Stai consultando: 'La grammatica ed il lessico del dialetto teramano. Due saggi', Giuseppe Savini

   

Pagina (203/207)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Copertina      Pagina


Pagina (203/207)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Copertina




La grammatica ed il lessico del dialetto teramano.
Due saggi
Giuseppe Savini
Ermanno Loescher Torino, 1881, pagine 207

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 204 -
   Bf
   Mosche. Ci a cacali la mosche. In
   y rt
   gergo, si dice di impresa fallita, famiglia rovinata, ecc.
   Huètacce. Pu^ì .li mu.tacce a hune Metaf. Non tollerare ingiurie, render pane per focaccia.
   N
   'ildruppecà. Aggiungasi : Dal portoghese Tropicar o dallo spagnuolo Trompicar. (DiEZ, Et. Dici., pag. 443).
   'Muntene. Sf. Metaf. Il cappello dei carabinieri, perché ha la forma d' incudine.
   '.A'nizre. Sm. Biffa. E cosi 'Nnùgì, Biffare.
   IVove. Mò le facce nove nove. Sorta
   ° o J o f> o
   di minaccia che si fa ai bambini.
   Nulendaiuende. Avv. Senza volerlo. È l'ablativo latino Nolente, fatto avverbio.
   Pandósce. Aggiungasi : Per l'etim. il lettore scelga fra il francese Pantois, il provenzale Pantaisar, il valacco Tan-taixar ed il catalano fantaxar. (CAix, Op. cit., pag. 59).
   Pange. Sf. Solo il plurale si usa. Rughe, grinze della pelle. Può venire dall'aggett. latino Pannuceus o Pannu-cius, che vuoi dire appunto, grinzoso, rugoso.
   Panzarott$. Sm. Specie di raviuoli che si friggono nell'olio o nello strutto.
   Pape. Vutt leva lu Pape da la sigge. Metaf. Pretendere cose esorbitanti, essere di esigenze immoderate, ecc.
   Paoqnale. Pahe Pasquale. Si dice
   così, quando deve pagare la pena di un male, chi non ne ha la colpa; come un padre i debiti del figliuolo, il popolo le malefatte dei suoi governanti.
   Pértdee. Sf. Occhiello degli abiti. Non si usa che in questo senso. Dal lat. Pertusum.
   PIppc. Sf. Pipa. *Ardà la pippt a hune, vincerlo, superarlo al paragone assai, in qualsiasi cosa; p. es. Cuttùpe' mmagnà ci arda la pippe a' ituttt quindi.
   Pupazze. Sm. Burattino. Più spesso si usa in metaf. ed ha il significato di re Travicello, come si direbbe 'Llu ministre alii nu vtrc putì o '

Scarica