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Panne. Sm. Panno. Fa li pinne, far 1 fugiatosi qui sui finire del secolo scorso, il bucato. Mittete a li pinne mi. Metaf. ) cantò di Teramo :
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Vestiti dei panni miei.
Pannelle. Sf. Il lembo sia davanti che di dietro della camicia, e propriamente quello che esce dallo sparato
che tengono di dietro i bambini nei loro calzoni. E perciò dicesi: Pannello, seungacate, pannala, 'n gule, ai bambini, che vogliono fare i saputelli.
Pannicele. Sm. Sbadiglio. Panne-etti. Intrans. Sbadigliare.
Papa. Questo francesismo è usato dalle persone civili; il volgo usa il latino o sanscrito che sia, Tata. È curioso che i babbi chiamano essi stessi
Papa i loro figliuoli, Papa mi, Papa so.
e dicono loro,
Papagne. Sm. Schiaffo, percossa. È un napoiit.
Papaline. Sf. Sorta di pesce minuto.
Papille. Sm. Cedola, pergamena, cartapecora, e tutti i documenti, che prima si scrivevano su cartapecora come le lauree dottorali, le nomine a pubblici ufficii, ecc. Usasi per lo più in senso ironico. Che venga dal francese Papier?
Papò. Sm. Il demonio. Di uno bruttissimo, dicesi: Quand' è 'bbrutte, pare pape.
Papocchie. Sf. Usasi quasi sempre il plurale. Bugie, inganni, fandonie.
Papone. Sm. Bugia, falsità, invenzione.
Pappafichi
Sm. Uomo molto
grasso, ed assai prosperoso in volto.
Pappajdzce. Sf. Fango liquido. Alcuni l'hanno spiegato cosi: Pappa a josa.
Pappardelle, Sf. £ il nostro cibo municipale, onde siamo chiamati: Pap~ pardellare o Magna pappardelle. Del resto questo è un cibo, che noi ora poco mangiamo più. Un pseudo polacco, ri-
Fra Vedala e Tarditi lieta, riposa Teramo, fedelissima ditate, Per le sue pappardelle assai famosa.
Pappóne. Sm. Accresci!, di Pappa. In tose, è femm. Pappóne e pappunette dicesi a bimbo grassoccio e molto quieto.
Papraeòne. Sm. Sorta di Bau-bau.
Papusee. Sf. Babbucce. Noi abbiamo ritenuta più esattamente 1' etimologia che è persiana : Vdptìsb. (DlEZ, Etim. Dict., pag. 50).
Paraguaje. Sm. Persona benefica e buona, che si presta a rimediare i guai altrui, privati e pubblici.
Parapatt' e 'ppace. Così si dice quando, finito il giuoco, si è rimasti pari. Adoperasi anche in metafora.
Parate. Sm. Paliotto dell' altare. Ne abbiamo uno in cattedrale preziosissimo, e che corre rischio di essere venduto !
Parlatoreje. Sm. In gergo. La bocca. Quando uno, mentre sta mangiando, è doman4ato, dice : N' arspónne, ca sta 'ngiambate lu parlato* rete.
Parninie. Sf. Il grembiule. Quasi, "Par" innanzi.
Parale. Sf. / 'amanghe la parale Metaf. Di opera d'arte cosi perfetta, che per esser viva, non le manchi che parlare; e di bestia molto intelligente, quasi valessesi dire, che se potesse parlare, sarebbe un uomo. È anche del dial. Romano. E per un'altra metafora, quando si ha urgente bisogno di andare agli agiamenti, si dice scherzando : Tinghe na cacate, na pisciti, ehe fa mangkt la paróle. Armagnasse la parali, non mantenere la promessa fatta.