Stai consultando: 'La grammatica ed il lessico del dialetto teramano. Due saggi', Giuseppe Savini

   

Pagina (123/207)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Copertina      Pagina


Pagina (123/207)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Copertina




La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 124 —
   Cappeje. Sf. La perquisizione giudiziaria, e quindi : Fa la cappeje.
   Cappellate. Sf. Lodola, da quel ciuflfetto, che ha sul capo.
   Capplà. Trans. Frugare, andare in cerca, e principalmente, frugare, visitare le tasche.
   Caprenaturc. Sf. Capruggine delle botti, ed il capo dell' accetta o delle zappe in cui vien introdotto il manico da noi detto, Scote.
   Caprone. Sm. In gergo, Grossa sbornia.
   Capuecenelle. Sf. Sorta di ballo indigeno.
   Capuzzllle o CapeectIIe. Sm. Ragazzo caparbio e permaloso.
   diramane. Sn. Calamaio. Per noi, come pei Toscani, ha i tre sensi di vaso da scrivere, pesce, e livido agli occhi; e su questi facciamo un grazioso bisticcio. Quando uno è andato in qualche sito, e vi ha ricevuto delle busse, e ne porta i segni nelle lividure agli occhi, gli si dice proverbiandolo : T'aje mannaf a Ggiuleii te li secce, e tu m'iii
   6 o'o ro o
   'rpurtate lì caramane.
   * o o
   Carclòfene. Sm. Carcioffo. Metaf., grosso naso.
   Carda o Fa la carde. Metaf. Lavorare assai poco, come fanno i cardatori.
   Cardeechle o Carteechle. Piccola chiesa rurale ad un miglio ad oriente della città. Se ne solennizza la festa nella 3" domenica di settembre, e vi concorre un gran numero di cittadini, i quali si spargono per le circostanti colline a far ribotta ed invece di onorare la Madonna Addolorata, che è la titolare della Chiesa, onorano Cerere e Bacco. Il piatto rituale di quel giorno è la porchetta, che in quei tempi si mangiava in ogni casa anche la più
   misera. E perciò quella domenica vien chiamata, Lu Sande Cartecclrie. Questa
   o Co
   chiesina fu fondata nel 1512, e prese il nome di Cartecchio dal nome della contrada che era Carticula o Carterula, o Caterula; nome, che secondo il Palma (S. Ap. v. 4° p. 164) indica, che si poteva dimostrare la cessione, P infeudamento o proprietà di detto territorio caduta sotto una convenzione, mediante una piccola carta o cartula. Poco distante da questa chiesa era un convento di Benedettini, ora distrutto, detto lAVbatia Sancii Benedirti in Caterula. (Ivi, pagina 204-205).
   Cardinale. Sm. Te facce Cardenale, modo di minaccia, che vale: ti rompo la testa ; perché, rompendosi, la testa si colora di sangue e viene a farsi su di essa quasi un cappello rosso, come lo portano i cardinali.
   Cardarelle. Sf. Sorta di funghi mangerecci.
   Cardllle. Sm. Cardellino.
   Carecate. Tentila carecat'a hune.
   u o oc
   tenergli riserbato qualche castigo o rimprovero.
   Carestose. Add. Chi vende caro tutto.
   Carota. P. es. Elemosina ; è nel Vo.-cabolario. Abbiamo un bel proverbio. Ci fa la carda, è ricche e ne lu sa.
   J V ' 00
   Cardine. Sf. Fico secco, dal Latino Carica.
   CarnasefÓne. Sm. Carne floscia e vizza, e si dice Nu carnascióne a chi ha le carni così.
   Carnassale. Sm. Carnasciale. Li Carnassile, noi s'intende le persone mascherate. Ed i bambini vedendole, gridano, Li carnassile ! Li carnassilel ora
   O (> .
   però questo grido poco si ode più.
   Cantavate. Sm. Uomo stupido, intronato.

Scarica