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La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parrtallsseme. Modo di salutare, e vale : Stimatissimo, ma non si ode che assai di rado.
   Pasc^. Intrans. Pascere. JV' gè pasce. Di chi non ha maniere di gentiluomo, né sa acquistarle. Ed il proverbio: Ci n' PC nasce, n 'gè pasce.
   o o' *>0 * O Pasc^pàscule. Sm. Pascolo. Pasque^ Afa facce de Pasque. Faccia grassa e rosea. Panquette. Sf. Epifania. Nella vigilia e nella festa dell'Epifania, si va, come a S. Antonio, cantando nelle case varie canzoni sacro-profane, ciò che si chiama Canali la Pasquette, ed i cantori ricevono in dono polli, salsicce, ecc. Passi. Trans. Oltrepassare. Si usa nella frase N1 %e a da fa passa, che usano le ragazze da marito, le quali, se sono sorelle maggiori, non debbono permettere che prima di loro si maritino le sorelle minori. Ora sord' e 'ppasse, è proprio il tose. Salmista ed in terra vadia. Passaparola,. Sm. Comunicazione di ordini. Ed anche. Saggio dell'altrui volontà. Passate;. Sf. Dicono i contadini: Se Sana' Andoneje ce fa la passate, }tu pare de vuve se venne docende napelijune. O OSCO o ru ' 3 Quasi che Sant Antonio passando per la stalla dove sono quei buoi, li benedicesse e ne facesse aumentare il valore. Passatelle. Sf. o Burlette. Questa si fa così: Unitesi varie persone, o sì fa il conto con le dita, e colui in cui finisce il conto, o è egli il Patrone, o deve nominare lu Patrone e lu Sotte; o o ovvero, distribuitesi le carte, colui che a primiera fa il miglior punto, è Patrone, e chi fa il peggiore è Sotte. Stabiliti questi, il Patrone ha diritto di beversi tutto il vino, ma se vuole invitare i compagni, dev' esservi il consenso del Sotte, il quale può prender il posto dell'invitato, e beversi tutto lui, ovvero far bere un altro a suo gradimento. Quasi sempre si formano due partiti, quelli del partito vincitore naturalmente bevono, quelli del perditore no. Il non bere chiamasi : Jì a alme. Il non far bere, dicesi: Fé alme o 'Mbicchì. Più spesso c'è chi ha da essere la panca delle tenebre, e va a alme sempre. Perciò insorgono frequentemente le liti, e qualche volta si Eanno sanguinose. Giacché incrudeliscono contro il malcapitato, e per esempio gli fanno prendere in mano il bicchiere pieno di vino, glielo fanno accostare alle labbra, e poi l'obbligano a passarlo ad un altro. Pressoché in ogni paese variano gli usi della Passatelle. Questo che io riporto è l'uso di Teramo; ed anzi questi usi si chiamano solennemente: La Ugge de la passatella. E voi sentite i beoni, quando nascono fra loro quistioni, invocare e citare la Legge de la passatelle con maggior serietà di quella, con cui gli avvocati si appellano alla legge delle XII tavole. Paseatuzze. Sf. In gergo scherzoso. L'esofago. Passe. Sm. Fa passe. Presa la metafora dal giucco. Trasandare, tralasciare, rifiutare; p. es. Jì nghe lu vine ce facce passe. 'Passe, passatori, pusse. u J o f e v * •> e' r o Modo di scacciare i cani. Passeggi re. Sm. Quello che per mercede passa i viandanti da una sponda ali' altra dei fiumi. Passejòne. Sf. 1>à mòrte e 'ppas-scjóne, Molestare grandemente. Paste. Fa paste, o, nu paste nghe. hune, o, na cose. Dilettarvisi grandemente. Pasteggia. Pasteggiasse lu vine. Berselo a centellini. Palane. Sf. Del contado, Patata. *

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