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tenacce, perché come i medici tastano o o r
il polso, cosi i ladri tastano i catenacci per riconoscerne la solidità.
Mette. Mettere. N'd'M da mette hesse.
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Nem m'avtte da mstte hesse. Modo ef-
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ficace di esortazione, e vale: Non ripugnate, non contrastate.
MeEzalengue. Sm. Scilinguato.
Mezze. Melarne. Sm. Ernioso. No. cose de meye, né grande, né piccola, né buona, né cattiva, mediocre.
Mignatte. In gergo, il due di briscola.
Mimi. Vocat. abbreviai, di Emidio.
IHsee-mUce. Modo di chiamare il gatto.
Mieeelle. Sf. Gattino. Dei bambini.
O II
Mlsciarole. Add. Del contado; - che ha meno di un anno, che conta solo mesi e non ancora anni di vita.
Mlscischie. Sf. La carne delle pecore morte, messa a seccare al fuoco o al sole; è voce dei nostri montanini.
Misere. Add. Unico ; p. es. Culla bussete 'Uà misere case.
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'•Intaccate. Sf. Sorta di male cutaneo che viene alla testa.
'Mmasciate. Sf. Propr. le faccende domestiche delle donne; - un affare qualunque; dimanda di matrimonio. Fa li 'mmasciate, far per conto di qualcuno una domanda di matrimonio.
'Mmasef atore. Sm. Mezzano di matrimonio e di qualunque altro negozio.
''Hniccciaturc. Sf. La commessura dei falegnami.
'Mmerde,. Sf. 'NJem butè fa no. mmerdc, è il tose. Non poter tirare un peto. Si narra che un frate predicatore, dovendo far la predica della morte nel di delle ceneri, pensando di produrre maggior effetto sul suo uditorio, appena salito sul pulpito, cavò di sotto la tonica un teschio di morto, e mo-
strandolo al pubblico, cominciò a gridare : Ecco come tutti dovete diventare! Mentre pareva che l'uditorio rimanesse atterrito da quella vista e da quelle parole, eccoti che al predicatore scappa di mano il teschio, e va a cadere sulla testa di uno degli ascoltatori più attenti, e gliela spacca. Allora fu che il predicatore, scordatosi del luogo dove si trovava, scappò a dire : Nem fa no, 'mmerde
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'llmettelle. Sm. Imbuto grande di legno; quello di stagno chiamasi : Sal-vavine.
'Unticene. Sm. Uomo di assai piccola statura.
Mò'. Avv. Adesso. È 'dda mò! è un pezzo lungo !
Mod§. Sm. Modo. Preceduto dal pronome 'Ssu, Mode diventa femminile, e si trasforma in modi strani, A' ssa ma, A' ssa manù, A' ssa mani, A' ssa manundre, A' ssa manindre, e tutti val-
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gono. In cotesto modo. E cosi preceduto dal pron. 'Llù.
MòJJe. Sf. Moglie. C'è uno stornello, riportato dal Delfico nella sua commedia:
Cu cù ; Pareveme d'ave là mójje,
a o a JJa
E' mmo 'nne 'II'ai e cchiù !
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Alonde. Avv. Molto, solo nella frase
Sacce monde jì. so molto io. e J
Mundnre. Sf. Divisa. Mònedhe. Sf. Monaca. È 'ccume fa "amóre ngìie li màniche, dicesi di cosa
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assolutamente inutile, e senza scopo.
Mònne. Sm. Mondo. Mo te facce vede '.u mònne nòve, sorta di minaccia che
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si fa ai bambini. Pare tutte lu monne,
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parer gran cosa. Me pare nu mònne ! mi sembra una maraviglia! dicesi quando si ottiene cosa non isperata. Tutte lu