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pòrche. Metaf. Dirne il peggio possibile. Pòrche, detto a donna, è sinonimo di meretrice.
Temporibus illis ogni casa di Te-ramo, per povera che fosse, allevava il suo maiale, ed era questo l'oggetto delle cure quasi materne delle nostre massaie, le quali spingevano il loro
rispondeva eoa un grugnito, e poi ognuno andava pei fatti suoi. Bellissimo poi era l'ingresso trionfale di questo esercito, che alle volte dava luogo a scene curiose, perché andando quegli animali accecati e smaniosi di ritrovare l'aspettata 'Ndruccate, avveniva che qualche fiata si ficcassero fra le gambe dei
spingevano il
amore fino al punto, quando il ma-1 passanti, e li portassero in processione iale era una scrofa, nel costei puer- i per un pezzo, con quante risate degli perio, di cederle il letto. Per lo meno j astanti, ognuno sei dica ! Era uno spet-esso era considerato come un individuo j taccio poco civile, ma caratteristico, e di famiglia, eguale alla moglie, sic- < come l'indica il modo di dire : Silo, tu la casa mi 1 Sta m'baccs a lu mure.
Tire la còrde e ìrindre, co, ce sta moiieme,
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e lu pòrche.
C'era anche una scuola - sì una scuola! -pei porci ! ! Pel povero mensile di cinque grani e na spianate, si trovava un pedagogo, che andava a prendere casa per casa il suo quadrupede discepolo, e durante il mattino lo menava a passeggio, finché sul tardi li riuniva tutti sulle rive del fiume Tordino. L'ora della ritirata era Lu. Sandisszmc; ed era mira-
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bile l'intelligenza di quei puliti anima-lini, che, appena la campana suonava, senz'alcun avviso, da per loro sfilavano a rotta di collo per rientrare in città, ciascuno al suo domicilio. Ma la cosa più mirabile era il veder rimanere fermo accanto al maestro uno di essi, forse il più docile e svegliato d' ingegno fra tutti, il quale rimaneva li perché dovea aver l'onore di passare il fiume col maestro sul dorso. Infatti, appena finita la sfilata, il maestro inforcava il suo destriere, il quale, orgoglioso di tanto peso, ripassava il fiume senza che si bagnassero le magistrali piante. Al di qua del fiume il maestro scendeva d'arcione, dava una palpatina di ringraziamento al suo bucefalo, che gli
di cui mi ricordo essere stato, bambino, ghiottissimo. Ora il progresso ha abolito tutto, anche l'ironia che si di-
ceva agli scolari, che poco profittavano: Oliile sodare è de chille ctfarhesce da la
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scóle a lu Sandissime. Lo che senza perifrasi voleva dire, che profittavano quanto quei poveri majaletti.
Porta Ramane. È il quartiere più Teramano di Teramo, e dove si parla il vero dialetto; una specie dei Carnai-doli o di Mercato vecchio a Firenze. Gli abitanti di esso sono chiamati con qualche disprezzo dagli altri, Li Porta Rumine, e derisi coi due nomignoli di Caca a I' impide e di Si/Cagna trippe. Anzi c'era l'uso prima, che, quando qualcuno comprava una trippa di bue o di castrato, e se la riportava a casa, gli si faceva rumore, e spesso qualche bel-1' umore con un campanaccio gli si metteva innanzi o indietro, e suonandoglielo a distesa gli faceva popolo.
Sf. Asma. ' Ppasemate, Asmatico.
Prebballsse. Rifl. Impegnarsi con promessa. Part. pass. Prebbalutf; p. es. As' a prebbalute ca pe' ààumineche lu su-prabbete è fatte.
Precacchle. Sf. Porcellana. Pianta chiamata dal Linneo, Iberis setnper-florens.