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voce cosi : Indoglia. In Toscana, come ho scritto, si dice Cotichino.
'Nnumenate. Sf. Nominanza, fama. Add. lì pe' nnumcnate. Andar famoso.
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Noce. Sf. Nodo del collo. Metaf. Debitore decotto, o poco volonteroso di pagare. Lo si dice anche Nocia ràngeche.
Molte. Ouann'é notte la sfre. La sera,
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al cader del giorno. Te vujje fa cume n' ore de notte, minaccia che si fa ai
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bambini, e vuoi dire che a via di busse lor si vonno far le carni nere come la notte. Sen^a li nutte e li feste de corte, cosi si risponde a chi accusa meno anni di quelli che ha; p. es. Abaje qua-rand'anne. Sci, risponde l'altro, sen%a li nutte, ecc.
Move. Sf. Nuova. Ci a 'rjite la nove, di uno, che partito per lontano paese vi muore, e nella patria, anziché lui, ritorna la nuova della morte sua.
Macchie. Sm. Nocciuolo.
Mute. Add. Nudo. A la mite, sulle carni
ignude. A la nule a la nute, perfettamente
ignudo. I toscani direbbero, nudo nudello.
Muvele. Sf. Nuvola. Arstà nghe li
nuvele, Star imbronciato. Vedi hune 'm
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'merre na nuvele, vederlo al perso. Fa li
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nuvele. Di vino fosco.
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'Mzalatare. Sm. e f. Erbajuolo.
'Mzarde, 'Mzardà. Azzardo, ecc.
'Mzeggette. Purtà 'nqeggettti. Giuoco fanciullesco, detto in Toscana: Portar uno a predellino.
'Mzellate. Add. Sellato. Vizio dei cavalli, ecc.
'Mzertà. Trans. Innestare. Dicendosi in Toscana Inserto, dovrebbe dirsi anche Insertare. 'N^ertà. Metaf. Comunicare qualche malattia; p. es. J'à 'n%er-tate la rógne.
'Mzenende. Prep. Infine. V. Saggio di Grammatica.
'Mzulde. Sm. Insulto, e per lo più metaf. Colpo apopletico.
Ogn«. Sf. Unghia. Fa lecca I' ogne. Di cosa squisitissima. Il tose. Leccarsi i baffi. Ed anche di cosa pagata assai cara. E per antifrasi ironica si dice: J'à fatte na "strettite, che fa fatte lecca l'agne. Manghe n' ogne, punto punto.
Olme. Sm. Olmo. Ti a alme. Fa
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l'ulme. V. Passatelle. E presa la metafora di qui, si dice: Jì alme, trascurare di fare una cosa, di andare in un luogo, ecc.; p. es. Uje la scóle a jite aolmco
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a jite alme.
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Ombre. Vrevugnasse de l'ombra su. Metaf. Di uomo eccessivamente timido.
Ome ed Ornmeae. Plurale. Um-mene. Sm. Uomo. Per ischerzo si dice alle donne che si vantano troppo, Ce vò l'ummene'ppè' ffà lifemmene. Fa Vam-
mene. Andar trovando operai, che ven" gano a lavorar nel podere; e da poco in qua il popolo, sempre spiritoso, applica questo modo di dire ai galoppini elettorali che vanno accattando voti.
Oprareje. Sm. Operaio. Conserviamo \'R latino.
Or^. Nghe 'll'ora bòne. Sorta di augurio, usata per lo più dalle donne.
Orghene. Sm. Sunà V bryhene. In
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gergo, Rubare.
Orze. Da o passa l'orbe. In gergo, Bastonare.
Asse. Af a jite loca n'osse. Di cibo
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od altra cosa gustati assai.
Ove. Ove calìe. Uovo da bere. M'
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lette a 'mme ce se tute cóce l'6ve. Usasi 0 » . o o V, « „.
per esprimere grande paura sofferta.