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Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JT1.NKRAKI0 Vi
   l 'imi,.. ..ii i.n ini ». « ,;ii.h iiu Siil i aiiediò P« une Li p< una nini j • . ha n«', Medili Vili c-'inr .li piccolo borgo* S-lo Coi N imaimi iflauiltA importanza e divenne centro ili una cond ii I primo Conti1 fu u> tal Drogone
   l'i ¦ ne. il etimo conto Berardo li fu fatto 1 e nei 12ì.....oimaii*
   nà*o 1 c-ii.li morte por online dell'Imperatore Federico. Morto Berardo, il
   l oiadn di Loreto In drilli, nel 1*2.vi. da.l'Imperatore C.nrad.. a Fciì-tì p dì Ani u -liid. .Ma gif abitanti noi vollero ricevere, sicché il cartello fu assediai., c 11 grandi forze. Perduta ugni speranza di soccorro dalla Chiesa, fu giuoc. -zi rqu mettersi-Senonché alla venuta di • irlo d'Angiò in Italia il contado •I Loreto entrò nel do minio regale. Ne ,-z7l Re Carlo lo diede ad un Randolio
   • li San VOI). Passò i-i seguito alla famiglia d'A-iuiiio per conCCasione iii Robetti. d'Augiò nel iXiO e ne fu primo conte Ber odo 1 d'Aquino. Tommuto. -ii . figlio, second . 'lite ili l.op-to. milil per Lui-i d'I'nglieri i • on'ro C»i. vanita e ne ellbe in premio molte teire. Seguirono altri quattro conti, e dell'ultimo estendo rimasta una sola figlia, sposa id Ionico d'Andos, i questo passò Loreto Questo conte ni invitto uel 1410 -la Alfonso d'Aragona in suo-
   r o dei Milanesi, che ne avevano implorato l'aiuto e litro i V.-iu ziani e Francesi o Sforza, che stringevano •!'> - iio li ritti. I \ ne.-iam [ei _ i di«-d- ri ta c iccia per mare »• lo Costrinsero a ripararsi a Siracusa. Per molto tèmpo il fèudo rimase alla ftmigfia d'.\\ ilos, dilla .piale poi passò ai Caracciolo di Me,issano. Occupato ne) ttlOS dai Francesi, n ribaltò per la licenza
   oldate- ii, ed i p i• -ani, guidati da t i Michele Ferrante, ne fecero ce. lio.
   Degna di ricordo in Lo re Lo Aprut.no è la chiesa di S. Pietro, che, poveri --ima dapprima, venne arricchita di beni da Tassoiie Normanno conte Teatino ne 1091 e dedicata dal vescovo -'i Peni e G. va ni, L> chic a ha una liei a porta a rabi • > hi e m andri. Sul dav. nti urge un portico in cui tuttora i . » - 1 - 'tio quittro colonne che sostengono i nieeuGinibi adorni digrossi capitelli i fogliame ricurvo, con lavori d'intani.. L'i temo a tre vi tutto rinnovato e po t o nulla più c< uscivi di untici. La cappella dedicata a S. Tommaso, oltre un bel tibertiacolo di legno, intagliato e dorato, viene arricchito danna tatua pure di legno del Santi., di egiegii iattura, notevole sopratutto p.;i graziosi arane:,chi del manto. ()rni anno nella festa del Santo .'• portata u giro per ,a citta ed • conosciuta dil volgo col nome di S Tomasuccio, appunto perché rappresenta S. Tomaso adolescente, vestito colt'shito di monaco domenicano, m i con un roi.one rabescato inoro* E*viva Ili Loreto la tr»C»ioas,
   • ne parlano vari scrittori, di una visita che S. Tomaso d'Aquino fece nella ni giovinezza nel settembre al castello di Loreto, — Si ammirano nella me-* te ima cappella anche ivanzi di afTreicbi .Iella !b,e del secolo XV, rappresentanti fatti allusivi della vita di S. Zopito patrone eli Loreto e di 5» Tomaso* m . » olio in pessimo tato.
   Anche la chiesa di S. Francesco e monumento pregevole per la porta adorna •li colonnine, che sostengono più archi concentrici i tutto sosto» jba [amente
   M . orati on fogliali.volute, capitelli e da du< leoni clic poggiano sui capitelli delle cotoni* situate sul djv.mli, e sui quali ji eleva un iregio triangolile di vago eff. Ito. Nell'interno h un organo ad intaglio dorato e molle statue
   • li Santi in legno s.-olpito.
