranni. Trans. Guarentire. Q_uasi volesse intendere che col guarentirla il garante accresce il valore morale della persona guarentita.
Aggrotta.. Trans. Conservare il vino nella grotta ; ed il vino così serbato si dice : VMa^grullate - In questo senso non l'ho visto nel Vocabolario.
Ahuzzi intrans, vale il Toscano : Ingozzarla male.
\]fievAc,Lu pinne, o,piane del'Ajicule. Il Muzii lo chiama Piano dell'Aglicola ; il Palma, Piano d'Aicola. È un piano, vicino a Putignano, altro villaggetto del nostro Comune, ricco di belli ulivi, e dove nascono molte erbe ritenute
! per medicinali. Il popolo dice che nella J notte che precede il primo di Marzo ci sia in quel piano una gran processione di tutti quelli che sono affetti dai morbi gallici, e che vanno a raccogliere colà erbe buone a sanare i loro mali. E poi la mattina si proverbiano fra loro, e si dicono - E ttu pur live hi palijotte ; e Un hi stannarde - E ttu
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i facive da prijore, ecc. E ce slave Tirzeje
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\- E ce llave Caie, ecc.
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! Aje ed Ajje. Si". Aglio. ±,'aìiè l'a-\ ile clic. Ile coce, è la cepolle, si dice
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\ così a chi non vuoi palesare il vero i motivo della sua collera o del suo malumore.
; Ajjaccià. Trans. Sdrajare, per lo più , riflessivo, sdrajarsi. Dal latino, Adia-
> cere.
i Aiienà. Trans. Comunicare altrui
> **
\ la propria malattia, si usa anche in metaf. e rifl.; p. es. Ajj'ajjettate la rogne - La tigne s'ajjelte.
\ Ajjumbrà. Trans. Aggomitolare. Dal
< latino, glomero. Vedi 'Jjombre.
\ Ajutasse. Rifl. Sbrigarsi, affrettarsi;
( p. es. Ajutate a ffà ssi piatte.
\ Albe de II mosche. Alba dei ta-
) l'ani.
Alef. La prima lettera dell'alfabeto ebraico ; nel nostro gergo vuoi dire^ fame, miseria. I Napoletani dicono
i Aleffe. Chi sa che non venga da quel-
( l'apertura di bocca che si fa pronun-
i ciando Alef, che al popolo paia come i il principio di uno sbadiglio, che si j faccia per fame ?
\ Aliasse. Il latino Alias. In gergo \ vuoi dire - bastardo - e s'intende così. \ N. -V. alias mulo. Questo mulo si sop-- prime per dovuti riguardi, e resta solo ; Aliasse.
Allaccia. Intrans. Camminar cele-remente ; p. es. Vite cullù cum'alìacce.