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es. Un merciaiuolo vi dirà: Pe' stu fa%-Tulitte CR va' vinàt salde sacrusande.
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Saddarelle. Abbiamo fatto femm.
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il tose, masch. Salterello, ballo campestre. Con energica metaf. diciamo: Mo' te facce na saddarelle de pile n' gule.
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Saggleciotte. E nu saggicciotte. Di uomo tarchiato ed un po' sciocco. L'ac-cresc. è Saggiccióne.
Sugna. Trans. Salassare. Il frane. Saigner ; e così Sagnije. Sf. Salasso.
Sagnasuche. Sf. Fitta, terreno che si affonda.
Sajette. Sf. Saetta. Piatte quande na saistte. Il tose. Puzza che mena la saetta.
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Sajettóne. V. Sbaragge.
Salamóre. Sf. Salamoja. È na sa-lamóre, di cibo o minestra troppo salati.
Salate. Sf. La salate. Per anton. La carne salata dei maiali, e cosi: Fa la. salate, uccidere e salare i maiali pel
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consumo domestico, e si usa mascol. Lu salate e Fa lu salate. Salate, sf. E-
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sterminio; p. es. N'ha fatte na salate, come Cesate.
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Sale. ZhCanghe sale. Forma assol. di negazione. V. Sintassi.
Salate. Sm. Brindisi. Fa nu salute, far un brindisi.
SandarlII^. Sm. I santini che si danno in regalo ai bimbi.
Sangue. Ne' mme fa sangue. Non mi va a genio.
Sangaenetà. Sf. Quello che i toscani dicono: / sangui; p. es. A Hatre ce sta na bella sanguenetà.
Sangaueee. Sm.Il sangue di pollo o di maiale, o di agnello cotto con cipolle ed altri ingredienti, e servito a tavola.
Sanìee. Sf. Cicatrice.
Sanieee. Add. Prosperoso, vegeto.
Sapé. Vatiel' a' ssicce, vattel'a pesca. Odesi però di rado. Sapé, quando regge
l'infin.; prende il significato di Lasciare; p. es. SapeUme fé. Sapttelu jì.
Saràehe. Sf. Salacca.
Sarahólle o Saravolle. Sf. Il tose. Grano duro.
SarchlapAne. Sm. Uomo grasso, grosso e goffo.
Sardanapale, Sm. Nu vere Sa.rd.a-napale. Di chi non pensa che a mangiare e far vita beata.
Sardelle. Sf. Spalmata. Colpo dato sulla mano.
Sarachette. Sf. Giubberella corta e
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'misera.
&artaneje. Sf. Sartaggine, padella. Dal latino, Sartago. A chi ha la faccia nera si dice: Facce de sartaneje.
Satcrlìte. Sm. e f. Satirico, amante di cerisurare, ecc.
Sàtrepe. Sm. Gaudente.
Stizzire. Sm. Del contado, mortaio. Pare che non sia dell'uso cittadinesco, sebbene il Delfico lo usi nella sua commedia.
Sazzdne. Sm. Moscone della carne.
Sbafande. Sm. e f. Millantatore, spaccone, assai vanitoso. Napolit.
Sbajdeehe. Va sempre unito ai verbi di stimare, valere, ecc., e serve a rinforzare la negazione. V. Sintassi.
Sbaragge. Sm. Trave che si mette per puntello tra un muro e l'altro. Nota qui proprietà del nostro dialetto; quando questo puntello poggia in terra e non sul muro opposto, si chiama, Sajettóne.
Sbarijà. Intrans. Svagare.
Sbarrette. Sf. Assicella.
Sbarvlre. Sm. Qjiell'arnese da muratore che i tose, chiamano Nettatoja. Veramente il Carena ed altri lo chiamano Sparviere, ma né il Fanfani, né il Rigutini, registrano questa voce.
Sbavijà. Trans. Sbavare, sbavazzare. Usasi pure rifles.