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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 112 —
   vura sua sta nel fare i più matti sgambetti senza intrigarsi nelle pieghe della lunga bandiera. Sarà d'un'altra volta il descriver quest'uso, che mi si dice trovarsi in molte altre città d'Italia, fra le quali a Susa.
   Appallattasse. Rifl. Litigare, venire a contesa.
   Appangisse. Aggrinzirsi la pelle ;
   Appiccichi. Trans. Appiccicare. Li parole je s'appicciche su'minocche, dicesi di chi è lentissimo nel parlare.
   Appiccicogfne. Add. Appiccaticcio.
   Applzzì. Trans. Entrare appena, capire a stento, e si dice dei cappelli che non entrano in testa, di un luogo dove non si può entrare per la folla, e si dice pure in metafora di chi vuoi parlare sempre lui, e non lascia luogo
   per l'etimo!, vedi Pange.
   Appandusctasse. Rifl. Divenir as- ; ad altri. N'de fa' pbiizì na parole. " ^ 0*^^*0
   malico. Vedi Pandosce. s Appretta. Trans. Seccare con grande
   Apparabunà. Trans. Dar il para- i petulanza. Si usa il part. pres. di questo
   gone ai rasoi. i verbo, come sost. Apprettande, noioso,
   ( . t i •! '
   Apparala. Quasi sempre il rifles. Darsi la parola, promettersi scambievol-
   insopportabile.
   Appummctte. Trans. Oltre il senso di mettere le lenzuola e le coperte del App«Hccci«»e. Rifl. Litigare. Vedi j letto fra il materasso ed il pagliericcio,
   mente.
   Pellicce.
   Appatellà
   ed Appatuccbià.
   usa solo. N\e sa che s'appatelle, o s'appatucclìie ; non si sa che cosa dica.
   Appellutneiià ed Appcllnng'à. Solo si usa così: Appellungacce; p. es. JV poche ci appellunghe, ecc. Poco ci vedo, poco discerno.
   Appennavestite. Sin. Cappellinaio.
   Appennecasse. Rifl. Appisolarsi. Vedi Penneche.
   Appcrsine. Prep. Infine.
   Appetir. Sf. Si usa soltanto cosi: N'apptse de huve, significa due grappoli d'uva tenuti insieme pei gambi da un filo, per uso di appenderli o venderli.
   Appetecà. Trans. Andare a paro di qualcuno nel camminare, e metaf. Appetecà hune, non farsi da lui vincere
   f o r.
   in qualsiasi operazione o disciplina. Il Muzii usa in questo senso Appedare, che secondo il Vocabolario ha t un'altro significato.
   Appezzendì. Trans, e rifl. Fare, e divenire pezzente.
   il Toscano Rincalcar il letto, per noi il senso più comune è il metaforico cioè : Appiccicare a qualcuno una persona o un'ufficio, sgraditi, pesanti, noiosi. Così si dice di una madre che è riuscita a.dare una sua figlia o brutta o passata, in matrimonio a qualche giovanotto un po' balordo. Ha fatte, ha dette, e jj'a 'ppummesse la fijje.
   Appuntimi]. Trans. Mettere in un puntone, usasi per lo più in metafora. Appundunl hune, ridurlo in modo da fargli perdere ogni autorità ; ed il rifl. anche metaforico, perder l'animo dopo qualche sventura o mortificazione.
   Apparta. Appurtassela fra dò persone, condursi bene fra loro. È il fran-
   o
   cese Se porter. E di uno che sa fingere bene, ed ingannar altrui, si dice: Cume l'apporte\
   Appuzznnisse. Rifl. Divenir puzzolente.
   Apugtele. Sm. E n'abititele, di uomo
   .M " « r o o'
   assai ignorante, com'erano gli Apostoli prima della Pentecoste.
   Aqucle. Città dell'Abruzzo. Noto

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