   Poco lontano da Loreto, km. 1 di via currozzaìii.'e, sorge l'antichissima chiesa di -V Maini ,, I-inno, notevoli per gli avanzi ili importanti pitture a /iv.*eo. La fondazione di qUCSti chiesa SI «Irve lorse ai Longobardi, éltC tennero la
   • oì.t- i pennese prima Uri 'Jò2, ovsia prima della fondazione dell'Abbazia di San llartolommca ai Carpinolo» alia quale detta chiesa venne in appresso assegnata
   w. dotazione
   Vi ni entra per un rozzo atrio costruito recentemente. La porla fu restaurata e ornata ad ini i tttitò dall'abate G. B. l'mbnini, patrizi.) di CapUs, i li.- restaurò pure . I ire dèlie campane, costruì l'abside quale « tuttora,
   .li maimi l'aitar maggiore, fece iuu.ilzare nel centro della chiesa un • ;.....
   jer sé e li sua famiglia con inciso il motto: n /i< iini/nià e! fàfyult Mirro litui,iiir. ,.a chieda nei aio interno è ampia, ad una sola navata, sostenuta
   • li tre gratili £ maestosi archi a sesto acuto. Fra tutta .iipinta c.-n affreschi del XIII, XIV e W pecolo. Ola furono deturpati, cosicché ora restano soltanto pochi ina gloriosi IVanti CnO mostr ino la i ultura artistica di quei tempi. Sono
   IL gruppo DEL gran >a>S
   ..p re che alia novità e dia grandiosità de concetto congiungi.no una forma* • noi sempre purgata eil elegante, certo m n . nv-uzionai . La più impur-
   • ,n' p re i.ov;ii ..: i indio.s ta d'I c incetto* fra tutte le rappre.sent.«zionÌ etl i de in questa vetusta chiesa, quella che l'artista condusse sulla parete
   • ne fronteggia l'altare ni i^giore fc]' un affres. o cancellato a mPt,à, ma s-mbi 1 11 rappresenti ii Giudi/io paiticojai d le nimed .p il passaggio da questa
   1 l'altra vita, ii' uni rappresentazione Imbotto od nwnùii con forma del tutto nuovi ed originale. L'aiTren o venne ; za dubbio eseguiti nuli.» fine del secolo XII •• sul principio del XIII. Dei;. pitture ul pa eti i pochi avanzi he rimangono ra? presentano alcuni fatti allusivi alia vita di ?anti e specioi-in-'ite ili S. Tomaso, con l- ggende spiegativi- in e ir atteri l utoni. i, ma in diaiotto abruzzese. Note? de, ira questi aHrescl/), per la m^ra a^ntUaxsa dot sentimento, per r curato disegno, per la bella fu ione del cob rito i l'furor nuzion - df/h' \ rqiut attorno al cui sepolcro api-i lo tanno gli Aposto i. li' I-Ila line d i XIV 1 pumi del XV secolo. Nella località detta /V •> an<1, a 2 km. di via carrozzabile, si sono atti cavi
   • rinvenuti oggetti importili ti. Si vuole eh-- osse u-i centro abitato o vi Sor-
   di! Piarti* Fuimiu sui sui ruderi venne edificata una chiesa della V •-gin e delle Grazie.
   In l. reto Aprir.in . un teatrino. I baroni ( 'marte po' p i    Santo. Quasi sempre in quel momento si ,gravi del .    Lasciala sinistra l'accennala diramazione, la via provinciale, diijm un rosolare o pianeggiante nndaniento, scende lino al Tavo ni.) e Io attraversa, a km. da Penne, 71,1 ria Teramo, sul ponte S. Antonio, anticlrissimo e quasi impraticabile per la sita strettezza. - i insedia quindi sulla sponda ministra del Tavo ili cui segue randamento in direzione ili S.D. per f»i' di :ì km.
   A kn». i,8 da Penne, si stacca a destra una via che in km. (1,0 va a
   il ori telici lo ili Iter tona (M'G ni. — Abit. 1G.V2. — Per vitto • alloggio ri-
   • 1 ersi a Maurizio Sisto. — Mand. e ciiv.nd    • - S. Aneli , (1215 m.), nel quale ultimo sono b- rovine di un castello. Si pos-
   •no .«alire in 2 a 3 ore
   A km. H.7 si stacca dalla provinciale, a sinistra, presso il [ionie di Mirahello, una via (non per anco del tutto compiuta), che unisce le valli del Tavo e della Nora eun l'altipiano di Navelli e con l'ubertosa valle del Tirino in provincia d'Aquila, punendo così direttamente in comunicazione col mare le con-valli appannine dell'Alto Aquilano ed annodando le altre strado clic vanno alle, tre città capoluogo.
   Dal ponte Mlrabello a Ofona per Ch Molla Casanova e Carpirtelo deliri N'ora. Brlttoll e Forca di l'enne. Si CCStaSi da L : vi t.e, niesta
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