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ìHabbe. Sf. Gabba, voce antiquata. Da la habbe a hune, burlarsi di lui. La
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babbevellane, pioggia minuta, che non si cura, ed intanto danneggia la salute, perché i contadini non usano di ripararsi da questa pioggerella minuta.
Iladde. Add. Alto. Haddarelle, ai-tetto. Haddarelh, baddette de vine, ai-fi O o tetto di vino. A la lìadde, a la hadde,
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sopra, sopra. A la hadde, al più, al più.
Halandlne. Sf. Vivanda speciale del Natale. È il francese Galantine. In Toscana ha altro significato.
Blalene. Corre questo detto: Molto bene, disse Haltne, quanne vidde la mojja tirine. Questo HaUne sarà il celebre
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medico latino, Galene ?
Halltte. Sf. È il francese Guerite, nel medesimo senso di Casotto che serve di ricovero alle sentinelle.
Hallarlje. Sf. Galleria ; per noi ha il significato di salotto da ricevere.
Halle. Sm. Gallo, Vale fa lu halle, lu hallucce. Metaf. voler primeggiare, comandare a bacchetta ; e di questi si dice : Halle putende.
tinnirà. Intrans. Jn gergo vale parlare, da :
Mangile. Sf. Ganascia, dente, e perciò, Sfangate, Sm. Sdentato. Magna a' ddò hanghi ; è il toscano Scuffiar a due palmenti.
•lappe. Happclille, Happarije, Hap-póne, tutti napolitanismi, che hanno per noi il signifigato medesimo di Guappo, Guappone, ecc. Soltanto noi l'usiamo in quest'altro senso dai napoletani : Na cosa prubbcte happt, cioè eccellentissima.
Harbizzà. Sempre col dal. di persona, Garbeggiare.
Ilarofcne. Sm. Garofano. C'è su questo fiore il seguente indovinello :
Tinghe na cose Fati 'a 'rrose ;
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Rose n'ahè,
'Nduvine cche cos'ahè ?
Ilarzamillc. Sm. Ugola degli uomini; in plurale, le branchie dei pesci.
Hattarole. Sf. Anche l'abbaino dei tetti.
Ilattarróne. Sm. Grosso gatto.
Matte. Sf. Gatto, Fa la batta- mopc, il Tose. Far la gatta di Masino.
Herre. Sf. Lettera dell' alfabeto,
Manffà a Imne na herre. Metaf. man-& o u
cargli pochissimo per avere una coltura completa ; non essere pronto a trovare i vocaboli atti ad esprimere le proprie idee; p. es. : Ji saprì dice, ma aman-gheme na herre. La metafora dev'essere presa da quelli, che, come i Parigini, non sanno pronunziare l'erre, ed è la sola mancanza della loro pronunzia.
Hessc. Sf. Esse, lettera dell'alfabeto. Fa li hesse si dice degli ubbria-chi, quando vanno barcollando, che pare che coi loro passi descrivano per terra tanti esse.
Hocce. Sf. Apoplessia, questo è dell'uso toscano.
Hògfne. Trans. Ungere; e rifles. e metaf. ubbriacarsi leggermente ; nello stesso senso il participio Hònde.
Mòle. Intrans. Olire, dar e rendere odore, il latino Olere, si usa solo dai